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Dalla Corte dei conti contestazioni a Pisapia e altri 63 amministratori

Sono 64 gli ex amministratori e dirigenti della Città metropolitana di Milano, incluso l’ex sindaco Giuliano Pisapia ma anche consiglieri e assessori della giunte Colli e Penati, e due gli intermediari finanziari (Bank of America e Dexa Prediop spa) a cui la Procura regionale della Corte dei conti per la Lombardia ha notificato un invito a dedurre sulla conclusione e gestione di alcuni contratti derivati (“swap”) manifestamente diseconomici per l’ente. Una situazione che, secondo la Procura della Corte, ha creato un danno erariale “allo stato attuale” superiore ai 70 milioni di euro. La contestazione preliminare di responsabilità risarcitoria amministrativo – contabile è stata fatta dopo una consulenza dei funzionari del Nucleo di Supporto all’Autorità Giudiziaria della Banca d’Italia e una attività istruttoria a cui ha collaborato il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. In una nota, la Procura della Corte dei Conti parla di “un doloso occultamento delle reali condizioni finanziarie sottese alle operazioni in derivati”. Pisapia è chiamato in causa non per l’istruttoria e la stipula degli swap (che risalgono a ben prima) ma perché “disattendendo sia il parere fornito dall’Avvocatura che dai legali incaricati” ha deciso di “ignorare il claim notificatigli sia da Merrill Lynch che da Dexia” e quindi di non costituirsi nel giudizio poi azionato e vinto da Dexia dinanzi alla Corte ingleseò In questo modo avrebbe causato così all’ente un “grave pregiudizio in termine di costi processuali che di preclusione per la successiva azione di annullamento” dello strumento finanziario. L’invito al contraddittorio, spiega il comunicato, servirà alla Procura per calibrare le responsabilità di ciascuno nel causare il danno e quindi la correttezza “del riparto soggettivo degli importi oggetto di indagine”. “Sono stupefatto della contestazione della Corte dei Conti e risponderò non appena mi sarà possibile conoscere gli atti” ha commentato l’ex sindaco Pisapia. ANSA

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Mamma mia torna Pisapia con Bruti Liberati

Mamma mia, torna Pisapia. Tutto vero, ma soprattutto torna mettendo subito tra i primi eventi un incontro culturale con Edmondo Bruti Liberati. Proprio l’ex Procuratore di Milano noto per aver dimenticato in un cassetto proprio l’affare Sea. Per chi si fosse dimenticato un link è per sempre. Torna dunque sulla scena la coppia che più si ricorda, almeno per molti è così, per aver contribuito a rovinare l’immagine di luogo di onesti guadagnato dopo Tangentopoli dalla Procura Milanese. “Martedì 16 aprile ore 18.30 a Milano presso La Feltrinelli Libri e Musica (Piazza Duomo/via Ugo Foscolo 1/3) Giuliano Pisapia capolista della lista PD per le Elezioni Europee (circoscrizione Nord-Ovest) parteciperà alla presentazione del volume di Luigi Saraceni “Un secolo e poco più”. Interverranno inoltre, oltre all’autore, Edmondo Bruti Liberati e Gad Lerner”. Vengono i brividi a pensarci perché sembra un incontro più per gli avversari: l’avvocato con lo studio di fianco a Palazzo Marino e diventato poi sindaco in quota sinistra-sinistra, ma che vive in ville e palazzi da nobile. Insieme al Procuratore che ha dimenticato un fascicolo importantissimo in un cassetto togliendo (a quanto pare involontariamente) una grossa castagna dal fuoco all’amico sindaco. E si ritrovano alla Feltrinelli. In una mossa, tutto il radical chic possibile con quel pizzico di potere forti a insaporire il tutto. Manca solo Boldrini che interviene dicendo una frase a caso. Gli avversari dovrebbero ringraziarli, se non fosse che molti borghesi milanesi lo voteranno pure l’avvocato dall’aria gentile (ma gentile lo era pure Andreotti). Mamma mia, è tornato davvero Pisapia.

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People, la cronaca. Discorso finale di Sala in piazza Duomo

Palloncini colorati, bandiere della pace e tanti striscioni: dai Bastioni, lungo tutto corso Venezia in migliaia si sono radunati per la manifestazione People che, dopo aver percorso le vie del centro è arrivata in piazza Duomo per un flash mob conclusivo. Presenti associazioni, Comuni con i gonfaloni, gruppi organizzati, ma anche semplici cittadini arrivati con amici e famiglie per partecipare in modo spontaneo al corteo. Srotolata una maxi bandiera della pace lunga 150 metri e cucita da donne italiane e straniere e un Tricolore grande Tricolore altrettanto. Ad aprire il corteo, come annunciato, gli scout Cngei – fra cui marcia il Sindaco Sala che reggono lo striscione ‘People’ e insieme a loro l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino che nei mesi scorsi ha lanciato l’idea di una manifestazione per affermare “i diritti”. Nelle prime file, le associazioni a tutela di tutti i diritti dei bambini,Mamme per la pelle, CIAI, Coro dei leoni, Mamme a scuola, Ledha, L’Abilità, AllegroModerato, Libera. Sono oltre mille le associazioni che hanno aderito al corteo e 700 i comuni. Nicola Zingaretti candidato alle primarie del Pd, presente alla manifestazione ha dichiarato “Questo governo, quello che è chiaro, non garantisce lavoro sviluppo benessere” ma “distribuisce tanto odio rancore e e divisione e l’ Italia non può essere questo” conludendo “da qui variscostruita la sinistra: tra le persone e non con le figurine e gli schemi dei politici“. Ornella Vanoni anche lei presente alla manifestazione spera invece che l’evento “abbia un senso, siamo qui per dire che non siamo razzisti e una città importante deve diventare multietnica come Parigi come New York“. Don Virginio Colmegna, presidente Casa della carità,  ha invece detto “Da molto tempo abbiamo fatto nostra la frase “Prima le persone”, che per noi non è uno slogan contro qualcuno o qualcosa, ma il principio che guida le nostre attività quotidiane. Oggi siamo qui con i nostri ospiti che sono protagonisti di questa giornata di festa, in una piazza piena di sì, che porta un messaggio di speranza. E Vedere tante persone a Milano in una manifestazione gioiosa e piena di energie che arrivano da contesti diversi, riempie il cuore. Oggi Milano dimostra che l’accoglienza non è un seme di coesione sociale che contagia positivamente tutta la società“.  L’ex sindaco Giuliano Pisapia ha invece affermato: “C’è grande partecipazione e grande entusiasmo. Non solo per Milano, ma per l’intero Paese da qui, da manifestazioni e presenze come queste, può rinascere un Paese che guardi al futuro e non al passato“. Entusiata l’assessore Majorino, promotore della manifestazione che sulla sua bacheca Facebook ha scritto “Siamo 200mila!!!! #Salvinicontaci“. Una manifestazione “festosa e combattiva” secondo  Majorino, “perché dire che vengono prima le persone significa rifiutare la logica razzista e chiedere politiche sociali più potenti“. e “Non mi appassiona quanto antisalvinismo ci sia qui, di certo racconta un’Italia diversa che dice basta alle politiche di Salvini. Prima le persone è una risposta al prima gli italiani di Salvini? Sì, anche perché prima gli italiani di Salvini è una presa in giro. Salvini lo dice e poi una volta che ha usato gli italiani per parlare male dei migranti li molla. Noi vogliamo politiche non discriminatorie e politiche sociali piu’ coraggiose, ad esempio non il taglio di un miliardo di euro ai servizi per disabili che il governo sta facendo“. Il Sindaco Sala  al termine del corteo ha preso brevemente la parola dal palco allestito in piazza Duomo per  ringraziare i partecipanti ricordando che già alla vigilia non erano previsti interventi politici e ha poi lanciato il suo invito alla partecipazione e al civismo “La politica si fa in tanti modi non lasciatela solo ai politici, fatela voi: voi oggi siete una poderosa testimonianza politica che l’Italia non è solo il Paese che viene descritto, ma qui da Milano può ripartire un’idea diversa di Italia“, poi, lasciando la piazza ha aggiunto “Mi auguro che anche altre realtà italiane vogliano fare quello che stiamo facendo noi. Io sono potenzialmente disponibile ad aiutarli, a supportarli e ad esserci.”Per Milano significa ricongiungere le tante cose pratiche che facciamo con la testimonianza civile” concludendo”Milano è più credibile perché mette insieme il messaggio la testimonianza e la voce ma anche la concretezza“. Al termine della manifestazione gli organizzatori hanno definito l’evento un “abbraccio corale” di “200mila persone che hanno camminato insieme senza bandiere politiche, ciascuna per promuovere la difesa dei diritti delle persone più fragili. Quella che a oggi a Milano è stata la più imponente manifestazione di piazza contro la prepotenza e a favore di una società e una politica dell’inclusione. Per tutte le persone“.  

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