milano

Arrestate due rom per borseggio da 5.000 euro

Due  rom, di 33 e 18 anni, sono state arrestate per furto aggravato in concorso per avere commesso uno scippo sulla banchina alla fermata di Duomo della metro gialla. E’ successo alle 21 circa di domenica  sera quando una coppia di turisti libici che stavano salendo sul convoglio sono stati stato avvicinati dalle due donne. Le due hanno spinto l’umo, un 53enne, distraendolo in modo che la 18enne potesse sfilargli dalla giacca una busta contenente5.000 euro. Il malcapitato si accorto subito del furto ed ha bloccato le due ragazze. Purtroppo per lui, la più piccola delle due era riuscita a passare la busta ad altre complici che sono riuscita a scappare. Sul posto sono arrivati poi i Carabinieri del nucleo radiomobile che hanno arrestato le due scippatrici.

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Autonomi imbrattano sede Aler

“Solidarietà ad Aler per le intimidazioni e le scritte ‘basta sgomberi’ con cui oggi i centri sociali hanno imbrattato la sede di viale Romagna” lo ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche sociali e abitative, Stefano Bolognini, rendendo nato l’accaduto. “Evidentemente gli sgomberi e gli arresti degli ultimi giorni danno fastidio a chi vive nella violenza e nell’illegalità, ma non per questo le forze dell’ordine e Regione Lombardia rallenteranno il loro operato” ha assicurato Bolognini, auspicando che “i responsabili vengano presto identificati e siano obbligati ai lavori socialmente utili, partendo magari dalla pulizia delle scritte nelle case Aler“. “Già domani – ha aggiunto l’assessore leghista – in Prefettura confermeremo lo sforzo e l’impegno di Aler e Regione Lombardia per proseguire le azioni di legalità e nei quartieri popolari, e voglio ringraziare nuovamente le forze dell’ordine per le numerose operazioni che stanno compiendo nelle case popolari“.

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Prorogata la scadenza del piano di recupero della morosità nelle case MM

Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una mozione presentata dai capigruppo con cui viene prorogata al 30 giugno 2019 la scadenza per poter aderire al piano di recupero della morosità nelle case popolari comunali gestite da MM. La scadenza dei termini, aperti nel maggio scorso, era precedentemente stabilita al prossimo 31 dicembre. Ad oggi, alle diverse sedi territoriali di MM sono arrivate oltre 5.300 manifestazioni di interesse da parte degli inquilini su circa 19mila posizioni aperte (circa il 25% del totale), che intercettano quasi 40 milioni di morosità su 197 complessivi. “Un dato per noi soddisfacente – commenta l’assessore alla Casa e ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti – anche in considerazione del fatto che, prima di questa campagna, il dato di rientro era fermo intorno al 3-4%. Positiva anche la proroga appena approvata, che concede più tempo a noi per spiegare i termini del piano e agli inquilini per aderire“. Rimangono esclusi dalla procedura concordata di rientro dal debito gli occupanti abusivi, i nuclei con patrimonio capiente e quelli decadenti per la perdita dei requisiti, oltre agli affittuari di immobili destinati ad usi diversi. La morosità in questione è quella maturata fino al 31 dicembre 2016, oltre alla bollettazione chiamata “straordinaria 2016” e relativa messa in mora, le cui scadenze di pagamento sono state differite al 2017. Il piano di rientro prevede la possibilità di dilazione dei pagamenti fino ad un massimo di 120 rate, ciascuna delle quali non può superare un ottavo del reddito mensile del nucleo in questione, come stabilito con la delibera consiliare dell’ottobre 207.

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Centotrenta Carabinieri al memoriale della Shoah

Appuntati, marescialli e ufficiali: sono seri ed emozionati gli sguardi dei centotrenta carabinieri che hanno visitato ieri il memoriale della Shoah al Binario 21, quello dal quale partivano i treni per i campi di concentramento durante l’Olocausto. E’ la prima volta che un corpo dello Stato visita il Memoriale della Shoah in via ufficiale, ed è accaduto grazie alla senatrice a vita Liliana Segre, guida d’eccezione del museo per qualche ora, solo per le donne e gli uomini dell’Arma. “L’effetto di vedere per la prima volta una visita ufficiale di un corpo dello Stato in questo luogo molto conosciuto alle scuole, ma poco agli adulti milanesi, è straordinario” ha commentato la senatrice a vita, ricordando che l’iniziativa è nata dall’amicizia con un maresciallo: “Si chiama Marco. Un giorno gli ho espresso l’idea che sarebbe stato interessante vedere qui dei Carabinieri. Mai avrei pensato che saremmo riusciti a farlo“. E loro, i militari con la fiamma sul cappello, che lavorano a bordo della gazzelle o nelle stazioni di periferia delle province di Milano e Monza, “hanno aderito in tanti e liberamente”.Lo hanno fatto, ad esempio i carabinieri semplici Priscilla, Alessia e Dario, arrivati da poco nel capoluogo lombardo. “Sono in servizio da un anno nella stazione di Crescenzago – spiega Alessia – ed è una fortuna ascoltare le parole di Liliana Segre, assistere alla sua testimonianza ancora dal vivo“. Sono giovani in divisa che vivono la loro missione e sentono la responsabilità del ruolo: “Anche in questo periodo storico, in cui sembra che stia tornando il clima di quegli anni, sento che la nostra presenza qui è particolarmente significativa“, fa eco la collega. Oggi come allora infatti, il ruolo del Carabiniere è quello di difendere la giustizia, come ha ricordato il comandante provinciale Luca De Marchis, citando Giacomo Avenia, Carlo Ravera, Osman Carugno ed Enrico Sibona, i 4 carabinieri riconosciuti ‘Giusti fra le nazioni‘ allo Yad Vashem di Gerusalemme. Allora questi sacrificarono la propria vita per salvare gli ebrei, nonostante la divisa che portavano: “In particolare l’ultimo fu deportato. Dopo l’8 settembre – ha spiegato De Marchis – e con l’inizio dell’occupazione nazista, molti scelsero la clandestinità, aderirono alla resistenza, o aiutarono in segreto. Il 7 ottobre un gruppo di quelli di Roma fu circondati in caserma dai tedeschi e condotto alle stazioni. Salirono su ‘quel treno’ in 2 mila in attesa di ordini, ma in 600 non tornarono mai“. E’ legato a ‘quel treno’ “per ignota destinazione” anche il ricordo della senatrice Segre, che nel suo discorso agli inconsueti visitatori ha fatto notare il rumore dei convogli che ogni quarto d’ora circa passano sopra il memoriale: “E’ un suono che mi ricorda come anche allora la vita sopra scorreva normalmente, mentre sotto famiglie intere aspettavano l’ordine di deportazione“. Intenso, come sempre, il ricordo di quei giorni: “Quando ci incarcerarono a San Vittore, i detenuti ci dissero parole di straordinaria pietà. Quando con i camion ci portarono alla stazione non ci fu un giovane a mettersi davanti ai carrarmati, come in piazza Tienanmen: regnò l’indifferenza“. La stessa parola, incisa nel cemento, che oggi accoglie i visitatori del Binario 21 diventato museo.

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Arrestate due donne in possesso di 400 chili di hashish

La Polizia locale ha arrestato due donne per spaccio di sostanze stupefacenti, sequestrando circa 400 chili di hashish. Le donne, due marocchine di 23 e 37 anni, custodivano la droga sia nell’appartamento sia nel solaio, dell’appartamento di via Carlo Imbonati dove risiedevano. Dopo che i cani dell’Unità contrasto stupefacenti della polizia locale ne avevano fiutato la presenza, sono intervenuti gli agenti che hanno rinvenuto l’ingente quantitativo di droga. La più giovane delle due, incinta di 8 mesi, è risultata irregolare e con precedenti specifici. Le indagini sono partite da un pattugliamento in via Imbonati, deciso in seguito alle segnalazioni dei cittadini, che avevano più volte presentato reclami per la presenza di sospetti spacciatori. Gli agenti del nucleo Contrasto stupefacenti nel corso di un appostamento, si sono avvicinati alla donna di 37 anni che si è data alla fuga, gettando per terra un panetto di hashish di circa 80 grammi. Una volta catturata, si sono fatti accompagnare nell’appartamento della 37enne dove si trovava l’altra donna insieme allafiglia di 3 anni. Dalla successiva perquisizione sono stati rinvenuti altri 50 involucri per un totale di un chilo e 300 grammi di sostanza stupefacente. Mentre si stava svolgendo la perquisizione e l’identificazione delle due donne, gli agenti hanno sentito dei rumori che provenivano dal solaio della casa. Saliti nel sottotetto gli agenti hanno trovato circa 400 chili di hashish, accatastati divisi in diversi panetti intorno ai quali giocavano i figli della 37enne, di 12 e 11 anni. I ragazzini sono stati affidati ad una comunità protetta, mentre la madre è finita a San Vittore insieme con 23enne, irregolare in Italia. Dai successivi controlli, è emerso che il marito di quest’ultima si trova attualmente in carcere dopo essere stato arrestato per spaccio poche settimane fa.

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Lite in centro di accoglienza, ferito un nigeriano

Una lite tra due migranti ospiti nel centro di accoglienza di via Balduccio da Pisa 7, entrambi nigeriani, è finita con il ricovero di uno dei due in codice rosso. Si tratta di un 22enne, che era in evidente stato di ebbrezza ed è arrivato al pronto soccorso privo di conoscenza. Tuttavia si è ripreso poco dopo e le sue condizioni non sono gravi. I due litigavano da diverse ore e il personale del centro era già intervenuto più volte per tranquillizzarli, ma senza successo. Secondo quanto si è appreso, uno protestava perché doveva svegliarsi presto per andare al lavoro, mentre l’altro, ubriaco, non lo faceva riposare.

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