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Associazioni del terzo settore contestano il Governo in Piazza della Scala

Associazioni del Terzo Settore (da Emergency, ad Amnesty International, ActionAid Italia, Oxfam e Caritas) in piazza Scala questa sera per la fiaccolata “Diritti a testa alta”, in occasione del 70esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. “I diritti dell’uomo sono inalienabili e compito di un governo giusto è quello di tutelarli proteggendo gli individui più deboli”, sono le parole pronunciate dai manifestanti giunti in piazza per leggere pubblicamente gli articoli della Dichiarazione universale. “Nel nostro paese – è l’appello della manifestazione -, la negazione nella pratica di questi diritti sta facilitando la diffusione di nuove forme di razzismo, la solidarietà è considerata reato, l’odio per il diverso prevale sullo spirito di fratellanza, l’aiuto viene tacciato di buonismo. Oggi più che mai è urgente recuperare quei principi di umanità e di convivenza civile che sono alla base della Dichiarazione e che la retorica della paura sta cercando di smantellare”. “La presenza di così tante persone qui oggi ci ricorda le conquiste che abbiamo ottenuto e che non dobbiamo dare per scontato” è così che l’assessore del Comune di Milano alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha salutato le centinaia di manifestanti che si sono riuniti in piazza della Scala in occasione del 70esimo anniversario dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. L’assessore ha letto il capitolo introduttivo della Dichiarazione per poi passare la parola ai rappresentanti delle altre associazioni e ong presenti, tra cui anche il fondatore di Emergency, Gino Strada. “La lotta alla discriminazione – ha aggiunto Majorino -, il rispetto della persona e della vita umana sono qualcosa a cui non si deve rinunciare. Soprattutto in un momento come questo dove avremmo bisogno di provvedimenti completamente diversi da quelli, per fare un esempio, del decreto Salvini“.

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Polizia Locale arresta spacciatore con 67 chili di hashish

L’Unità Contrasto Stupefacenti della Polizia Locale, ha arrestato nel pomeriggio di giovedì scorso uno spacciatore e sequestrato oltre 67 chili di hashish, ritrovati nella sua abitazione nell’hinterland milanese. Gli agenti stavano pattugliando la zona nord di Milano quando, in via Pellegrino Rossi, si sono accorti della presenza di un uomo a bordo di un auto, già in passato segnalato per traffici illegali. Hanno deciso di seguirlo e poco dopo hanno assistito allo scambio con un’altra persona che era salita a bordo. Al momento dell’intervento della pattuglia però, i due uomini prima hanno tentato di fuggire in auto, poi bloccati dal traffico, il passeggero ha deciso di scappare a piedi gettando per terra alcuni panetti di hashish per un peso di circa 400 grammi di hashish, mentre il guidatore è stato bloccato dagli agenti. L’uomo fermato è stato identificato come Y.A. cittadino del Marocco di 36 anni, con precedenti specifici per spaccio di droga. Nella successiva perquisizione domiciliare, al suo indirizzo di residenza in via Derna a Paderno Dugnano, sono poi stati ritrovati e posti sotto sequestro 67 chili di hashish nascosti in un armadio in camera da letto.

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Degrado e abbandono, macerie, spazzatura in via Giambellino 181

Degrado e abbandono, macerie, spazzatura e luoghi dove giovani tossicodipendenti si riparano per consumare una dose. Il Laboratorio di quartiere Giambellino-Lorenteggio ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un video-denuncia che torna sulle condizioni degli stabili Aler di via Lorenteggio 181 chiedendo un intervento delle istituzioni. Le case erp del quartiere al civico 181 sono sospese tra il futuro progetto di riqualificazione e un presente di forte degrado. Ci vivono ancora almeno quattro famiglie con 11 bambini. Una situazione complessa di case occupate mentre gli inquilini regolari sono stati trasferiti in attesa dell’abbattimento dei due edifici rimasti (il terzo è stato demolito nel 2017). Per queste famiglie occupanti che – spiega il Laboratorio – chiedono di regolarizzare la propria posizione, il Laboratorio chiede “che sia rispettato il diritto di accesso alla valutazione del bisogno, come sottoscritto da Aler stessa“, sottolineano in riferimento al protocollo d’intesa stipulato dal Comune, dall’Aler e dai sindacati degli inquilini nel 2016 che riguarda i cosiddetti “occupanti per necessità“. Ora, oltre a una sistemazione per queste famiglie con minori, in vista del maxi progetto per l’area, le organizzazioni territoriali chiedono che all’interno del processo di riqualificazione siano definiti degli obiettivi minimi di progetto che elencano per punti: “1. Mantenimento della qualifica ERP a canone sociale dell’intero patrimonio abitativo, ad libitum; 2. Mantenimento, a seguito delle ristrutturazioni ovvero degli abbattimenti e ricostruzioni, del numero di alloggi totali, esplicitamente inclusi quelli classificati come attualmente occupati senza titolo, disponibili, potenziale latente e sotto-soglia; 3. Assegnazione di tutti gli alloggi attualmente non assegnati, esplicitamente inclusi quelli classificati come attualmente occupati senza titolo, disponibili, potenziale latente e sotto-soglia, stimati in circa ottocento unità alla data odierna, incluse le ristrutturazioni ove necessarie, a partire dai 240 PNEA ex L. 80 la cui ristrutturazione in quartiere è prevista dall’Accordo di Programma; 4. Regolarizzazione delle famiglie occupanti senza titolo in stato di necessità; 5. Garanzia che i servizi di base, quali le portinerie e le manutenzioni ordinarie, siano istituiti in tutti gli stabili del quartiere; 6. Garanzia che ai nuclei familiari oggetto di mobilità sia concesso il diritto di restare in quartiere; 7. Istituzione di un tavolo integrato (composto dai membri costituenti l’Accordo di Programma, il Municipio 6, eventuali soggetti attuatori, i sindacati e dalle organizzazioni locali) di condivisione trimestrale dello stato di avanzamento del Progetto e della documentazione relativa; 8. Istituzione di un calendario semestrale di assemblee pubbliche; 9. Attivazione di un percorso di progettazione partecipata della riqualificazione con gli abitanti e le organizzazioni territoriali“.

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Tunisino blocca anziano in ascensore e lo rapina, arrestato

Bloccato all’interno di un ascensore e rapinato da un tunisino di 38 anni che gli ha portato via il portafoglio: è successo a un anziano nella stazione di Milano Rogoredo. L’uomo ha immediatamente avvertito gli agenti della Polfer raccontando di come, appena salito in ascensore, una donna, probabilmente sua complice, abbia bloccato la chiusura delle porte per consentire al rapinatore di trovarsi da solo con lui. Il ladro si è poi subito dato alla fuga, ma circa 12 ore dopo è stato fermato da una pattuglia che lo ha riconosciuto. Gli agenti della Polfer, infatti, dopo aver visionato i filmati delle telecamere, hanno notato nelle vicinanze della stazione un uomo sospetto che alla loro vista ha poi reagito prima cercando di allontanarsi e poi aggredendo gli agenti. Successivi controlli hanno rivelato che l’uomo è irregolare con precedenti per rapina e spaccio, ed è stato riconosciuto come probabile autore della rapina. Sottoposto a fermo per rapina, il tunisino si trova ora nel carcere di san Vittore.

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Cittadini restaurano cappella votiva in case Aler

Il Comitato di Quartiere Insubria-Molise-Varsavia assieme ai residenti ha ripulito ed effettuato diversi interventi di manutenzione presso il cortiletto della cappella votiva degli stabili Aler di via degli Etruschi, fra i civici 2, 4 e 6. I volontari hanno promosso ieri l’iniziativa “per favorire una diffusa atmosfera di festa e di gioia in occasione del Natale e, come ogni anno, abbiamo illuminato la Madonnina. – si legge nella pagina Facebook del Comitato – L’edicola votiva di via degli Etruschi è stata realizzata nel dopoguerra, dagli abitanti dell’epoca, come forma di ringraziamento e devozione per il ritorno a casa dei propri familiari e per aver risparmiato il quartiere dai bombardamenti. La nicchia ospita le statue che ritraggono l’apparizione della Santa Maria di Caravaggio alla Beata Giannetta, avvenuta il 26 maggio del 1432 a Caravaggio. Oltre ad essere un luogo di culto, la Madonnina di via degli Etruschi è un simbolo storico, culturale e sociale del nostro Quartiere da proteggere e valorizzare. Nei prossimi giorni rinnoveremo ad Aler – conclude il post sul social network – la richiesta di sostituzione della copertura danneggiata che provoca copiose infiltrazioni all’interno della nicchia.”

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Sala: se me lo chiedessero oggi mi ricandiderei

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dà la sua disponibilità per una ricandidatura a Palazzo Marino: “Prenderò la decisione a tempo debito. Ma se dovessi decidere oggi non avrei dubbi: mi ricandiderei“, ha detto Sala in una intervista al quotidiano La Stampa. Al centro del colloquio c’era il progetto di riapertura dei navigli milanesi. “I navigli – ha spiegato Sala – sono stati chiusi alla fine del secolo scorso, quando le condizioni igieniche non erano più adeguate. Ma la verità è che la chiusura coincide anche con il momento di una rivoluzione industriale. La gente voleva andare in auto. Adesso, non dico che la situazione sia opposta. Ma i centri della città sono alla ricerca di una vivibilità diversa, che prescinda dal traffico selvaggio. E’ ovvio che tutto questo può avere senso soltanto se fatto con la giusta gradualità“. Nel corso del colloquio Sala ha riconosciuto alcune critiche al progetto. La più fondata, ha detto, è “quella sulla mobilità e sui parcheggi. Indubbiamente, qualcosa cambierà. Ma ci vorranno dieci o dodici anni per portare a termine tutta l’operazione. E allora, la mia risposta alle critiche è questa: dovete immaginare come potrà essere Milano nel 2030″. “Abbiamo avuto anni difficili, ma adesso l’orgoglio si sente“, ha ricordato. “Per l’inaugurazione della prima parte del progetto – ha poi concluso Sala – potrei essere ancora il sindaco della città, se fra due anni mi verrà confermata la fiducia. Prenderò la decisione a tempo debito. Ma se dovessi decidere oggi non avrei dubbi: mi ricandiderei“.

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