M4

Scavi M4: scoperte antiche mura

Sono in corso in questi giorni le attività per la rimozione dei ritrovamenti archeologici nel cantiere della stazione De Amicis. Nell’area di lavoro per la realizzazione di M4, la nuova metropolitana di Milano, sono stati portati alla luce i resti di una struttura muraria angolare in corrispondenza del futuro atrio della stazione. Il lato lungo l’asse di via De Amicis costituisce, verosimilmente, la sponda nord del naviglio di San Girolamo. Qui era già stata trovata una struttura che verrà rimontata nel piazzale della futura stazione metropolitana. Il lato parallelo a via Cesare Correnti potrebbe essere connesso alla Pusterla dei Fabbri o al reticolo idraulico di epoca tardo antica o medioevale. Non si esclude però che la struttura possa anche essere la fondazione di una torre con funzioni difensive o legate alla presenza dell’acqua in ingresso a Milano. Per fare maggiore luce sulle origini della struttura e le sue funzioni, su indicazioni della Soprintendenza, M4 sta curando la redazione di una pubblicazione monografica che, oltre agli approfondimenti storico topografici, a studi conoscitivi sulla composizione materica e sulla tecnica costruttiva, a cura di esperti della materia, racconterà anche le varie fasi di lavoro in cantiere per lo smontaggio e la sua ricollocazione. La struttura è imponente e monumentale sia da un punto di vista delle dimensioni (altezza di circa 2,5metri, lunghezza dei lati di circa 10 metri, spessore maggiore di 2 metri) sia della sua fattura. È composta da blocchi in pietra lavorati a bugnato, con i segni degli incastri per le “olivelle”, la presenza di elementi funzionali ad un sistema per la regolamentazione delle acque. Si tratta probabilmente di materiali di recupero provenienti da monumenti di epoca romana quali il Teatro o l’Anfiteatro. Ed è proprio nell’area dove sorgeva l’Anfiteatro romano che il muro verrà ricollocato dopo lo smontaggio e la rimozione dall’area del cantiere M4. L’area dell’Anfiteatro romano è oggi oggetto di lavori di riqualificazione a cura della Soprintendenza per la creazione del futuro “Pan”, il Parco Amphitheatrum naturae, il più vasto parco archeologico della Lombardia, situato nel cuore della città, tra via Arena e via Conca del Naviglio, al Ticinese. In quell’area verrà creato con il verde, fra siepi e cespugli di bosso, mirto, ligustri e oltre cento cipressi, un nuovo grande giardino ellittico attorno alla pianta dell’anfiteatro, ricostruito sul modello di quello che esisteva in epoca romana; un progetto di “archeologia green” ispirato al tema della simbiosi fra vegetazione e resti archeologici.

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M4: presentati cinque progetti per il centro città

Sono stati presentati al Municipio 1 dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli i progetti per le sistemazioni superficiali di aree limitrofe ai cantieri della tratta centro Sforza-De Amicis di M4, la nuova metropolitana di Milano. “La costruzione della nuova linea della metropolitana – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità – è un’occasione per riqualificare pezzi di città. Restituire ai cittadini le aree occupate dai cantieri con più spazi vivibili, più verde, più mobilità sostenibile è importante. Sotto correranno i treni di collegamento tra Linate e San Cristoforo e in superficie ci immaginiamo la possibilità di una lunga passeggiata fra grandi aree pedonali, ciclabili e dedicate al verde”. Nel dettaglio gli interventi, firmati dall’architetto Loredana Brambilla del Comune di Milano in collaborazione con AMAT – Officine urbane, si riferiscono alle aree del manufatto Augusto (largo Augusto e via Verziere), stazione Sforza-Policlinico (via Francesco Sforza nel tratto da via Laghetto a corso di Porta Romana), stazione Santa Sofia (via Santa Sofia nel tratto da corso di Porta Romana a corso Italia), stazione Vetra (via Molino delle armi) e stazione De Amicis (piazza Resistenza partigiana e via De Amicis). Tutti gli interventi hanno alcuni obiettivi comuni: migliorare la qualità dello spazio urbano, ridisegnando e riqualificando gli spazi pubblici; potenziare il collegamento fra la nuova linea metropolitana e la città; ampliare le aree a chiara vocazione pedonale; realizzare nuove piste ciclabili (2 chilometri) per creare una rete estesa e omogenea destinata a rafforzare la sostenibilità ambientale e la mobilità efficiente della città, in particolare con il completamento da Sforza a De Amicis della ciclabile in entrambi i sensi di marcia della Cerchia dei navigli, dando compiutezza ad un itinerario molto utilizzato; aumentare la sicurezza degli utenti mediante la creazione di percorsi protetti ciclopedonali, regolazione della velocità di circolazione con la ricalibrazione delle sezioni stradali e la formazione di castellane in corrispondenza delle intersezioni più critiche per la sicurezza; incrementare in modo concreto la dotazione verde della città attraverso la riqualificazione e la creazione di 5.500 metri quadri di nuove aree verdi e la messa a dimora di 200 nuovi alberi e arbusti. In largo Augusto e via Verziere, oggi occupata dal cantiere del Manufatto Augusto, il progetto propone una completa pedonalizzazione e il ritorno alla posizione originaria della storica Colonna del Verziere. Il Comune propone di inserire due filari alberati, da largo Bersaglieri a largo Augusto, con una nuova pavimentazione lapidea continua e con le nuove alberature nello spazio pedonale riconquistato, così da ricordare gli ombrelloni del vecchio mercato. Largo Bersaglieri viene ridisegnato per potenziare il verde e il monumento esistente con nuove aree alberate arricchite da essenze arbustive. I materiali scelti sono: cubetti di granito nazionale posati a correre a file parallele mentre nuove alberature, circa 30 esemplari, saranno messe a dimora e protette da griglie orizzontali. Le sedute saranno posizionate in adiacenza delle nuove aree alberate. Per quanto riguarda via Francesco Sforza, nei pressi di del cantiere per la stazione Sforza-Policlinico, il progetto si focalizza sulla valorizzazione dell’area adiacente alla Cà Granda inteso come spazio di connessione con la nuova linea M4, la via Pantano e la Statale. In questo senso si prevede la realizzazione di un’apertura dello spazio di collegamento fra via Sforza e via Pantano. La sua nuova vocazione pedonale è enfatizzata dall’inserimento di una nuova pavimentazione lapidea sui marciapiedi in entrambi i lati e di nuovo verde con alberature e aree delimitate da cordonature in granito nazionale e arricchite con alberi e arbusti completi di impianto di irrigazione. Con il progetto si ripercorre via Santa Sofia da corso di Porta Romana a corso Italia, dove si sta realizzando la stazione M4 Santa Sofia, dimostrando come un ampio controviale che caratterizza la vecchia Cerchia dei navigli, da tempo coperti, può essere trasformato con l’inserimento di vasche verdi e nuove piantumazioni in un affascinante viale pedonale. Le vasche verdi delimitate da cordoni lapidei di diversa altezza caratterizzano il nuovo spazio urbano. I materiali, in continuità con gli altri interventi che precedono, sono lastre di Luserna posate nei nuovi spazi pedonali mentre le nuove aree verdi saranno arricchite da arbusti e alberature in continuità con via Sforza, con un nuovo effetto di foliage durante il cambio delle stagioni. Ove richiesti la riqualificazione potrà essere completata con l’inserimento di sedute, portabiciclette e dissuasori. Il successivo tratto interessato dai progetti di riqualificazione è via Molino delle armi dall’incrocio via De Amicis – corso di Porta Ticinese verso via Santa Croce / via della Chiusa. Quindi nei pressi del cantiere per la stazione M4 Vetra, il Comune prevede l’espansione del Parco delle basiliche verso via Molino delle armi, aggiungendo verde e spazi de-pavimentati e percorsi ciclabili e pedonali, continuando in questo modo il percorso paesaggistico di via Santa Sofia e via Sforza. I materiali di progetto sono anche qui, per continuità, lastre di Luserna posate a correre e cubetti di granito nei nuovi spazi pedonali mentre le nuove aree verdi saranno arricchite da arbusti e alberature. Completa l’intervento l’inserimento di sedute, portabiciclette e dissuasori, ove richiesto. Infine, il progetto di riqualificazione in piazza Resistenza partigiana e via De Amicis, nei pressi della futura stazione M4 De Amicis, prevede la creazione di un nuovo spazio pedonale, nuovo verde e alberature, trasformando questo luogo in nuovo spazio a vocazione pedonale. Anche qui i materiali di progetto sono lastre di Luserna posate a correre e cubetti di granito nei nuovi spazi pedonali mentre le nuove aree verdi saranno arricchite da arbusti e alberature anch’essi in continuità con via Santa Sofia. Completa l’intervento l’inserimento di sedute, portabiciclette e dissuasori, ove richiesto. Focus M4 Tratta centro, da Sforza a de Amicis Progetto Augusto Verziere – Progetto De Amicis – Progetto Molino delle armi – Progetto Santa Sofia – Progetto Sforza

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Ripartono i lavori della M4

Salini Impregilo e Astaldi riprendono i lavori sulla M4 e insieme al Comune, a Società M4 e a altri operatori coinvolti nel progetto hanno riattivato “tutti i necessari protocolli per far operare i lavoratori nella massima sicurezza e attenzione alla salute, proseguendo un cantiere strategico per la mobilità sostenibile della città“. Lo rende noto un comunicato di Salini Impregilo: in questa fase sono presenti circa 200 tra operai, dipendenti e dirigenti per i quali “sono state adottate misure di sicurezza straordinarie che mirano a tutelare la salute dei lavoratori e a prevenire ogni forma di contagio“. I lavori nei cantieri della M4 sono ripresi su tutte e tre le tratte (Est, Ovest e Centro), per una linea che tra, l’altro, collegherà il centro della città all’aeroporto di Linate in 12 minuti.

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Tapis roulant per collegare la fermata M4 di sforza con la M3 di piazza Missori.

Un percorso misto, con una parte sotterranea dotata di tapis roulant e una in superficie, lungo 420 metri che si percorrerà in 5 minuti. E’ l’ipotesi di collegamento che il Comune e la società M4 stanno studiando per collegare una delle fermate centrali della nuova metropolitana cittadina, quella stazione della linea 3 di piazza Missori., dove si trovano l’Università Statale e l’ospedale, con la vicina stazione della linea 3 di piazza Missori. La parte sotterranea, come ha spiegato il presidente della società M4 Fabio Terragni in commissione a Palazzo Marino, sarà lunga circa 170 metri e sarà realizzata sotto via Pantano, dove si trova anche la sede di Assolombarda. La prima parte del tragitto, dall’uscita della stazione metropolitana di via Sforza, i cittadini dovranno invece percorrerla a piedi lungo il vialetto alberato che costeggia l’ex camera mortuaria del Policlinico. Il percorso ha il beneplacito della Soprintendenza ed è l’ipotesi più “sicura” che permetterebbe anche di utilizzare i 20 milioni di euro stanziati dal governo nel Patto per Milano, siglato con il governo di Matteo Renzi. Le altre ipotesi di un collegamento completamente sotterraneo, con una galleria, o completamente in superficie sono state scartate perchè poco sicure o complesse a livello tecnico e di lavori da realizzare. Con la realizzazione del collegamento, che sarà attivo nell’estate del 2023 quando aprirà quel tratto centrale della linea 4, “sarà riqualificata tutta l’area“, come ha spiegato l’assessore alla Mobilità del Comune, Marco Granelli. Via Pantano diventerà in parte pedonale, così come la parte di via Festa del Perdono dove ci sono gli ingressi dell’Università Statale e piazza Santo Stefano. “Per quanto riguarda la sosta andremo a salvaguardare quella dei residenti – ha detto Granelli – sarà aumentata leggermente. Continuiamo nella linea politica per cui nelle aree centrali tuteliamo la sosta dei residenti ma chi viene da fuori dovrà utilizzare il trasporto pubblico o i parcheggi sotterranei“. ANSA  

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Lavori M4, scoperta necropoli, primo caso sepoltura equina rinvenuta in città

I lavori per la realizzazione della nuova linea 4 della metropolitana hanno portato alla luce una necropoli, con oltre 250 scheletri, che appartengono a sepolture di epoche diverse. Tra i resti ritrovati c’è anche quello di un cavallo che secondo gli archeologi è “il primo caso di sepoltura equina rinvenuta a Milano“. I ritrovamenti sono stati fatti di fronte alla Basilica di San Vittore al Corpo, nei pressi del cantiere per la Stazione Sant’ Ambrogio di M4, dove si è conclusa la prima fase degli scavi archeologici. “Quest’area – ha spiegato Antonella Ranaldi, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano – ha conservato nel tempo, dall’epoca romana fino al sedicesimo secolo, una destinazione a necropoli“. Cristina Cattaneo, medico legale e direttrice di Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano, ha sottolineato l’importanza degli scheletri ritrovati. “Alcune scoperte sono estremamente interessanti, ad esempio il primo caso di tubercolosi – ha detto -. Nelle fosse comuni abbiamo rinvenuto scheletri con segni di lesioni contusive alla testa e pensiamo si tratti di esecuzioni capitali“. Gli scavi hanno portato alla luce anche lo scheletro di un cavallo: l’archeologa Giuliana Cuomo, responsabile di cantiere per la Cooperativa Archeologia, ha chiarito come sia “il primo caso di sepoltura equina rinvenuta a Milano“. “E’ un fatto di per sè insolito – ha aggiunto la soprintendente Ranaldi – che pone degli interrogativi sul perchèsi trovasse proprio in quest’area dove esistevano delle tombe pregiate. Insieme allo scheletro non abbiamo trovato altro, se gli hanno dedicato una sepoltura in quest’area sicuramente sarà appartenuto a qualche personaggio importante“. Questa fase di scavi archeologici è terminata, tutti i ritrovamenti sono stati rimossi dal cantiere per essere catalogati e studiati. ANSA  

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L’inesorabile crescita delle strisce blu

L’inesorabile crescita delle strisce blu. E’ il fenomeno silenzioso che accompagna l’allungamento delle metropolitane e nel contempo crea quasi più disagi dell’aumento del biglietto a due euro. In migliaia hanno provato a opporsi al cambiamento cromatico della segnaletica orizzontale, ma non ci sono mezzi reali per opporvisi: la normativa infatti è molto chiara e stabilisce che l’avvicinarsi di infrastrutture importanti rende una certa zona di alto interesse urbanistico, vale a dire una zona in cui non valgono le stesse regole che in quelle “normali”. Una delle regole che non vale è proprio il necessario equilibrio tra strisce bianche e strisce colorate. Possono diventare tranquillamente solo gialle e blu, colori che per i residenti si equivalgono. Tutto questo rende i cittadini molto incazzati, ma molto inermi: sembra proprio di tornare a fine Ottocento quando frotte di contadini tentavano di opporsi alle ferrovie che attraversavano i continenti. Una sfida persa fin dal principio per i contadini ovviamente. Oggi il problema però si ripropone in via Piranesi e dintorni e in via Bezzi e dintorni, proprio quelle vicine alla nuova Metropolitana 4. I cittadini sono allarmati soprattutto per il rischio di chi è partito tranquillo lasciando la sua auto sulle strisce bianche: il cambiamento infatti potrebbe rappresentare per lui o lei una raffica di multe al ritorno dalle vacanze, se non addirittura la rimozione della macchina. Un bello scherzo per chi torna rilassato dalle ferie estive: guarda e l’auto non è più dove l’ha lasciata. Il primo pensiero sarebbe un furto e se davvero il responsabile fosse invece il carro attrezzi non sarebbe poi così lontano dalla verità. Il Comune infatti come un mariuolo avrebbe aspettato che l’incauto milanese si spostasse sulla spiaggia per poi prendergli la macchina e restituirgliela solo dietro compenso. A Palazzo Marino è meglio che ci pensino, magari con una direttiva ad hoc per la polizia locale: già sarebbe imbarazzante spiegare certe verniciate alle auto viste negli anni scorsi, figuriamoci una montagna di multe e rimozioni rifilate alla chetichella. In fondo lo scopo dovrebbe essere migliorare la viabilità e la vivibilità, non taglieggiare vacanzieri.

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