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Mascaretti passa a FdI, Meloni: pronti a contendere Milano a Sala

Si è svolta oggi a Palazzo Marino, alla presenza Giorgia Meloni, la conferenza stampa nel corso della quale il Consigliere Comunale Andrea Mascaretti ha annuncia il suo passaggio da Forza Italia a Fratelli d’Italia. Mascaretti, subentrato dopo l’arresto del forzista Pietro Tatarella, passa quindi da oggi al Gruppo misto, in quanto unico consigliere di Fratelli d’Italia al Comune di Milano, impegnandosi a sostenere le istanze del partito della Meloni, che si è detta entusiasta dell’acquisto. “Avevo voglia di una nuova sfida. – ha spiegato Mascaretti –  Forza Italia mi sembra molto impegnata a guardare all`interno, gli auguro di lasciare presto questa fase riflessiva – ha continuato Mascaretti, che è stato assessore per le politiche del lavoro nella giunta guidata da Letizia Moratti – Sono nato a Milano, la città merita grande impegno. Credo che potremmo fare tanto. Bisogna pensare a chi vive in periferia, che è troppo spesso trascurato“, concludendo con il ricordare il suo impegno nel sociale: “Sono sedici anni che organizzo il pranzo di Natale per le persone sole“. Giorgia Meloni, ritenendo inopportuno  “entrare nelle vicende di un partito” come Forza Italia, in cui e’ in corso “un ampio dibattito interno“, si è limitata ad attribuire la crisi degli azzurri a “una linea politica non chiara negli ultimi anni“, precisando “sicuramente il fatto che Fdi sia cosi’ in salute, dipende dal fatto che abbiamo sempre tenuto una linea politica chiara e siamo stati coerenti, abbiamo parlato dei problemi della gente e siamo stati presenti sul territorio, aggregando anche altre persone che non erano nella storia tradizionale della destra“. La leader di Fratelli d’Italia ha quindi parlato di Milano, “Lavoriamo fin da ora per costruire un’alternativa a Giuseppe Sala per il 2021, un’alternativa credibile partendo da Fdi, dalla Lega“, aggiungendo “Sarà importante vedersi subito dopo la pausa estiva per iniziare a parlare ai milanesi dimenticati, alle piccole e medie imprese, ai commercianti. Vogliamo costruire con la Lega o con chi vorrà starci un’alternativa già da adesso. E una partita che si può vincere, lo dico fin da ora. Per noi Milano è una città fondamentale per la crescita dell’intera nazione“. Poi, pa chi le faceva notare che anche la Lega ha già rivendicato il futuro candidato sindaco del centrodestra, ha replicato, “la questione non si pone, si sceglierà il candidato migliore perché solo così si vince, non con le bandiere“. Meloni si dice “favorevole anche alle primarie, c’è tempo per pensare anche a strumenti nuovi e innovativi“. “La nostra priorità – ha ribadito – è la vittoria, non siamo egoisti e siamo disponibili a parlare di tutto, ma si deve fare una proposta credibile“. “A Palazzo Marino finora si è vista un’opposizione troppo morbida al sindaco Sala, forse perché non c’eravamo noi di Fratelli d’Italia – ha concluso la Meloni -. Sala sta intercettando una fase di grande crescita della città, ma fuori dai quartieri più dinamici ci sono periferie in stato di degrado, di cui non si occupa nessuno. Noi vogliamo parlare di questo e partire da qui per costruire un alternativa a Sala in vista delle elezioni del 2021“.  

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Aggredita perché legge “Mafia nigeriana”

L’episodio è stato denunciato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Un’aggressione a una donna colpevole di avere in mano la copia di un libro scritto dalla stessa Meloni: “Botte, insulti, minacce: così un nigeriano ha pestato una donna italiana in metropolitana a Roma perché “colpevole” di leggere “Mafia Nigeriana”. Assurdo che il delinquente sia stato subito rilasciato. Solidarietà e auguri di pronta guarigione alla signora aggredita. Finora la mafia nigeriana ha potuto contare sull’omertà e sul silenzio dei media e della politica ma ora grazie a Fratelli d’Italia non è più così. Non daremo scampo a questi criminali e continueremo a batterci in ogni sede per fermare ogni mafia in Italia, compresa quella nigeriana che tanto imbarazza i buonisti”. Il tema, cuore di molti interventi della destra, è stato spesso ignorato o minimizzato da politici e media mainstream. Eppure è un fatto che le mafie africane abbiano avuto un ruolo fondamentale nel rialimentare il traffico di eroina e della prostituzione in Italia. Oltre che siano tra i principali attori della tratta dei migranti che sfruttano in molti casi.  

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Tutto come previsto

Tutto come previsto. Il primo dato delle elezioni europee 2019 in Italia è che per una volta le previsioni erano azzeccate. Matteo Salvini è andato talmente bene che forse batterà il record storico di Berlusconi, i Cinque Stelle confermano di aver perso gran parte dei loro sostenitori (circa sei milioni in meno), Forza Italia vive ancora ma con percentuali che ricordano più l’Udc  quando andava bene, il Partito Democratico conferma di avere un solido zoccolo elettorale (il numero dei votanti è all’incirca uguale a quando c’era Renzi), Fratelli d’Italia avanza e entra definitivamente tra i partiti rilevanti, tra chi non è passato fanno capolino anche in Italia i Verdi. Per una volta dunque è andato tutto come previsto. Ora in tanti tremano perché il sovranismo in Italia, cioè Lega e Fratelli d’Italia, contano più del 40 per cento. Matteo Salvini ha tutto in mano: in Parlamento al momento è la minoranza della forza di governo e in tanti pensano che forse gli converrebbe tornare alle urne anche in Italia per confermare il risultato. Ma in fondo perché dovrebbe? E’ già nel palazzo dove voleva arrivare, esporsi ora chiedendo la presidenza del Consiglio potrebbe voler dire farsi del male da solo. A breve finirà il settennato di Sergio Mattarella, lasciateci dire che sarebbe anche ora essendo stato pure peggio del già pessimo Napolitano, e il governo del cambiamento potrebbe dunque mettere qualcuno non ex Pd (o di quell’area) sul colle più alto. Fossimo in Salvini metteremo proprio Salvini. A quel punto avrebbe il controllo anche del Parlamento, ma Salvini non può. Limiti d’età. Dunque, come gli consigliava qualcuno dei suoi, ora potrebbe essere il momento di stare dentro il Ministero a lavorare. Portare a casa altri risultati, eleggere un nuovo presidente della Repubblica e tanti altri piccoli passi per rafforzarsi nelle istituzioni dove in tanti ancora non lo apprezzano. Forza Italia cosa farà? Toti lascia, ma lo sapevano già tutti. Quanti pezzi confluiranno in Fratelli d’Italia? Meloni ha dimostrato di avere testa e consistenza. Qualcuno si sposterà nel Pd, ma anche di questo si parla ormai da anni e saranno comunque in difficoltà a passare a sinistra. C’è un certo caos in arrivo, dunque. Ancora una volta: tutto come previsto.  

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