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Entrate ieri le prime persone in quarantena all’hotel Michelangelo

Sono entrati ieri pomeriggio pomeriggio i primi ospiti al Michelangelo, l’hotel a 4 stelle in piazza Luigi di Savoia che grazie a un accordo tra il Comune di Milano e il Gruppo Finleonardo sarà la prima struttura privata di accoglienza destinata a ospitare persone in quarantena. “Il Comune di Milano sta lavorando senza sosta e talvolta al di là del proprio ambito di competenza per dare risposte concrete all’emergenza sanitaria in corso, perché prima di tutto viene la salute delle persone – dichiarano la vicesindaco Anna Scavuzzo e gli assessori Pierfrancesco Maran (Urbanistica) e Gabriele Rabaiotti (Politiche sociali e abitative) -. Con estrema rapidità e spirito di collaborazione abbiamo concordato con la Prefettura e le Autorità sanitarie la possibilità di studiare un progetto da sottoporre alla Protezione civile. Ringraziamo la proprietà che ha tempestivamente e generosamente messo a disposizione la struttura in un momento così delicato“. Il Gruppo Finleonardo ha messo a disposizione gratuitamente l’immobile: nell’ambito dell’accordo con il Comune è previsto il solo rimborso delle spese vive durante il periodo del progetto. Presso l’hotel potranno essere ospitati soggetti CoViD positivi o contatti stretti con quarantena obbligatoria che sono stati dimessi o non hanno avuto percorsi ospedalieri, che non hanno alloggi idonei alla quarantena, soggetti CoViD positivi o stretti contatti con quarantena obbligatoria appartenenti alle Forze dell’Ordine e che vivono in strutture collettive, CoViD positivi o contatti stretti con quarantena obbligatoria senza fissa dimora o alloggianti temporaneamente in strutture comunitarie. Questa prima settimana vedrà l’avvio della struttura che allargherà la capacità di accoglienza almeno fino al 30 maggio, salvo eventuali proroghe. Le stanze dell’hotel a disposizione sono 290 distribuite su due corpi di fabbrica, uno di 4 e l’altro di 17 piani. Il Comune di Milano gestirà la struttura per tutto il periodo necessario, effettuando gli interventi di pulizia, lavaggio e sostituzione biancheria, fornitura dei pasti in monoporzione termosaldata tramite Milano Ristorazione, manutenzione ordinaria e sanificazione. La Protezione civile nazionale rimborserà le spese sostenute dal Comune di Milano per la gestione dell’immobile. Il sistema sociosanitario regionale tramite ATS Milano metropolitana e ASST Milano nord garantirà per ciascun paziente ospitato la sorveglianza sanitaria e il controllo dell’attuazione da parte del paziente delle prescrizioni mediche per tutto il periodo di permanenza. ATS e ASST metteranno a disposizione operatori socio-sanitari 24 ore su 24, oltre a un presidio di medici afferenti all’Associazione medici volontari onlus e uno sportello telefonico di sostegno psicologico. Sarà inoltre compito delle Autorità sanitarie regionali eseguire i tamponi e/o gli esami necessari presso l’hotel per accertare la negativizzazione dei soggetti ospitati e dichiarare la fine della quarantena, autorizzandone il rientro al proprio domicilio. Saranno in carico ad ATS tutte le spese relative alla gestione della sorveglianza sanitaria che provvederà a propria rendicontazione. La Prefettura di Milano provvederà infine alla sicurezza della struttura. Oltre all’Hotel Michelangelo, il Comune è impegnato nella gestione di strutture di accoglienza collettive e per quanti hanno difficoltà abitative. Per far questo sta riorganizzando le strutture presso il Centro sportivo Saini, il complesso di appartamenti di via Carbonia 14 e le strutture allo Scalo Romana e all’Ostello Rotta al QT8.  

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Contagiata collaboratrice di Fontana, Governatore in quarantena

Contagiata collaboratrice di Fontana, lo ha annunciato lo stesso Governatore di Regione Lombardia con un post su Facebook in cui ha scritto: “Una collaboratrice del mio staff è risultata positiva al Coronavirus. Oggi abbiamo quindi eseguito il test sia io che il resto della mia squara e, fortunatamente, al momento risultiamo negativi. “Questo comporterà per noi, come per tutti, un periodo di auto-quarantena di 14 giorni“. Fontana ha accompagnato il post con un video in cui ha dato aggiornamenti sull’evolversi della crisi sanitaria e sullo stato di salute suo e della squadra che se ne sta occupando assessori compresi.

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Coronavirus, i cinesi si mettono in quarantena da soli

“I cinesi in questi giorni nel nostro quartiere si vedono poco. Sono mortificati per quello che è successo. E chi torna dalla Cina si autoisola“. Lo racconta Filippo Buttitta, vicepresidente del Centro culturale cinese di Milano. “Nei giorni scorsi, ad esempio, una signora di circa 40 anni è rientrata dalla Cina, dallo Xinjiang e non dalla zona di Whuan: non ha ancora visto i figli, li ha lasciati dagli zii e lei ha deciso di autoisolarsi per due settimane in casa da sola“, racconta Buttitta, davanti al portone dell’associazione, su cui è appeso l’avviso che da un paio di settimane circola nella comunità cinese, in cui si consiglia a chi rientra di non frequentare posti affollati e di restare a casa 14 giorni. “In Cina si fa così. L’autotutela serve per sé e per gli altri“, spiegano dal Centro, sottolineando che sono “massimo una ventina, fra cui pochi bambini” gli abitanti della zona di via Sarpi di rientro dalla Cina passando per gli scali internazionali non ancora bloccati. ANSA  

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