oscar strano

Sgomberato Guido lo zingaro

Sgomberato Guido lo zingaro. A darne notizia è Oscar Strano, presidente del Consiglio del municipio 4, e da sempre impegnato per il ripristino della legalità nelle case bianche di via Salomone. Un caseggiato che negli anni aveva subito più  di altri immobili l’illegalità portata da Guido e dal resto del clan. Sulle cantine campeggiava la scritta “cantine di Guido lo zingaro”, giusto per chiarire quanto fosse acclarato il dominio su certe zone da parte del clan. Aler, soprattutto grazie a Strano e a chi lo ha appoggiato in questa lotta, sta riprendendo il controllo della  situazione. +++SGOMBERO IN CORSO ALLE CASE BIANCHE!+++ In questo momento i Carabinieri e gli ispettori di Aler stanno liberando un appartamento al civico 46 e alcune cantine. L’appartamento era occupato dal noto “Guido lo zingaro”, colui che si vantava di “avere cantine” da subaffittare. E non solo cantine purtroppo, anche molti appartamenti alle Case Bianche che, piano piano, Aler sta recuperando. È il ritorno alla legalità che si chiedeva da tempo! Un momento molto importante per le periferie milanesi, spesso abbondonate a sè stesse da Amministrazioni troppo concentrate a soddisfare i grandi elettori e gli abitanti del Municipio 1.  Guido infatti rappresenta un pezzo della criminalità milanese che è difficile considerare piccola, ecco parte della descrizione riportata dal Giornale: A Milano nel quartiere delle case bianche questo ceppo incastrato tra nobiltà sportiva e criminalità, aveva già il volto di uno «pericoloso», come affermato da lui stesso. Quel Guido Guarnieri senior che raccontava con orgoglio la decina di coltellate inferte a un nemico che lo voleva uccidere. «E meno male che non l’ho ucciso» disse, perché così dopo qualche anni di galera era potuto tornare nel quartiere. Anche lui aveva vissuto per anni nel campo di via Bonfadini, poi gli avevano abbattuto la baracca in «un’operazione pulizia» coordinata dal Comune e lui si era trasferito alle case bianche. Lì aveva preso i modi del boss, controllando direttamente o indirettamente decine di appartamenti e buona parte delle cantine su cui campeggiava la scritta «Cantine di Guido lo zingaro».  

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Forza Italia, continua il confronto interno

Forza Italia, continua il confronto interno. A tornare sull’argomento è Oscar Strano, presidente del Consiglio di Municipio 4, che insieme ad alcuni colleghi aveva diffuso un comunicato all’indomani della batosta elettorale. Visto il dibattito che ferve Strano è tornato sull’argomento con un post su Facebook: All’indomani del voto, con un gruppo di amici consiglieri di Municipio, ci siamo “permessi” di dare un contributo politico sulla situazione di Forza Italia. Una riflessione, per stimolare un dibattito e far capire sia agli elettori che agli eletti dove la dirigenza di questo partito intendesse portarci. Perché le dichiarazioni sparse degli ultimi mesi di alcuni dirigenti, anche in contraddizione con le parole del Presidente Berlusconi, hanno portato una fetta importante del nostro elettorato ad andarsene verso offerte politiche più chiare. Non l’avessimo mai fatto! Per alcuni era un “segnale” pre-abbandono; per alcuni un modo per buttare sale sulla ferita ancora aperta, acuire una divisione, far emergere la frammentazione all’interno del partito. Insomma, per molti chi vuole portare un contributo di idee, anche critico, è visto come un possibile “traditore” in questa caccia alle streghe perpetua. Ebbene, ho assistito in silenzio a una gestione post-voto e post-batosta elettorale che a definirla sconvolgente è dire poco: consiglieri comunali che si sbranano sui social per affermare la paternità di emendamenti; incontri fatti per sedare diatribe con i coltelli fra i denti (anche chi avrebbe dovuto ‘mediare’ non ha rinunciato a portarsi il coltello); un gruppo regionale che avrebbe potuto rilanciare un’identità politica unitaria e che, invece, si è spaccato perché evidentemente valgono più le ambizioni personali che la ragion di partito; e infine i congressi che vengono sempre rimandati anche quando, come nel caso del giovanile, non vi era alcun bisogno. Quando qualche giorno fa il Presidente Berlusconi, intervistato da Il Corriere della Sera, ha ristabilito in modo inequivocabile la linea politica di Forza Italia, mi sono reso conto che il nostro umile contributo era dunque necessario. Da lì mi è apparso evidente che molti tra coloro che rifiutavano quel dibattito avevano, evidentemente, orizzonti diversi da quelli delineati da Berlusconi. Se una squadra perde e perde mentre il clima è favorevole, è dunque chi ha condotto quella squadra a doversi mettere in discussione, veramente e non con passi di lato. Stiamo assistendo all’opposto. A me hanno sempre insegnato che prima viene il bene del partito e poi l’interesse personale. Forse non tutti hanno avuto questi insegnamenti.

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Lega o non Lega? In Forza Italia si accende il dibattito

Lega o non Lega? In Forza Italia si accende il dibattito. Dopo l’ultimo intervento di una parte di Forza Italia del Municipio 4, Otello Ruggeri, coordinatore degli azzurri nel Municipio 2, ha contestato duramente la presa di posizione. Ora gli risponde Oscar Strano, presidente del Consiglio di Municipio 4: “Fa piacere che si stia aprendo il dibattito. Leggo con attenzione le parole del militante Ruggeri, che però ha evidentemente frainteso: se di endorsement si può parlare, quest’ultimo è rivolto a uno spazio politico – quello di centrodestra – creato da Berlusconi e che in tutti gli impegni elettorali, anche recenti, è stato confermato e rinnovato da tutti gli alleati. Si pensi al Piemonte che ha appena eletto un ottimo governatore, Alberto Cirio, in quota Forza Italia. Nessuno sente l’esigenza di “difendere” la Lega. Difendere da cosa, poi? Ruggeri inoltre dice una cosa sacrosanta: fu la Lega di Bossi a rompere nel ’95. Malgrado quella rottura, temporanea, la saggezza del Presidente Berlusconi e dell’allora classe dirigente del partito, ha preservato un’alleanza di governo che in tutti questi anni ha anche creato una vera e proprio cultura di centrodestra. Ciò che affermiamo, senza spauracchi di abbandoni, è che tale linea non può essere messa in discussione. Per noi il centrodestra esiste, oggi più spostato a destra, ma esiste e va preservato. Se qualcuno crede il contrario è bene che lo dica. Il confronto è il sale della democrazia e noi abbiamo voluto dare un contributo”. Per gli azzurri è senz’altro una buona notizia che sia iniziata una discussione, soprattutto perché è dal basso. Proprio da dove volevano ripartire anche i big del partito rimasti fuori dalla stanza dei bottoni negli ultimi anni. I forzisti hanno quanto mai bisogno di ritrovare un senso di comunità di cui si poteva fare a meno quando il partito era tanto vasto da avere spazi per tutti. Oggi la guida è indebolita anche da tante scelte sbagliate o sfortunate e ora deve riorganizzare le truppe con un vecchio amico che costringe a porsi un interrogativo: Lega o non Lega?

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