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Lega: Fontana nostro candidato. Salvini: mai visto vice che si candida contro il suo sindaco

“Il candidato della Lega è Attilio Fontana: ha combattuto in uno dei momenti più drammatici della storia del Paese e della Lombardia e ne è uscito a testa alta nonostante il fango. La Lombardia continua a confermarsi un’eccellenza internazionale. Squadra che vince non si cambia”. Lo dice il coordinatore regionale lombardo della Lega, Fabrizio Cecchetti. “Se il governatore sceglierà di ricandidarsi l’appoggio della Lega andrà al governatore. Non ho mai visto un vicesindaco che corre contro il suo sindaco”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a proposito della candidatura del centrodestra alla presidenza della Regione Lombardia nel 2023, alla quale si è detta disponibile anche la vicepresidente, Letizia Moratti, oltre al presidente uscente Attilio Fontana. “La Moratti è un assessore di centrodestra di una Giunta di centrodestra con un governatore di centrodestra”. Salvini, intervenuto a margine del cinquantunesimo convegno nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria, ha aggiunto che non c’è comunque un problema nel centrodestra e che “dopo i ballottaggi” incontrerà gli altri leader della coalizione.

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Fontana nel mirino della Procura e dell’aiuto di Salvini

Fontana nel mirino della Procura e dell’aiuto di Salvini. Perché il governatore lombardo nel giro di pochi giorni è passato da resurrezione a rischio crocefissione. Appena i magistrati avevano dichiarato che la corruzione sul caso camici, o meglio la frode in pubbliche forniture, non esisteva, Fontana era rinato politicamente. Improvvisamente molti amici si erano riscoperti amici. Alcuni persino amicissimi. Perché la sua ricandidatura sembrava spianata. L’assoluzione dalle accuse era di quelle politicamente ottime: “Il fatto non sussiste”. Ecco dunque che pareva poter andare tutto bene per l’uomo del lago. La strada era spianata e gli avversari in fuga. Ma poi due colpi in serie: prima Salvini che lo appoggia dicendo “squadra che vince non si cambia”, poi la Procura di Milano che fa ricorso sul “caso camici”. Ora, forse il colpo più duro è proprio il primo perché Salvini ha risollevato le quotazione della Lega, ma ci fosse un’elezione in cui riesce a vincere. Di solito perde bene. Nel senso che ottiene ottimi risultati. E’ praticamente il candidato a sostituire il Partito democratico in Lombardia che da anni veste felicemente i panni di opposizione strutturale al centrodestra. Prenderà sempre più voti dell’anno prima, ma perdendo comunque le elezioni. In un paradosso tipo Achille e la tartaruga. Ma se a suon di cornetti e scongiuri Fontana dovesse sopravvivere all’abbraccio di Matteo, non è detto che possa andare oltre a quello della Procura di Milano. Perché la mossa dei magistrati milanesi mette comunque un grosso sasso sul suo cammino: la Lega perderà sicuramente i referendum sulla giustizia e non solo perché la “lobby nera” si è appena dichiarata a favore. Il buon Giuliano Amato, sempre in prima linea quando c’è da interpretare le libertà degli italiani invece che limitarsi a rispettarle (il prelievo notturno degli anni Novanta è indimenticabile come il 5 novembre), ha eliminato con un colpo di penna gli unici quesiti che interessavano alla maggioranza degli italiani. La consultazione dunque è destinata a fallire. E il centrodestra non può rischiare di avere un candidato presidente azzoppato dalla questione giudiziaria, soprattutto perché se per l’ennesima interpretazione della legge i giudici trovassero il modo di condannarlo, si rischierebbe di far cadere la giunta regionale a mandato appena iniziato. E dunque Fontana si ritrova nel mirino della Procura e dell’aiuto di Salvini, una posizione scomoda. Ma non impossibile: se è resuscitato una volta, potrebbe capitare ancora.

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Regionali. Salvini: squadra che vince non si cambia

“La mia indicazione è che squadra che vince non si cambia”: il segretario della Lega Matteo Salvini ha risposto a una domanda sulla possibile ricandidatura di Attilio Fontana a presidente della Lombardia. “Gli annunci non spettano a me, io sono un giocatore della squadra. Sono assolutamente orgoglioso di quello che ha fatto Attilio Fontana e la squadra della Lega e del centrodestra per i lombardi – ha aggiunto a margine della cerimonia del 2 giugno in Prefettura -. Regione Lombardia è tornata ad essere il motore del Paese ma non impongo niente a nessuno”. “La mia indicazione è che squadra che vince non si cambia. Poi, ovviamente, essendo una coalizione io rispetto anche gli alleati e attendo il loro parere” ha concluso. ANSA

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Piscina (Lega): Sala porti rispetto a Salvini

“Trovo irrispettosi e spocchiosi i commenti che il Sindaco Sala continua a fare nei confronti del più grande leader che i partiti italiani vedono in questo momento, Matteo Salvini”, critica Samuele Piscina, Consigliere Comunale di Milano e vicecommissario cittadino della Lega, il commento del Sindaco durante l’Assemblea Generale di Assolombarda. “Invece di insultare Matteo Salvini, un buon Sindaco dovrebbe pensare alla propria città. Se vuole, posso portarlo anch’io in spalla, come lui stesso ha proposto a Salvini, a passeggio per la città che dovrebbe amministrare, così che si renda conto dei disastri che ha combinato in 6 anni d’inerzia. Basti pensare, ad esempio, alla sicurezza, totalmente tralasciata come se il fatto che i cittadini non possano girare sicuri per la città sia una semplice percezione, al verde, abbandonato come se fossimo circondati da campi di grano, alle scuole, che per il 60% della totalità andrebbero demolite e ricostruite, o alle molte associazioni, tra le quali soprattutto quelle sportive, o commercianti, colpiti dalla pandemia e senza alcun aiuto dal Comune. Proprio su questi temi si concentrano gli emendamenti che ho presentato, per un totale di circa 2500 depositati dal gruppo Lega”, conclude l’esponente leghista. “Nonostante i disastri combinati dall’amministrazione Sala, anche oggi che cominciamo a discutere il DUP, il Bilancio e il Piano Triennale delle opere, i documenti più importanti che passano in aula, il Sindaco è assente. Sala cominci a pensare al bene della città invece che essere ossessionato da Salvini”.

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Fontana: pronto a discutere ricandidatura con Salvini

“Penso che veramente il valore sia quello della coalizione, per cui è un passo avanti. Ci troveremo e parleremo”. È il commento del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine della consegna dei premi ‘Rosa Camuna’, sulle parole del leader della Lega, Matteo Salvini che ieri ha affermato che Fontana è “il nostro candidato alle regionali”. Il presidente si è detto “contento delle affermazioni di Salvini così come sono contento del sostegno che il mio movimento mi ha dato sempre in questi mesi molto difficili”. In merito alla sua effettiva candidatura ha aggiunto: “Valuteremo. Ascoltiamo tutti e poi valutiamo. Mi sono reso disponibile a discuterne”. ANSA

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Polemica fra Salvini e Sala per il maxi schermo mancato

Per la mancanza di un maxischermo a Milano per vedere Sassuolo Milan, partita decisiva per lo scudetto, è scoppiata la polemica, con botta e risposta a distanza, tra il leader della Lega, Matteo Salvini e il sindaco Giuseppe Sala.  Il sindaco di Milano “non è riuscito ad autorizzare il maxischermo per il Milan oggi pomeriggio per evitare assembramenti – ha commentato Salvini parlando a margine della scuola politica della Lega -. E poi ieri sera c’è stato uno straordinario concerto con decine di migliaia di persone in piazza Duomo. Mettiti d’accordo con te stesso”. La replica del sindaco è arrivata via social, con un post sulle sue pagine Instagram in cui Sala ha spiegato che “io ‘non sono riuscito ad autorizzare il maxischermo’ perché nessuno ne ha fatto richiesta. Molto semplice. Il concerto di ieri sera, invece, è stato autorizzato perché una Radio ha preso formalmente e sostanzialmente l’iniziativa. Altrettanto semplice”. “In un clima violento, basta vedere le minacce nei miei confronti sui social, questo ‘signore’ getta benzina sul fuoco, dicendo falsità – ha proseguito Sala -. E meno male che questo ‘signore’ ha fatto il Ministro dell’Interno… Evidentemente non ha imparato nulla, nemmeno le regole di base sugli eventi di piazza. Non penso che il nostro Paese possa essere rappresentato da persone così senza scrupoli. È la mia modesta opinione. Ma penso che molti italiani stiano aprendo gli occhi”. “Onorevole Salvini, io invece non la esorto a ‘mettersi d’accordo con se stesso’ – ha concluso Sala -. Sarebbe un esercizio al di là delle sue capacità”. ANSA

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