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San Siro Street Festival, abusi e proteste

Con il  San Siro Street Festival in piazzale Selinunte, al centro del quartiere di San Siro, i centri sociali festeggiano dieci anni di impunità nei corso dei quali, oltre a intrattenere rapporti con il racket delle occupazioni abusive, hanno utilizzato con cadenza regolare la piazza per svolgervi le loro manifestazioni non autorizzate. A contestare l’evento che avrà inizio oggi è come al solito l’opposizione, partendo dal Consigliere Comunale Silvia Sardone che denuncia, “anche quest’anno andrà in scena la San Siro Street Festival” che “da domani a domenica il centro sociale Cantiere, il comitato Abitanti di San Siro e tutti i loro sodali (soprattutto immigrati) che occupano abusivamente gli alloggi popolari di San Siro saranno in piazza per festeggiare e fare affari in nero“. Infatti, continua la Sardone,  “sarà attiva una street food sponsorizzata dalla Taverna Sociale”. L’elenco delle attività prevede, “un dj set con musica latina, africana, araba e rumena, mentre domenica sarà la volta della cena multietnica con piatti da Perù, Senegal, Marocco e Romania: tutto questo a conferma che San Siro è un ghetto dove per gli italiani non c’è più posto.  Il Comune ha dato tutte le autorizzazioni necessarie allo svolgimento di questi eventi?” si chiede la Sardone. “A causa del lassismo della sinistra San Siro è diventato un quartiere off limits” protesta l’ex azzurra, ricordando “Negli anni scorsi abbiamo assistito all’umiliazione della Polizia Locale, costretta a trasferire il proprio comando mobile per l’arrivo degli abusivi, – concludendo – chissà se quest’anno l’amministrazione comunale si schiererà dalla parte della legalità“. Dello stesso tenore l’intervento del Consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, “Come ogni anno a nulla serviranno le proteste di noi residenti che chiediamo solo il rispetto della legge, delle norme igienico-sanitarie e della quiete pubblica“. “Ho parlato personalmente con Luca Camerano, – spiega De Chirico – AD di A2a, per sapere se anche quest’anno i tecnici di Unareti faranno gli allacci alla rete pubblica e purtroppo mi ha anticipato che probabilmente la Prefettura darà l’ordine di procedere per motivi di sicurezza“. De Chirico denuncia, “Milano è ostaggio dei centri sociali e le Istituzioni, davanti a questi fuorilegge, sventoleranno ancora una volta bandiera bianca” auspicando, “Spero che durante i fuochi d’artificio ci sia una presenza massiccia di Forze dell’Ordine a presidio del patrimonio ALER per scongiurare le occupazioni abusive degli alloggi popolari” per evitare che come l’anno scorso durante la festa avvengano delle occupazioni. “Mi chiedo inoltre cosa farà il Ministro degli interni Salvini – Conclude De Chirico – che aveva promesso il ritorno della legalità a Milano, ma sembra del tutto indifferente quando i suoi Prefetti lasciano che gli autonomi violino la legge. – infine l’azzuro ironizza – E il sindaco Sala, che non ha responsabilità perché sono in capo a chi dovrebbe gestire l’ordine pubblico, ha intenzione di partecipare alla salamellata sociale per manifestare la sua vicinanza ideologica?“.  

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Area B, Sala: le proteste non ci fermeranno

“L’Aera B è un passaggio che va gestito con buon senso, però non possiamo fermarci difronte alle proteste, dobbiamo dialogare e trovare le formule per quelli che, capisco, non hanno in questo momento soldi per cambiare auto“. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala commentando le proteste di ieri di parte degli ambulanti, contro l’introduzione di Area B. “La politica deve lavorare sull’interesse prevalente, questo tema ambientale non può essere risolto con dichiarazioni di principio – ha poi ribadito il Sindaco – e non può essere risolto neanche in maniera isterica con decisioni politiche prese un giorno con l’altro ma con i fatti: noi sull’Area B stiamo lavorando da tanto tempo” e “riteniamo che l’interesse prevalente della città sia la questione ambientale e sia vivere oggi e in futuro in un ambiente che ci assicura condizioni di vita migliori“. Il sindaco aveva parlato di Area B anche nel corso del dibattito sulla Tav sostenendo che “bisogna guardare al futuro, al 2030, e avere avere il coraggio di guardare a lungo termine” senza seguire il consenso a tutti i costi, cioè senza “assumere atteggiamenti che ti portano ad esempio rispetto alle elezioni europee a chiederti se la gente la vede meglio o peggio“, aveva detto, ma piuttosto “Proiettarsi nel futuro“. “Ora stiamo implementando Area B è chiaro che c’è qualcuno a cui non sta bene ma qual è interesse prevalente? Il tema ambientale? se la risposta è sì, allora vogliamo agire“.

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