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De Chirico (FI): ambulanti dimenticati e mercati senza controlli

“Dall’inizio della pandemia, uno dei settori più colpiti è stato quello degli ambulanti. – spiega Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia – È bene ricordare l’excursus. Mentre le botteghe di vicinato hanno continuato a rimanere aperte, i mercati scoperti – nonostante sia comprovato che all’aria aperta il virus circoli meno – sono stati interrotti. Le proteste dei mercatali sono state tra le più forti anche perché molti non si sentivano rappresentati dall’APECA. Poi, all’inizio della fase 2, dei 97 mercati cittadini ne sono stati riaperti alcuni, ma per i soli venditori di alimenti. Sono seguite altre proteste. La stessa APECA, con l’avallo del Comune di Milano, ha introdotto il Covid manager che avrebbe dovuto contingentare gli ingressi nei mercati misurando la temperatura a spese dei mercatali che pagano posteggio e COSAP senza alcuna riduzione“. “Da settembre con tanti consiglieri municipali di Forza Italia abbiamo denunciato che i controlli nei mercati erano svaniti e che della Polizia Locale non si vedeva nemmeno l’ombra. – continua l’azzurro – Del Covid manager ne hanno parlato “A chi l’ha visto?”. Sarà una coincidenza, ma Milano ha rischiato di venire travolta dalla seconda ondata di contagi. Dopo tutti questi mesi le uniche grandi novità proposte per evitare l’affollamento nei mercati rionali sono dedicare fasce orarie agli over 65 – come da noi proposto per tutti i servizi della città dallo scorso aprile in uno dei tanti documenti bocciati dalla maggioranza di Palazzo Marino – e la promozione delle consegne a domicilio? L’assessore Tajani in tutti questi mesi non è riuscita a fare di meglio? – si chiede De Chirico, concludendo – Un’altra proposta che avevamo fatto, ma che è caduta nel vuoto era quella di spostare provvisoriamente i mercati in aree più ampie come il piazzale dello Sport, piazza Sempione, piazza Gino Valle, piazza Duca d’Aosta e tutti quei luoghi delle periferie dotati di ampi parcheggi. Siamo in emergenza, ma l’amministrazione guidata da Sala e dal PD pare non essersene accorta“.

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Da lunedì 25 nei mercati tornano i generi non alimentari

Prosegue e si amplia il piano di riapertura graduale dei mercati scoperti della città predisposto dal Comune Milano in collaborazione con le associazioni di categoria. Firmato questo pomeriggio dal Sindaco, Giuseppe Sala, il provvedimento che da domani, giovedì 21 maggio, consente l’ampliamento dei mercati anche agli operatori non alimentari. Sabato 23 saranno 9 i mercati a disposizione dei cittadini: a Papiniano, Benedetto Marcello, Fauché, Tabacchi, Falck e Ciccotti si aggiungeranno anche Osoppo, Garigliano/Lagosta e Aristotele/Martesana. Da lunedì 25 maggio riprenderanno le attività tutti i 94 mercati settimanali secondo la composizione e il calendario ordinario. “In questi giorni come Amministrazione abbiamo lavorato alacremente mettendo in campo uno sforzo organizzativo imponente per arrivare, lunedì prossimo, alla completa apertura di tutti i mercati scoperti cittadini, nella piena sicurezza del servizio per cittadini e operatori ambulanti – lo dichiara l’assessore alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani -. La regola del contingentamento a carico dei comuni, stabilita dall’ordinanza della Regione Lombardia, non è sostenibile nel lungo periodo e speriamo che possa decadere nelle prossime settimane. Chiediamo anche ai cittadini e agli ambulanti di contribuire allo svolgimento sereno delle attività di mercato con comportamenti consapevoli e corretti, al fine di evitare assembramenti”. “L’accordo che abbiamo raggiunto con il Comune fissa un punto molto importante e fortemente atteso dai tanti ambulanti che non lavorano ormai da troppo tempo: la ripartenza di tutti i mercati settimanali scoperti milanesi. Questa settimana l’attività si allarga al non alimentare nei mercati in programma e da lunedì riprenderà l’attività dei 94 mercati di Milano secondo le consuete scadenze: 2.600 aziende ferme ritorneranno ad operare – sottolinea Giacomo Errico, presidente di APECA, l’Associazione ambulanti di Confcommercio Milano – I criteri di ripresa garantiranno la piena sicurezza per cittadini e operatori con il contingentamento degli ingressi e l’attiva collaborazione dei nostri associati”. A tutela della salute di clienti e operatori nel provvedimento viene confermata la delimitazione delle sedi mercatali che rimarranno recintate e presenteranno varchi obbligatori di accesso e uscita al fine di limitare l’incrocio delle persone. I varchi saranno presidiati da personale appositamente dedicato che regolerà l’afflusso dei cittadini prima dell’ingresso nell’area di mercato. Ciascun operatore commerciale dovrà obbligatoriamente usare mascherina e guanti. I banchi di vendita saranno posti con un distanza minima di 1 metro. L’accesso del pubblico sarà consentito solo indossando guanti a mascherine. Nell’ottica di collaborazione tra Amministrazione e associazioni di categoria per i nuovi assetti dei mercati durante la ‘fase 2’ dell’emergenza Covid-19, il Comune si farà carico del transennamento, della nastratura delle aree mercatali, dei servizi della Polizia locale. Agli operatori viene chiesta una compartecipazione per le sole per spese di vigilanza.  

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Parte la sperimentazione per riaprire i mercati comunali scoperti

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato un’ordinanza che detta nuove direttive per l’apertura dei mercati scoperti di generi alimentari dal 29 aprile al 3 maggio 2020. Le amministrazioni comunali possono riaprire uno o più mercati scoperti presenti sul proprio territorio per la vendita di prodotti alimentari, a patto che facciano osservare le seguenti misure di prevenzione igienico-sanitaria e di sicurezza: definire la capienza massima delle persone presenti all’interno dell’area; assicurare la presenza di personale addetto per fornire assistenza e vigilare sul rispetto delle misure igienico-sanitarie e della distanza di sicurezza tra le persone; limitare il perimetro esterno dell’area di mercato in modo che vi sia un unico varco di accesso separato da quello di uscita, con presenza di segnaletica sia all’interno che all’esterno dell’area; accesso all’area di mercato consentito ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per i minori di 14 anni, disabili o anziani; rilevazione della temperatura corporea dei clienti e degli operatori commerciali prima del loro accesso nell’area, con inibizione dell’accesso per coloro che presentano una temperatura uguale o superiore a 37,5° C; obbligo per gli operatori commerciali di utilizzare guanti e mascherina; obbligo per i clienti di utilizzare guanti e mascherina o, in alternativa, di qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca; distribuzione ai clienti di guanti “usa e getta” e soluzioni idroalcoliche per le mani prima di accedere all’area. Oltre alle indicazioni riportate nell’ordinanza, le amministrazioni comunali possono prevedere anche ulteriori misure di sicurezza e di prevenzione igienico-sanitaria.

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Gli ambulanti: “Riapriamo o saremo al collasso”

Gli ambulanti: “Riapriamo o saremo al collasso”. Gli operatori dei mercati all’aperto tornano a farsi sentire con un nuovo appello a Regione Lombardia dopo quelli delle scorse settimane. Più passa il tempo e più la situazione diventa critica per chi vive di mercati settimanali. Ecco dunque la voce che gli ambulanti dicono riapriamo o saremo al collasso: “La Politica deve dare una risposta chiara, non può nascondersi dietro alla paura dei contagi altrimenti dovrebbero chiudere immediatamente tutti gli iper e i centri commerciali gli unici luoghi dove le persone creano pericolosi affollamenti e dove il virus è molto più insidioso, lo dice anche istituto di sanità. Gli ambulanti sono stanchi di questa melina, di questa indecisione, di questo immobilismo che paga solo la Grande distribuzione organizzata. Vogliamo delle certezze, chiediamo risposte concrete non promesse a lungo termine. Abbiamo appurato che il problema non sono i mercati all’aperto, siamo pronti a far rispettare le norme e i protocolli di sicurezza, mettere in campo competenze e risorse, e noi le abbiamo. Non si può sempre dire NO agli stessi, è necessario partire e cominciare a vivere, a lavorare. Ne abbiamo estremamente bisogno, SIAMO AL COLLASSO.”dichiara il Presidente di Euroimprese Commercio Nicola Zarrella. “É arrivato il momento della verità, per 1 mese ci siamo presi la colpa di essere dei possibili ” untori” durante questo tempo abbiamo capito che i mercati possono essere di aiuto per alleggerire quelle code, tante, troppe che affollano i supermercati Lombardi ( unici luoghi é possibile acquistare gli alimentari) e dove probabilmente la gente si infetta a dismisura visto le condizioni di sovraffollamento. I mercati vogliono essere di aiuto, adeguarsi anche a cambiare la loro pelle, ma vogliono cominciare a Lavorare”, continua Zarrella “Se non si vuole assistere a qualcosa di veramente brutto, perché la gente, gli ambulanti sono oramai disperati, molti pronti a tutto, anche a proteste forti, allora affrettatevi a riconsegnare le strade e le piazze agli ambulanti che in sinergia con le Amministrazioni, le Associazioni di categoria, e tutti gli attori possibili possano ritornare ad offrire il loro importante contributo alla comunità Lombarda”, conclude il Presidente Zarrella.

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Ambulanti delusi da Fontana

Ambulanti delusi da Fontana. La categoria nei giorni scorsi aveva scritto una lettera aperta proprio al governatore lombardo per chiedergli di ragionare su un modello di mercato a prova di Covid19. Invece gli ambulanti sono delusi da Fontana perché ha confermato misure più restrittive di quelle del governo nazionale. Per altro la linea di Fontana pare in contrasto con quella del leader leghista: come potete sentire anche dalle sue stesse parole, Salvini non è felice nemmeno delle misure prese dall’esecutivo Conte che sono più leggere di quelle lombarde. Eppure Fontana conferma la linea durissima in contrapposizione a quella dura del governo. Ecco la lettera infuriata dalla categoria: REGIONE LOMBARDIA DICE NO AGLI AMBULANTI CHE CHIEDONO DI LAVORARE PAZZESCO!!! “Anche dopo la presentazione di protocolli di sicurezza, peraltro già in uso per i mercati coperti Regione Lombardia nega agli alimentaristi di piazza di vendere i propri prodotti, anche se il decreto del Governo lo permette” dichiara Zarrella Presidente Euroimprese commercio. “Infatti solo Regione Lombardia chiude i mercati scoperti, e vieta la vendita dei generi alimentari, funzione che potrebbe alleggerire lo stress e le code ai supermercati, i pericolosi assembramenti e i tantissimi contatti all’interno dei locali commerciali. Eppure Regione Lombardia non ha neppure delegato ai Sindaci la decisione, visto che in molti comuni erano già in atto protocolli di sicurezza. Francamente é sorprendente che chi governa Regione Lombardia, che da sempre dichiara di essere vicino ai piccoli commercianti, non abbiano già da subito attivato politiche di risoluzione del problema, ci chiediamo perché nelle Regioni governate dal centro destra come Piemonte e Veneto gli operatori commerciali di piazza di soli generi alimentari possano vendere senza problemi”, continua Zarrella. “Sappiamo solo che questa specifica categoria é stato pesantemente discriminata e che a distanza di un mese NESSUNO si é preoccupato di trovare un piano B. É brutto dirlo ma la Regione Lombardia non ha voluto trovare una soluzione propositiva, ha scelto la strada piu corta la chiusura. Ci aspettiamo che la Pasqua porti consiglio e martedi riparta un confronto che veda come soluzione finale la riapertura dei mercati applicando il nostro protocollo, unico accesso, entrate contingentate, guanti e mascherine per tutti”, conclude Zarrella Presidente Nazionale Euroimprese Commercio Nicola Zarrella

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Sala promette più vigili nei mercati

“Faccio una promessa, cioè quella in tempi brevi di rinforzare la quantità di vigili urbani che stanno sui mercati rionali, il numero aumenterà“. Lo ha detto il Sindaco, Giuseppe Sala, rispondendo ai cittadini del quartiere periferico di Lambrate, che ha incontrato nel corso della colazione questa mattina. I cittadini infatti hanno chiesto più rispetto delle regole e pulizia delle aree dove si svolgono i mercati. Mentre alcuni cittadini hanno protestato per la riqualificazione portata avanti dal Comune in via Benedetto Marcello, dove appunto si svolge anche un mercato settimanale. “Il tema della lobby dei commercianti è relativa, la vita è fatta di lobby e ognuno difende la sua categoria – ha aggiunto -, ma stiamo lavorando e avvieremo una sperimentazione per trovare un sistema perchè siano i commercianti a conferire i loro scarti, i rifiuti e cominceremo con dei luoghi specifici“. ANSA  

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