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Inaugurato il mercatino di Natale in Duomo

E’ stato inaugurato oggi con un simbolico taglio del nastro alla presenza del Sindaco Giuseppe Sala, dell’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani e del presidente di Apeca (Associazione ambulanti Confcommercio Milano) Giacomo Errico, il tradizionale “Mercatino di Natale” intorno al Duomo che ha preso il via all’inizio della settimana e proseguirà per tutto il periodo delle festività natalizie fino al 6 gennaio. Il “Mercatino di Natale” vede impegnate 65 imprese del commercio su area pubblica collocate in corso Vittorio Emanuele II (lato Rinascente) e dietro il Duomo (Campo Santo e via Carlo Maria Martini). Ad accogliere i visitatori sono 33 “piccole baite” in legno ornate da ghirlande natalizie e vischio oltre ad originali tetto e porta d’ingresso di colore verde. Casette che trasmettono a milanesi e turisti la piena atmosfera del periodo di natalizio arricchita dalle melodie degli zampognari. “Con il Mercatino di Natale’intorno al Duomo – spiega il Sindaco di Milano Giuseppe Sala – l’atmosfera che si respira a Milano durante il periodo delle feste si fa più suggestiva e magica. Un sentito ringraziamento va quindi all’Associazione ambulanti di Confcommercio, ai commercianti e agli artigiani qui presenti per l’impegno con cui ogni anno contribuiscono a rendere speciale il cuore della città. Oggi, a pochi giorni dall’attentato di Strasburgo, la presenza di queste casette di legno acquista un valore ancora più profondo: è il nostro invito a non cedere all’odio e a vivere la città in serenità”. “Grazie a questa operazione – commenta l’assessore Tajani – coniughiamo importanti priorità per l’Amministrazione, tra cui la valorizzazione commerciale e turistica del centro città durante le tradizionali festività natalizie e, nel contempo, sensibilizziamo il mondo del commercio e i cittadini a contribuire al mantenimento e alla conservazione del simbolo della città, il Duomo. Un appuntamento ormai entrato di diritto nella tradizione natalizia milanese e che offre a tanti milanesi l’opportunità di acquistare prodotti d’artigianato di qualità provenienti da tutta Italia”. “Questo bellissimo Mercatino di Natale – spiega Carlo Sangalli, Presidente Confcommercio Milano – rappresenta bene il momento positivo di Milano. Una Milano sempre più attrattiva, economicamente forte ma attenta ai bisogni di chi è in difficoltà. Il grande obiettivo è coinvolgere con queste iniziative anche le periferie perché la nostra città diventi sempre più inclusiva e policentrica”. “Il Mercatino di Natale costruito con un’offerta merceologica di qualità – afferma il presidente di Apeca Giacomo Errico – al pari delle diverse città europee già rinomate per questi eventi, rafforza l’attrattività di Milano e costituisce un valore aggiunto nelle politiche di marketing territoriale. Per il futuro il nostro obiettivo è poter anticipare l’avvio già all’inizio di dicembre”. Il “Mercatino di Natale” è aperto tutti i giorni dalle 9 del mattino fino alle 22.30 e si caratterizza per la ricca offerta di prodotti tipici: dall’alimentare, con prodotti provenienti diverse regioni italiane (dal tartufo ai salumi sino ai formaggi e ai dolci), all’oggettistica di qualità secondo l’esperienza consolidata e vincente del Mercato Europeo diffusa in tutta Italia dagli ambulanti di Apeca-Fiva Confcommercio. Un’opportunità per turisti e milanesi in cui trovare tante idee regalo: dai presepi della tradizione a tutti i tipi di addobbi per l’albero, passando per le porcellane decorate e i giocattoli in legno. Il “Mercatino di Natale” non è soltanto un’occasione per fare acquisti ma anche attenzione al patrimonio di Milano e tanta solidarietà. Per il secondo anno consecutivo infatti 120mila euro verranno destinati dagli organizzatori alla Veneranda Fabbrica del Duomo per il restauro e la conservazione della cattedrale; 40mila euro saranno donati all’Istituto dei Tumori e 10mila euro al Comitato Maria Letizia Verga presente al Mercatino nella Casetta di Babbo Natale (aperta, dalle 10 alle 19, dal 19 al 22 dicembre). Il “Mercatino di Natale” è costruito per essere a misura di bambini e famiglie: previste ogni giorno numerose diversificate attività: dagli spettacoli di burattini alle bolle giganti e ai palloncini passando dalle fiabe animate del Natale ai giochi di prestigio, fino alla Befana che il 6 gennaio porterà i dolci a tutti bambini presenti. Questo pomeriggio l’Assessore Cristina Tajani e il Presidente di Apeca, Giacomo Errico consegneranno i doni di Natale ai bambini ospiti dell’Asilo Mariuccia presso la struttura di via Jommelli. Per tutti bambini che, entro il 19 dicembre avranno consegnato la letterina con i propri desideri presso la Casetta di Babbo Natale, la mattina del 25 dicembre dalle 8.30 alle 13.30 vedranno consegnarsi i doni desiderati, gentilmente offerti dagli organizzatori che hanno destinato all’iniziativa 20mila euro. Il “Mercatino di Natale” è anche sicurezza per i visitatori grazie alla presenza di pattuglie di guardie giurate e un’unità cinofila.

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La Prefettura comunica la chiusura del CAS di via Corelli

Si è chiuso oggi il CAS (Centro di Accoglienza Straordinario) di via Corelli destinato a diventare CPR (Centro di permanenza per il rimpatrio). La chiusura è avvenuta in un contesto di progressiva riduzione dei numeri dell’accoglienza iniziata nell’estate del 2017. Secondo i dati forniti dalla Prefettura, il 31 luglio 2017 erano infatti presenti nei CAS del territorio metropolitano 6.425 ospiti, di cui 4.632 in Milano. Oggi sono 3.957 nel territorio metropolitano di cui 2.460 nel capoluogo. Lo comunica larefettura. La redistribuzione degli ospiti di via Corelli ha tenuto conto dei percorsi individuali di integrazione avviati sul territorio.Su un totale di 358 ospiti, 134 hanno trovato accoglienza nei CAS del territorio metropolitano (di cui 49 a Milano), 159 nelle altre province lombarde, 65 fuori regione. Tutti sono stati inseriti nei posti disponibili in strutture già attive. Le operazioni di trasferimento si sono sviluppate nell’arco di un mese in un clima di piena collaborazione.

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Si è dimesso il coordinatore cittadino di Forza Italia Giovani

Lo ha annunciato questa mattina Antony Mammino, che oltre a essere Coordinatore Cittadino dei Giovani di Forza Italia è anche  Consigliere nel Municipio 2, dove ricopre la Carica di Presidente della Commissione Sport e Tempo Libero. In un comunicato ha dichiarato di avere “inviato ieri al Coordinatore Nazionale di Forza Italia Giovani le dimissioni da Coordinatore della città di Milano“. Il giovane azzurro ha inoltre precisato di non avere “intenzione di partecipare al prossimo congresso, per dare l’opportunità a quelli che vi concorreranno di misurarsi tutti sullo stesso piano“. “Per me si concludono nove entusiasmanti anni di militanza nel settore giovanile” continua Mammino, rievocando quanto fatto in questi anni, ma spiega “é diventato sempre più difficile trovare il tempo per coniugare studio, lavoro, vita privata, Municipio, Coordinamento Giovani, corsi di formazione, gazebo e volantinaggi, mi vedo quindi costretto a fare una scelta che favorisca l’inizio della fase matura della mia carriera politica“. Infine, l’ex coordinatore, conclude ringraziando “quanti hanno contribuito a farmi ottenere e mantenere la mia, oramai ex, carica e tutti i ragazzi che in questi anni hanno lavorato con me”, concludendo con il ribadire la sua fede politica “Mi proietto ora, verso i miei obiettivi futuri che, sembra scontato dirlo, perseguirò all’interno di Forza Italia, partito nel quale milito e mi riconosco da sempre“.

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Manifestazione dei collettivi studenteschi, banche e Salvini nel mirino

E’ in corso la manifestazione dei collettivi studenteschi. Il corteo è partito da largo Cairoli e sta percorrendo le vie del centro. “Insieme contro Salvini il cui ultimo regalo fatto al mondo dell’istruzione è il Decreto Scuole Sicure, che stanzia 2,5 milioni di euro per introdurre impianti di video sorveglianza e incrementare i controlli all’interno e all’esterno delle scuole“, spiegano i collettivi. “Continueremo a mobilitarci per ribadire che un altro modello di sviluppo è possibile e necessario, che non accetteremo questa deriva razzista e securitaria, ne qui né altrove“. Lungo il percorso, i manifestanti hanno preso di mira una filiale Intesa Sanpaolo e una Unicredit. “Unicredit, Intesa San Paolo, Medio Banca e SparKasse – scrivono su Facebook gli studenti – sono banche armate assidue a finanziare armi e guerra nel mondo esportando morte con le stesse guerre che costringono milioni di persone a scappare e migrare per una vita migliore e sulla cui pelle la Lega stessa gioca la sua campagna elettorale di odio e xenofobia per prendersi la poltrona“. Nel corso della manifestazione degli studenti è stato anche bruciato un fantoccio con il volto del vicepremier Matteo Salvini. L’episodio davanti a una filiale Unicredit, nel mirino del gruppo di manifestanti la vicenda dei rimborsi elettorali della Lega. Sulla felpa del pupazzo, la scritta “Ladropoli”. Sul corteo degli studenti anche un post dello stesso Salvini: “Un bel corteo anti-Salvini, Siamo tutti clandestini, rigorosamente di venerdì, ormai una tradizione“.

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Sostituto Procuratore: case occupate da persone di una certa aderenza politica

Dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore presso il tribunale ordinario di Milano Alberto Nobili sulle occupazioni al Giambellino-Lorenteggio è emerso che lo scopo dell’azione criminosa dei 9 arresti domiciliari non era il lucro, ma la creazione di consenso per il controllo del territorio, nella fattispecie in una zona sensibile come quella della periferia Sud-Ovest della città. Con questo fine, le case erano assegnate a persone di “una certa aderenza e visione politica vicina al comitato“, ha spiegato il procuratore. “Agli occhi di molti residenti nelle abitazioni occupate questi erano dei sorta di Robin Hood – ha aggiunto Nobili nel corso della conferenza stampa presso il comando di via Moscova -, ma in realtà era un atteggiamento falso e ipocrita perché il loro obiettivo era chiaro: controllo del territorio e in qualche modo anche degli inquilini, anche al fine di ottenere aiuto in caso di verifiche delle forze dell’ordine“. Gli appartamenti venivano assegnati anche ad amici, conoscenti e anche a membri dello stesso comitato, che aveva strutture logistiche molto ben organizzate: c’erano gli addetti a scassinare gli appartamenti, chi attivava l’energia elettrica aggacciandosi abusivamente alle centraline, e anche una sorta di gruppo dedito alla resistenza contro le forze dell’ordine: durante una delle prime ispezioni negli appartamenti, una pattuglia di carabinieri stata accerchiata da 30 persone, minacciata e costretta ad abbandonare la zona. Chiamando il numero di telefono “sos emergenza sgomberi”, riportati su piccoli manifesti affissi nel quartiere, gli inquilini occupanti potevano assicurarsi il supporto necessario in caso di controlli degli ispettori dell’Aler, anche con azioni di forza, al fine di evitare lo sfratto. Le nove case sequestrate dall’autorità giudiziaria si trovano in via Giambellino, via degli Apuli e via Recoaro, e vi risiedevano famiglie, sia italiane che straniere, alcune con minori. Gli inquirenti spiegano che si è trattato di un’operazione complessa, con indagini durate oltre due anni e notevoli difficoltà nel monitorare e intercettare le attività del gruppo. “Il rischio è che azioni illegali come questa possano trovare via via un consenso sempre più ampio – conclude il procuratore Alberto Nobili – richiamando l’attenzione di quella sacca di antagonismo violento sempre più diffusa e pericolosa”.

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Inaugurato il Centro di Ricerca del Policlinico

Inaugurato il Centro di Ricerca del Policlinico. Nei 1.400 metri quadri di nuovi laboratori si fa diagnosi e si sperimenta la terapia genica su diverse patologie per le quali il Policlinico  è punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. Creato grazie a un investimento di 1,4 milioni di euro, il Centro fa ricerca su malattie rare, patologie metaboliche del fegato e malattie respiratorie, con laboratori dedicati allo studio delle patologie della coagulazione del sangue. La realizzazione del nuovo Centro di Ricerca è stata possibile grazie ad una modalità innovativa e virtuosa di finanziamento: 700mila euro arrivano dalla gestione e valorizzazione del patrimonio agricolo e delle proprietà terriere dell’Ospedale, ottenuti grazie al lavoro della Fondazione Sviluppo Ca’ Granda (che ogni anno, da Statuto, impiega tutti gli utili per finanziare la ricerca sanitaria del Policlinico); gli altri 700mila euro sono stati donati, visto il progetto di grande respiro scientifico, dalla Fondazione Angelo Bianchi Bonomi, che da anni opera in Policlinico sostenendo la ricerca sull’emofilia, la trombosi e le malattie emorragiche. “La realizzazione di questo Centro di Ricerca è la manifestazione concreta dei risultati della buona gestione del nostro patrimonio agricolo – spiega Marco Giachetti, Presidente della Fondazione Ca’ Granda Policlinico -. Abbiamo creato un circolo virtuoso che permette di finanziare progetti in campo scientifico per il nostro Policlinico: questo è il primo step, a cui seguiranno gli investimenti per la bioinformatica e il finanziamento di due importanti borse di studio, sempre grazie ai proventi della Fondazione Sviluppo. In più, la partecipazione della Fondazione Bianchi Bonomi ci fa capire quanto il valore di un progetto possa essere apprezzato e appoggiato da realtà esterne al Policlinico, che investono sull’eccellenza dei nostri ricercatori per trasformare il lavoro nei laboratori in cure per i nostri malati“. “Il nuovo Centro di Ricerca – aggiunge Silvano Bosari, direttore scientifico del Policlinico di Milano – nasce soprattutto dalla necessità di riunire in un’unica struttura i numerosi laboratori che erano collocati in punti diversi dell’Ospedale. Questo complesso di laboratori integrati aumenta considerevolmente la nostra capacità di effettuare studi di ricerca traslazionale con la fondamentale componente di laboratorio. Inoltre il progetto ridisegna il modo di fare ricerca nel nostro IRCCS, perché è stato concepito per favorire scambi e influenze reciproche tra i ricercatori. Gli spazi di ricerca comuni consentiranno di utilizzare attrezzature e risorse in modo efficiente, condividendo oltre alle idee anche le strumentazioni“. “Per fare la migliore ricerca, e creare innovazione, ci vogliono quattro fattori fondamentali – commenta Simona Giroldi, direttore generale del Policlinico di Milano-. Bisogna avere le persone giuste, i corretti investimenti, competenze di respiro internazionale e gli ambienti idonei per lavorare al meglio. Abbiamo già alcuni tra i più grandi professionisti, e sul fronte degli investimenti è da sempre fondamentale il rapporto virtuoso tra pubblico e privato; inoltre, sul fronte internazionale siamo l’ospedale italiano con il maggior numero di riconoscimenti ERN (European Reference Network): significa che siamo un punto di riferimento europeo per 8 settori tra malattie rare e patologie che richiedono cure altamente specializzate. Ora, con questo nuovo Centro di Ricerca, aggiungiamo l’ultimo tassello per fare scienza ai più alti livelli, ma anche per dare ai nostri professionisti il migliore ambiente dove coltivare scambi professionali, culturali e anche personali. Solo in un ambiente del genere si può portare a casa il migliore risultato“. “Con il nuovo Centro di Ricerca sono orgogliosa di vedere realizzata concretamente la generosità di mio nonno Angelo e di mio padre Ambrogio” conclude Barbara Bianchi Bonomi, presidente della Fondazione Angelo Bianchi Bonomi che dal 1971 finanzia la ricerca del Policlinico contro l’emofilia, le malattie ereditarie della coagulazione e la trombosi. “I risultati ottenuti in questi quasi 50 anni testimoniano quanto gli studi scientifici e la ricerca finanziata dalla nostra Fondazione, così come il reclutamento di ricercatori, l’erogazione di borse e premi di studio e il finanziamento delle migliori apparecchiature, siano stati utili per migliorare la qualità di vita di chi deve confrontarsi quotidianamente con le malattie del sangue“.

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