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Sala: chi vuole salvare il Meazza lo acquisti

Tenere “in sicurezza il Meazza e fare una buona manutenzione è qualcosa che costa tra i 5 e i 10 milioni all’anno. Ai tanti che si fanno avanti, penso a Moratti: se lo vogliono acquisire, noi siamo felicissimi”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, a margine dell’inaugurazione della nuova sede di Ntt Data in città. Parlando del progetto per il nuovo San Siro osteggiato da alcuni comitati cittadini Sala ha detto: “Il problema vero è che il Comune di Milano non può, per il bene dei cittadini, tenersi dei costi per impianti inutilizzati. Quindi faccio un appello a chi vuole salvare lo stadio: il modo migliore è trovarne un uso, una formula, si facciano avanti e noi siamo disponibili quando sarà il momento a cedere questo bene. Mi rivolgo a Moratti visto che ho sentito la sua disponibilità a fare parte di questa iniziativa”, ha chiosato Sala con una provocazione.  

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Moratti: ho rifiutato la candidatura a sindaco

“Mi era stato chiesto, ma precedentemente al mio impegno in Regione, che ritengo prioritario perché vedo che la sanità è un punto cardine per poter avere altre garanzie come quella del diritto allo studio, alla salute e al lavoro. La mia scelta è stata quella di impegnarmi nell’ambito della sanità: così la vicepresidente della Lombardia, Letizia Moratti, a “Oggi è un altro giorno” su Rai1, ha risposto alla domanda se fosse stata interpellata come possibile candidato sindaco del centrodestra a Milano. Non ha rivelato chi le abbia fatto l’offerta, se Salvini o Berlusconi: “Quando si dice un no, non è carino dire a chi lo si è detto”. ANSA

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Scontro Sala – Moratti sugli assembramenti di domenica

“La politica, anche la vita, è piena di grandi interpreti del ‘con il senno del poi’. Se ci fosse un campionato, penso che l’assessore Moratti potrebbe vincere il titolo”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha replicato all’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, che ha chiesto di sentire il parere del Cts in vista dei prossimi eventi. Sala ha parlato a margine della cerimonia di commemorazione dei deportati politici e razziali nei campi di sterminio nazisti, nel 76° anniversario della liberazione di Mauthausen, che si è tenuta al Cimitero Monumentale. “Invito il sindaco Sala ad attivarsi con urgenza in vista di preoccupanti eventi pubblici imminenti, dopo l’abbandono della città a uno stato di anarchia come accaduto domenica scorsa”, ha replicato Letizia Moratti. “La mia – prosegue Letizia Moratti – non è stata una riflessione amara sul passato recente, bensì la constatazione di un’evidente irresponsabilità dell’Amministrazione comunale che i cittadini milanesi rischiano di pagare a caro prezzo. Desidero vincere il campionato delle riaperture in sicurezza dei commercianti e delle attività laboriose di Milano e della Lombardia, senza giocare ulteriormente con i sacrifici e le tante vittime che già ci sono purtroppo state”. “Per i festeggiamenti dello scudetto dell’Inter previsti sabato 8 e domenica 23 maggio – conclude la vicepresidente – ho invitato il primo cittadino ad avvalersi del parere autorevole e competente del Comitato Tecnico Scientifico. Prendo atto che il sindaco Sala voglia assumersi invece ogni piena responsabilità sulla salute dei milanesi”. ANSA

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Ritardi nei vaccini: Moratti attacca Aria

“L’inadeguatezza di @AriaLombardia incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per #vaccinare. È inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando cmq 30mila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza”. Così l’assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, ha commentato su Twitter i disguidi relativi alla campagna vaccinale che si sono registrati oggi in diverse città, tra cui Como e Cremona. Aria è la società di Regione Lombardia che gestisce le prenotazioni dei vaccini. Con un secondo tweet, la stessa Moratti ha poi elogiato le Asst locali (ex Asl): “ASST Monza 1.300 vaccinazioni, ASST Cremona 1.100 vaccinazioni, ASST Lariana 984 vaccinazioni. Bravi a recuperare i buchi nelle agende dovuti al disservizio sulle prenotazioni. I cittadini lombardi – ha concluso l’assessore al Welfare – hanno dimostrato di aver voglia di vaccinarsi per uscire da questo incubo”. ANSA

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Moratti: stop immediato a vaccini AstraZeneca

Sulla vicende dei vaccini AstraZeneca, la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “In ottemperanza alle indicazioni dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ho dato disposizione al direttore generale dell’Assessorato regionale al Welfare di sospendere, con assoluta tempestività, la somministrazione del vaccino anti-Covid AstraZeneca su tutto il territorio regionale in attesa di ulteriori determinazioni da parte degli organi competenti”.

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Campagna vaccinale speciale per cercare di arrestare la terza ondata

Campagna vaccinale speciale per cercare di arrestare la terza ondata. Perché la situazione sta sfuggendo di mano un’altra volta: i contagi sono in aumento, soprattutto nelle province come Brescia. Tra Brescia e Bergamo come ha detto un esponente politico locale il virus di fatto non se ne è mai andato, il territorio non è mai uscito dalla situazione di emergenza. Al massimo si sono abbassati gli indici, ma non c’è mai stato un vero momento da zona gialla. E ora si rischia di ripartire pesantemente con un’altra ondata, motivo per il quale l’assessore Letizia Moratti ha varato una campagna vaccinale speciale per cercare di arrestare la terza ondata. L’idea è di concentrare tanto su Bollate quanto sulle province più in crisi una più massiccia vaccinazione di massa. Potrebbe essere il primo passo di quei tentativi di non rincorrere solo l’epidemia, ma di combatterla prevenendo le fiammate del virus e delle sue varianti. Un passaggio necessario dopo un anno di soluzioni improvvisate e di pezze messe come capitava. Per riaprire tutto non basteranno i vaccini, ci vorrà capacità di organizzazione, perché il virus resterà per anni. E le vaccinazioni diventeranno stabili come quelle per l’influenza o altri “malanni stagionali”. Dunque bisogna avere un sistema flessibile nelle cure, non veloce a imporre lockdown, perchè quella è la soluzione facile: basta un pezzo di carta. Ma da chi governa una delle principali nazioni del mondo è doveroso aspettarsi di più. L’idea di Moratti potrebbe essere proprio il primo passo in questa direzione. Nelle prossime settimane i fatti lo confermeranno o smentiranno.

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