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Sala annuncia la ricandidatura: le reazioni politiche

Il sindaco Giuseppe Sala, correrà per un secondo mandato. “Alla fine di questa lunga riflessione ho deciso di ricandidarmi alla carica di sindaco di Milano – ha spiegato Sala in un video sulle sue pagine social – In più riprese ho sottolineato che volevo essere totalmente sicuro e di avere le energie fisiche e mentali indispensabili per impegnarmi per un altro quinquennio Ora sento che posso farlo, anzi sento che voglio farlo”.  “Mi candido a ottenere la vostra fiducia per guidare una nuova trasformazione di Milano. – ha aggiunto Sala nel video in cui annuncia la decisione – Non mi candido per completare il lavoro ma per per avviare una nuova fase che sara’ difficile e faticosa ma che portera’ Milano a essere una citta’ di ispirazione per il nostro Paese, l’Europa e il mondo. Sono pronto, a voi decidere”.  Immediate le reazioni di tutto il mondo politico milanese e non solo: fra i primi a felicitarsi per la decisione, il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, “L’annuncio di Beppe Sala è una bellissima notizia per Milano. Un grande Sindaco che si rimette al servizio della sua città”. Secondo l’Eurodeputato di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, “Sala pone fine al teatrino di questi mesi“, probabilmente per “mancanza di alternative” mettendo in scena “comizietto di quart’ordine” nel giorno di Sant’Ambrogio”. Gli assessori alla Cultura Filippo Del Corno, alla Mobilità Marco Granelli, alle Attività produttive Cristina Tajani, all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran, Pierfrancesco Maran, allo Sport, Roberta Guaineri e all’edilizia Scolastica, Paolo Limonta, hanno invece espresso la loro soddisfazione e il loro impegno a sostenerlo con dei post su Facebook. Di tutt’altro Parere la Consigliera Comunale della Lega, Silvia Sardone, secondo cui Sala, “non si ricandida per completare il lavoro svolto” perché “non ha fatto assolutamente nulla!”, aggiungendo “I milanesi non ringraziano e non si meritano un Sala 2.0“, concludendo, Milano deve cambiare passo, a partire dalla sicurezza ma non solo, con idee e progetti innovativi che la riportino dove merita”. Basilio Rizzo, di Milano in Comune, ha invece scritto, “per cinque anni in consiglio comunale, abbiamo contestato da sinistra” e “Confermiamo la nostra opposizione da sinistra e lavoriamo affinché in città si affermi una nuova visione del futuro”. Gianluca Comazzi, Consigliere Comunale di Forza Italia, trova irriguardoso l’annuncio fatto nel giorno di Sant’Ambrogio e, dopo avere criticato la gestione della città in questi anni ha concluso  “I milanesi sono stufi di questa giunta e chiedono a gran voce discontinuità”. Soddisfatto anche l’ex Assessore Pierfrancesco Majorino,  “La ricandidatura di Sala è un’ottima notizia, la scelta migliore per Milano”. L’ex vice-sindaco di Milano, Riccardo De Corato (FdI), ha tenuto a sottolineare che “il capoluogo lombardo nella classifica del Sole 24 Ore pubblicata alla fine dello scorso anno e basata sui dati Istat, si era posizionato al 107° ed ultimo posto per quanto riguarda la sicurezza“.  

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Stupro a Monte Stella: il centrodestra punta il dito contro la sicurezza di Sala

Dopo lo stupro avvenuto a Monte Stella, dal  centrodestra si è levato un coro unanime di condanna nei confronti del Sindaco Sala e del modello di sicurezza applicato in città. L’Assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato (FdI), ha ricordato che “Non è la prima volta che accade” un episodio del genere in un parco cittadino, Sottolineando che “la situazione in città, in particolar modo nei parchi, sia fuori controllo” ed “è necessario recintare quelli recintabili e/o videosorvegliarli, anche con telecamere a raggi infrarossi, come fatto dal centrodestra, ad esempio, al parco delle Cave“. Anche secondo l’Europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, “La violenza sessuale denunciata ieri pomeriggio nel parco del Monte Stella è l’ennesima dimostrazione che Milano è ormai allo sbando“, così, “mentre il sindaco Beppe Sala continua a lodare le periferie come esempio virtuoso, nessuno pensa alla sicurezza dei milanesi” concludendo, “Questa è la città del sindaco Sala e del Centrosinistra. Noi per il futuro diciamo basta: mettiamo al primo posto la sicurezza dei milanesi”. “A Milano, di giorno o di notte, in centro o in periferia, sai quando esci di casa ma non sai né se ci torni né come ci torni”, è invece il commento del Consigliere Comunale ed Europarlamentare Silvia Sardone (Lega). “Sono anni che chiediamo più sicurezza – aggiunge la leghista – ma dalla sinistra ci prendiamo dei razzisti“. “Milano è la capitale del crimine, come certificano puntualmente tutte le classifiche nazionali sui reati, il Pd se ne faccia una ragione – conclude la Sardone –  e corra ai ripari anziché far sprofondare sempre più la città”.   “Il centrodestra da diverso tempo ha segnalato grandi preoccupazioni in merito alla sicurezza in città”, ribadisce il Consigliere Comunale Alessandro De Chirico (FI). L’azzurro ricorda che “il 21 maggio il Consiglio comunale votò a maggioranza una mozione da me presentata che chiedeva l’impiego delle associazioni benemerite delle Forze dell’Ordine” per la sorveglianza di parchi e giardini, in supporto alle pattuglie ordinarie. Un provvedimento mai adottato e, si chiede infine l’azzurro, se “sarà il sindaco influencer a spiegare alla donna violentata al Monte Stella che l’abuso poteva essere evitato?”.

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Milano allagata, le reazioni politiche

L’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato ha idealmente dedicato il suo intervento a “Maran, Granelli e Majorino” e allo “striscione che esposero nell’aula di Palazzo Marino” dopo un’esondazione del Seveso ai tempi in cui governava il centrodestra. “Oggi in città si potrebbe circolare meglio col canotto, piuttosto che con le auto o a piedi” ha ironizzato l’esponente di Fratelli d’Italia, per poi chiedere “ci dicano: quando è stata fatta l’ultima manutenzione dei 130mila tombini presenti lungo le strade del capoluogo lombardo?”. L’ex vice-sindaco ha poi concluso sottolineando, “Con il centrodestra veniva fatta con una certa frequenza” mentre “con il centrosinistra non si sa più nulla“. Anche il Sottosegretario regionale e Consigliere Alan Rizzi, che allora era Consigliere Comunale, ha ricordato quando “Majorino, Granelli e Maran” portarono in aula lo striscione con la scritta “La vera calamità naturale per Milano“ sottolineando, riferendosi alle scuole chiuse per infiltrazioni, “A memoria, una situazione del genere è paragonabile solo alla nevicata dell’85“. Per Gianluca Comazzi, Consigliere Comunale e Capogruppo di Fi in Consiglio Regionale, “Ancora una volta la giunta Sala si è dimostrata impreparata a gestire situazioni di emergenza” individuando il responsabile dei disagi “nell’assessore Granelli, palesemente in difficoltà nel gestire contemporaneamente le deleghe alla Mobilità e ai Lavori Pubblici” che ha invitato a fare “un atto di responsabilità e rinunciando a una delle due deleghe“. Secondo Silvia Sardone, Consigliere Comunale ed Europarlamentare della Lega, allagamenti e crolli nelle scuole sono causati “dall’evanescenza e dell’inconsistenza della sinistra che amministra, male, la città“. La leghista sottolinea che “Sala e compagni continuano a regalare soldi ai clandestini e poi la situazione nelle scuole e per le strade è da brividi” chiedendosi perché  “non si limitano a usare solo i fondi destinati dallo Stato a Milano per l’accoglienza, senza toccare nemmeno un euro dei milanesi e investire così nell’edilizia scolastica?”. Sardone rimarca inoltre che Sala “non si degna nemmeno di dialogare coi sindaci dell’hinterland” invitandolo infine “a mettere da parte l’ideologia per occuparsi dei problemi quotidiani e più sentiti dai milanesi”. Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia, ha attaccato in particolare l’assessore all’Educazione ed Edilizia scolastica, Laura Galimberti, per le cinque scuole chiuse per infiltrazioni dovute alla pioggia, accusandola di nascondersi “dietro a frasi di circostanza, ma è evidente una grande incapacità di far fronte al problema infrastrutturale così diffuso in tutta Milano“. l forzista ha poi auspicato che “i due assessori, Galimberti e Granelli, forti della fiducia recentemente riconfermatagli dal sindaco Sala, non si nascondano davanti alle loro responsabilità e vengano in aula a Palazzo Marino a riferire di quanto sta accadendo oggi”. Il Consigliere Comunale del Movimento Cinque Stelle, Simone Sollazzo, accusa invece il Sindaco Sala di essere sempre in prima linea “Quando si parla di grandi eventi internazionali” risultando però “inesistente nella gestione dei veri problemi della città”.  

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Taglio dei parlamentari: le reazioni dei politici milanesi

Taglio dei parlamentari: le reazioni dei politici milanesi. Cosa ne pensano gli eletti della città più efficiente d’Italia? Abbiamo provato a cercare le dichiarazioni pubbliche di alcuni dei personaggi della polis meneghina. Pierfrancesco Maran ha deciso di essere schietto parlando di vergogna: “La vergogna di diventare il Paese europeo con meno rappresentanti per abitante alla Camera Sono in profondo disaccordo con la riforma Costituzionale che si voterà oggi e quindi anche con l’adesione ad essa del mio partito. Sostenere che il Parlamento sia un mero costo e quindi che si possano riformare le regole con l’unico fine di avere dei risparmi marginali sia per i costi delle istituzioni, sia ovviamente per quello che è il bilancio di un Paese industrializzato è offensivo e immorale – ha scritto su Fb l’assessore di Sala – Farlo per la contingenza di un accordo politico temporaneo una aggravante. L’Italia completa (forse) un percorso di delegittimazione della politica durato più di un decennio accettando l’idea che la qualità del Parlamento si misura nel numero di persone e sugli stipendi, non sulla capacità di produrre leggi che portano diritti e crescita economica. Questo non attraverso una riforma Costituzionale che rivede e rende più efficienti le istituzioni ma con una norma che tratta gli stessi che la votano come un peso sulle spalle della comunità“. Una linea simile a Santo Minniti, presidente del Municipio 6 e altro giovano rampante della sinistra: “Andrò controcorrente: io sono contrario al taglio dei parlamentari. Se è vero che deputati e senatori percepiscono stipendi eccessivi, ridurli di numero non farebbe altro che chiuderli in una bolla: ancora più chiusa, piccola, lontana dalle persone. Non ridurrei quindi il loro numero, ma piuttosto le loro indennità. Senza cedere al populismo punitivo, ma adeguandole agli effettivi rischi (pochi) e all’importanza (tanta) di chi siede nella più incisiva assemblea del paese. E magari rendendo i loro stipendi proporzionali al reddito medio degli italiani, per aumentare la consapevolezza che facciamo parte dello stesso paese. E siamo legati da un destino comune“. Anche Fabio Rubini, firma di Libero e politico impegnato non usa mezzi termini: “Diciamolo una volta per tutte: il taglio dei parlamentari è una cagata pazzesca. La differenza non la fa il numero delle poltrone, ma la qualità dei culi che ci si siede sopra. E avanti di questo passo…“. Insomma, da Milano non sembra che ci siano tanti a favore delle ultime decisioni grilline.  

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People: le reazioni dell’opposizione

L’annuncio dell’assessore Majorino di “People. Prima le persone” una nuova manifestazione pro immigrati ha immediatamente causato la reazione di molti esponenti dell’opposizione cittadina. “In una città con tanti anziani soli, con una crescente quota di giovani affetti da dipendenze, con le famiglie dei disabili che non ricevono sufficienti sostegni, l’assessore ai servizi sociali in maniera compulsiva non fa altro che organizzare marce pro migranti” ha sottolineato Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia, per poi concludere “Abbiamo bisogno di affrontare nuove povertà , dipendenze e fragilità, migliorando i servizi e capitalizzando le risorse, non di Assessori che inseguono la leadership della sinistra no global”. Secondo Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale “E’ ormai evidente che la sinistra milanese è lontana anni luce dalle istanze dei cittadini” e “a quanto pare – conclude – per Majorino e compagnia è più importante cercare visibilità personale sfruttando slogan triti e ritriti sull’immigrazione“. Stefano Maullu europarlamentare di Fratelli d’Italia rileva che “la natura dell’evento conferma infatti che le priorità della sinistra sono sempre le stesse, ossia l’accoglienza indiscriminata, l’integrazione degli stranieri e la tutela dei loro diritti, che per Majorino e compagni contano molto di più di quelli degli italiani“. Poi prosegue “Milano, deve affrontare emergenze reali, problemi veri come la sicurezza, l’abbandono delle periferie e i disagi abitativi di innumerevoli cittadini, per la maggior parte italiani – prosegue Maullu -. Il fatto che la sinistra decida invece di concentrarsi su altro, sui migranti e sui diritti degli stranieri, è irritante e offensivo, specialmente per quei cittadini italiani che sono stati completamente abbandonati dalla politica folle e ideologica della sinistra”. Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto commenta invece “Si dimenticano questi signori che gli unici discriminati, a causa delle folli politiche da loro appoggiate, sono gli italiani non gli immigrati. Perché non si fanno un giro al Pane Quotidiano, o nelle tante mense per i poveri di cui è piena la città? Si accorgerebbero che a essere in difficoltà sono anziani nati e cresciuti qui, padri e madri separate, senzatetto italiani“. Poi ironizza “Sorrido quando sento Majorino dire più politiche per il sociale, zero tagli ai servizi per i disabili, quando proprio il suo assessorato ha fissato un tetto massimo di fondi a disposizione dei disabili a Milano relativamente ai loro trasporti. Non c’è da stupirsi – coclude Silvia Sardone – la sinistra si mobilita solo in difesa dei migranti“.

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