oscar strano

Via Salomone. Strano: Non ci siamo! Comune e Questura devono invertire la rotta

Via Salomone, Strano: “Non ci siamo! Comune e Questura devono invertire la rotta”. Ennesimo sfratto finito in nulla in via Salomone, Case Bianche. Al civico 36 le Forze dell’Ordine non hanno potuto effettuare lo sgombero perché l’occupante ha dichiarato di avere una gravidanza a rischio. Settimana scorsa, invece, al civico 52 un’altra occupazione finita in nulla perché l’occupante ha figli minorenni. Queste assurde disposizioni di Prefettura e Questura impediscono alle proprietà di recuperare i propri alloggi, a scapito dei tanti inquilini onesti che sono costretti a subire. I servizi sociali del Comune, come sempre, o sono assenti o non garantiscono alternative per i minori. È assurdo. Serve un immediato cambio di passo da parte delle autorità competenti. Non è possibile riversare le difficoltà della situazione sui quartieri popolari, già carichi di tensioni e fragilità. Queste disposizioni ghettizzano ulteriormente quartieri che attendono da anni una sana e costante salvaguardia della legalità! La questione riguarda tutta Milano: in questi giorni le stesse segnalazioni mi sono arrivate dal Corvetto, Lorenteggio e Bruzzano. P.a. Al civico 46, sempre in Salomone, vi è stato un tentativo di occupazione fortunatamente impedito dagli ispettori di Aler che ringrazio per il pronto intervento.

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Senza Speranza c’è speranza

Senza Speranza c’è speranza. Che poi Roberto Speranza ha anche il profilo istituzionale giusto, funzionario di partito, conosce il linguaggio della politica, si tinge bene i capelli di un (finto) rosso popolare nella migliore tradizione comunista. In un governo dove tutti devono stare dentro anche #Leu ha avuto la chance di esprimere un proprio rappresentante. Anche se Leu non esiste di fatto più: un insieme di sigle della sinistra molto conflittuali e divise (una componente addirittura si è espressa contro il Governo Draghi). Non si capisce perché la Bonino o Calenda, ad esempio, non abbiano avuto la stessa opportunità. Misteri di Draghi. Epperó Speranza era Speranza anche prima. Ministro alla Salute nel peggior momento globale possibile. Ministro dell’attesa, dei pareri degli esperti sempre discordanti e in continua contraddizione. Ministro delle chiusure annunciate a poche ora dalle sperate riaperture. Con milioni bruciati così, da una firma su un’ordinanza. C’è speranza oltre Speranza. Superare il metodo Conte II – che poi era il metodo Speranza – dovrebbe essere il primo vero obiettivo di Draghi. Iniziamo male, anzi malissimo.

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Covid19 nel centro d’accoglienza di Via Quintiliano, Strano (FI): “Sventata fuga di massa”

Covid19 nel centro d’accoglienza di Via Quintiliano, Strano (FI): “Sventata fuga di massa”. La notizia l’ha data Oscar Strano, presidente del Consiglio del Municipio 4 in quota Forza Italia, spiegando come un deciso intervento della polizia ha sventato una fuga di massa dopo che nel centro per richiedenti asilo si era venuto a sapere che un ospite era stato contagiato. Un’informazione anche aveva immediatamente preoccupato tutti gli altri domiciliati in via Quintiliano. La reazione minacciata era di scappare tutti, a meno che non gli fosse garantita la sicurezza. Accordo che in breve si è trovato e ha sedato la situazione. Il politico ha rivolto un pensiero alle forze dell’ordine: “Ringrazio le Forze dell’ordine per essere prontamente intervenute nel centro di accoglienza gestito da Angel Service in via Quintiliano 46 (zona #Salomone). Il centro è presidiato perché, dopo la notizia di un ospite risultato positivo al #coronavirus, è montata la protesta dei richiedenti asilo che hanno minacciato di scappare. A quanto apprendiamo, gli ospiti e il personale del centro saranno sottoposti al tampone già a partire da oggi, con immediato isolamento. Molti ospiti del centro prestano servizio per compagnie di consegna cibo a domicilio. È una situazione molto delicata che la Polizia di Mecenate sta gestendo al meglio”. Una situazione comunque allarmante, perché se dovesse esserci un’ondata di proteste simili in tutti i centri di accoglienza, potrebbero non esserci i mezzi per affrontarla. E non pare ci siano altri piani governativi per affrontare una eventuale seconda ondata a parte un altro lockdown.

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Contestato da sinistra il nuovo manifesto del GP di Monza

Contestato da sinistra il nuovo manifesto del GP di Monza. Sarebbe troppo fascista il nuovo manifesto per alcuni esponenti della sinistra lombarda. Ci sono le frecce tricolori e, ancora più grave secondo i contestatori, un richiamo evidente al futurismo. Una corrente artistica che per alcuni è chiaramente riconducibile al fascismo vista la coesistenza temporale dei due fenomeni storici. Un attacco che però ha subito suscitato la difesa e il contrattacco del centro destra. Otello Ruggeri di Fratelli d’Italia ha commentato: “Se non fossero così ignoranti da non sapere cos’è il Futurismo non lo confonderebbero con il Fascismo”. Invece Oscar Strano di Forza Italia è intervenuto così: “#Italia. “È futurista, quindi fascista!” è la sentenza di questa moderna, sciatta e ignorante sinistra che ci tocca sopportare. Epperó qualcosa vi va detto: ad un “coglione non puoi dare dello stupidino, altrimenti si fa delle illusioni” diceva Funari. Vogliamo partire da #Marinetti, il fondatore del movimento futurista? Certo, fu tra i fondatori anche del fascismo. Fu però anche uno dei più vivaci oppositori del regime di Mussolini. Lui era avanguardista, il Mussolini di potere non più. Marinetti era per la lotta alla monarchia, alla borghesia e al Vaticano. Mussolini era diventato per Marinetti simbolo di passatismo, tutto ciò che il manifesto futurista voleva combattere. “Restò comunque un fascista!” Certo, anche nel momento meno opportuno e più squallido, cioè dopo il delitto Matteotti, quando tutti lasciavano la barca. Fu una scelta condannabile? Certo. Ma uomini e tesi vanno contestualizzate, sempre. Non per giustificare ma per comprendere. Per Marinetti tutto era “patria”. Disse e scrisse più volte che la parola ‘patria’ doveva prevalere sulla parola ‘libertà’. “Questo sentimento allora era forte: il fascismo si proponeva come esaltatore e salvatore della patria” – scrive Giordano Bruno Guerri, tra gli storici del fascismo più noti. Marinetti, come tutte le avanguardie, si serviva del potere per sbeffeggiarlo e ne fu un contestatore interno: dice no alle leggi razziali, unico a farlo e paga caro. I futuristi cessano di lavorare e Marinetti si svena per pagarli di tasca propria. Nel 1941 finisce senza una lira e non può pagarsi un’operazione allo stomaco. Era un generoso. Con spirito anarchico. Fece liberare molti prigionieri politici, sia di destra che di sinistra e tra questi #FerruccioParri che sarà il primo capo di governo antifascista. Fu anche un grande nemico di #Hitler, che aveva dichiarato guerra anche alle espressioni artistiche, definendole degenerate, come l’astrattismo, dadaismo, surrealismo, cubismo. Arrivò a dichiarare futuristi anche artisti che non lo erano affatto pur di proteggerli. Un uomo, la sua opera, le sue azioni: va compresa anzitutto la complessità. Il Futurismo non è solo Marinetti, chiaramente, ma è il caso più emblematico. “Maschilista, violento, guerrafondaio”. Probabilmente tutto vero. E molto altro. Soprattutto, fondatore di un movimento che ha rivoluzionato l’arte del ‘900. Rogo?”.

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I Municipi: “Sala non ci dà le mascherine”

I Municipi: “Sala non ci dà le mascherine”. I novecentomila pezzi consegnati da Regione al Comune non sono stati consegnati al Municipio 4 e la politica di zona ha alzato la voce tornando a chiedere a Palazzo Marino un gesto di buon senso: i Municipi hanno infatti contatti diretti con una larga parte della cittadinanza e possono sapere come distribuire al meglio le mascherine. La distribuzione però essere ancora poco fluida: nei giorni scorsi abbiamo intervistato un responsabile di Confesercenti che raccontava come agli edicolanti aperti siano state date 50 mascherine ciascuno da distribuire ai clienti. Poche, meglio di niente, ma sempre poche. Oggi i Municipi dicono “Sala non ci dà le mascherine: “Oggi insieme al mio Presidente del Consiglio di Municipio Oscar Strano e al consigliere di Municipio 4 Alfonso di Matteo siamo andati a consegnare delle mascherine che verranno distribuite gratuitamente ai cittadini del quartiere di Rogoredo”. Lo fa sapere il Presidente del Municipio 4 di Milano, Paolo Guido Bassi. “I dispositivi – spiega l’esponente della Lega – ci sono stati regalati dalla Fondazione Eris, che ringrazio, importante realtà nel mondo delle comunità terapeutiche per il recupero delle persone con tossicodipendenze con la quale collaboriamo ormai da anni, soprattutto in zona Rogoredo. Le mascherine sono prodotte proprio da loro ragazzi e ciò rende il gesto di solidarietà ancora più bello. Per la distribuzione, in forma assolutamente gratuita – prosegue Bassi – ci danno una mano alcuni cittadini del quartiere che si sono subito attivati. E’ una vera – sottolinea il Presidente – iniziativa ‘dal basso’, nata dalla voglia di fare qualcosa a beneficio della cittadinanza. La settimana scorsa – fa sapere il Presidente Bassi – quando Regione Lombardia ha distribuito le prime 900.000 mila mascherine gratuite al Comune di Milano, ho scritto al sindaco per proporre che una quota di esse, anche piccola, venisse assegnata ai Municipi così da poter rispondere direttamente e rapidamente alle tante richieste che arrivano dal territorio. Ad oggi, purtroppo, non ho ricevuto alcuna risposta da Beppe Sala. Mi spiace molto, perché è una proposta di buon senso. L’iniziativa di oggi – osserva Bassi – è la dimostrazione che esistono delle micro-reti territoriali che magari non hanno forza e capacità di relazionarsi con le strutture centrali cittadine, ma che invece hanno uno stretto rapporto con il Municipio, l’istituzione loro più vicina. Noi ci attiviamo in tutti i modi, ma certo, se anche Palazzo Marino ci desse una mano, non sarebbe male. In fondo si tratta solo di dare una risposta concreta a delle esigenze dei cittadini”

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La protesta per il 27 corre lungo i binari

La protesta per il 27 corre lungo i binari. L’ultimo disagio è relativo alla riorganizzazione delle fermate della linea 27, già oggetto spesso di disservizi: il Comune ha dunque deciso poco tempo fa di eliminare alcune fermate. Un ennesimo intervento incomprensibile come alcune iniziative di urbanistica tattica. Adesso i tram. I milanesi non ci stanno e alcune donne si sono organizzate per una raccolta firme.  Eliana Rochetti, Silvana Gallo e Daniela Salvetti si oppongono alla decisione del sindaco Sala. Il tema lo ricorda Oscar Strano, Forza Italia, su Facebook: “Il tema lo conoscete: le fermate del 27 ingiustamente soppresse. Le tre donne sono molto determinate: puntano a superare le 2000 firme. Nella sola mattinata di venerdì più di 300 firme sono state raccolte. Da ieri è possibile sottoscrivere la petizione in molti negozi dei quartieri e presso molte portinerie condominiali. Sintomo di un malessere largamente condiviso e che merita risposta. ?Di seguito i negozi/ portinerie che hanno aderito per quartiere: VIALE UNGHERIA •Parrucchiera Via del Liri •Ottica Gandolfo via del Liri •Bar Orchidea Caffè viale Ungheria •Casiro’ Parrucchiere viale Ungheria •HAPPY Bar viale Ungheria Giovedì 16/01 dalle 8.30 alle 12 sarà presente un banchetto durante il mercato settimanale SALOMONE-QUINTILIANO •Gelateria Unico via Quintiliano •Sede Comitato Salomone Rinasce civico 28 via Salomone •portineria via Salomone 11 •portineria via Salomone 7 FORLANINI-MECENATE •Coiffeur Marie via Dalmazia •Panetteria Debora via Zante •Bar Tabaccheria via Zante •Cartoleria via Dalmazia •Estetista via Dalmazia •Elettricista / idraulica via mecenate •Pincelli via Mecenate •Ferramenta via Mecenate •Bar centro sportivo Bonacossa via Mecenate •Parrucchiere via Mecenate •Bar Piazza Ovidio Via Mecenate subito dopo la banca •Officina delle Unghie Piazza Ovidio – Via Mecenate subito dopo la banca •Bar Luna Piazza Ovidio angolo via Mecenate •Merceria Chiara Piazza Ovidio • Edicola Piazza Ovidio •Bar Meroni via Mecenate angolo via Maderna •Crai via Mecenate •Bar da Pino Via Mecenate

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