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Fontana: nessuna tensione con Salvini

“Dopo il periodo della pandemia ho smesso di sorprendermi di fake news, che fortunatamente il tempo galantuomo ha smentito. Per questo le ricostruzioni giornalistiche apparse oggi sulla stampa di fantasiose tensioni tra me e Salvini non mi stupiscono”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo le indiscrezioni di stampa sulle regionali del 2023 e la sua possibile ricandidatura alla guida della Regione Lombardia. “Matteo ha già chiarito questa mattina come stanno le cose – ha aggiunto – Siamo impegnati a lavorare per il futuro dei lombardi che in questo momento hanno bisogno di azioni concrete, non di chiacchiericci, che lasciamo a chi non ha progetti”.    

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Salvini: vorrei nuovo stadio a Sesto San Giovanni

“C’è una parte politica a sinistra che vorrebbe a Sesto San Giovanni la più grande moschea d’Italia, io vorrei lo stadio”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, dal palco dell’apertura della campagna elettorale di Roberto Di Stefano, sindaco del centrodestra di Sesto San Giovanni che si è ricandidato. “Portiamo qua un po’ dì quattrini. Visto che c’è il sindaco di Milano che perde tempo – ha aggiunto -. La sinistra a Milano non lo vuole lo stadio e sarà a Sesto a ospitare il nuovo tempio del calcio e verrò qui a vedere il Milan”. ANSA

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Salvini a processo: per i PM milananesi diffamò Rackete

Andrà a processo il prossimo 9 giugno il leader della Lega Matteo Salvini accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Carola Rackete, l’ex comandante della Sea Watch 3, perché, tra giugno e luglio del 2019, avrebbe offeso “la reputazione” della giovane con dirette Facebook e post su Twitter con frasi come “quella sbruffoncella di questa comandante che fa politica sulla pelle di qualche decina di migranti”, “criminale tedesca”, “ricca tedesca fuorilegge”, “ricca e viziata comunista”. La Procura di Milano, infatti, dopo aver disposto la citazione diretta a giudizio per l’ex ministro dell’Interno, difeso dal legale Claudia Eccher, ha da poco notificato la data di inizio del processo, davanti alla quarta penale, nel quale Rackete è parte civile, a seguito della denuncia, rappresentata dall’avvocato Alessandro Gamberini. Nei mesi scorsi, il gip di Milano Sara Cipolla, accogliendo la richiesta del pm Giancarla Serafini, aveva disposto, invece, l’archiviazione dell’accusa di istigazione a delinquere contestata sempre a Salvini dopo la denuncia della giovane. ANSA

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Samuele Piscina (LEGA): “Prezzi case schizzano a causa del PGT Maran. Da Albiani visione distorta”

Samuele Piscina (LEGA): “Prezzi case schizzano a causa del PGT Maran. Da Albiani visione distorta”. “La visione di Albiani è alquanto distorta sul tema dei prezzi delle case a Milano, La responsabilità è infatti del PGT in vigore, a firma Maran, che blocca i nuovi interventi edilizi rendendoli sempre più difficili”, interviene Samuele Piscina, Consigliere Comunale di Milano e vicecommissario cittadino della Lega. “L’unica legge in vigore sul prezzo delle case è proprio quella di mercato, poiché a domanda alta, attualmente presente in città, non corrisponde una giusta offerta. Di conseguenza i prezzi al metro quadro aumentano e i giovani devono rifugiarsi sugli affitti. Aumentando la domanda sugli affitti, di conseguenza aumentano i prezzi anche in questa categoria. Sono le basi dell’economia”. “Il Comune di Milano dovrebbe fare mea culpa e rivedere il proprio piano di governo del territorio al fine di dare una dovuta offerta alla domanda di case presente in città, consentendo così un netto abbassamento dei prezzi attuali”, conclude l’esponente leghista. “Alzare i toni nei confronti della Regione, che già oggi mette numerosi fondi a disposizione dei più giovani per acquistare la prima casa o inserisce premialità per ottenere gli alloggi popolari, e dell’Assessore Bolognini, reo di aver criticato la gestione della sicurezza cittadina, non porta alcun beneficio ai cittadini. Albiani farebbe bene a evitare ulteriori figuracce e a informarsi bene prima d’intervenire chiedendo tetti massimi che per legge sono illegittimi. Attendiamo proposte concrete dal Comune e non ulteriore fumo negli occhi!”    

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Ospedale Morelli, Mammì (M5S): “Sulla sanità lombarda Salvini taccia, bastano già i problemi che crea Fontana”

Ospedale Morelli, Mammì (M5S): “Sulla sanità lombarda Salvini taccia, bastano già i problemi che crea Fontana”. In queste ore i sindaci della provincia di Sondrio hanno scritto a Regione Lombardia, per chiedere chiarimenti in merito alle ultime dichiarazioni di Matteo Salvini sul futuro dell’Ospedale Morelli di Sondalo. “Le affermazioni del segretario leghista preoccupano gli amministratori locali, che in queste ore stanno cercando di capire come e se verrà applicata la nuova legge sanitaria regionale – afferma Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e segretario della Commissione sanità – chiediamo a Salvini di tacere per una volta, quantomeno per rispetto dei lombardi. La pandemia da Sars-Cov-2 è una questione seria, così come sono serissime le mancanze a livello amministrativo dimostrate dalla Lega sia durante l’emergenza, che nella stesura della nuova legge sanitaria. I problemi organizzativi già sono tantissimi proprio a causa di queste carenze della classe dirigente leghista, che ha già svuotato abbastanza la sanità di montagna. Come Consiglio Regionale abbiamo affrontato più volte il tema, per chiedere il potenziamento dei nosocomi e una rete di emergenza/urgenza più funzionale. Avevamo anche ascoltato i comitati nati per la difesa dell’Ospedale Morelli, durante l’audizione svoltasi durante la seduta della Commissione sanità del 3 giugno 2020. Inoltre, come Movimento 5 Stelle avevamo presentato un Ordine del giorno a luglio 2020, per chiedere il ripristino dei servizi presenti nel presidio ospedaliero prima dell’emergenza Covid. Tutto inutile, abbiamo ottenuto solo insulti razzisti dai leghisti e nessuna iniziativa concreta a tutela del territorio. Come opposizione, dunque, è già difficile continuare a tappare le falle aperte da una dirigenza leghista evidentemente non all’altezza della situazione e che ha voluto approvare una non riforma del sistema sanitario lombardo – conclude Mammì – ci manca solo Salvini con le sue sparate fuori luogo e avventate ad aumentare la confusione. Per una volta il segretario della Lega taccia, quantomeno per rispetto dei lombardi che già subiscono la pochezza degli amministratori ai suoi ordini”. Scarica l’Ordine del giorno 1119 e il verbale dell’audizione di giugno 2020 al LINK

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Tutta un’altra stagione?

Tutta un’altra stagione? Potrebbe essere perché ormai non è più ieri, ma già domani. Quel giorno cioè in cui non ti rendi conto, ma la svolta più che vederla l’hai vissuta. E te ne accorgerai solo tempo dopo. In questo caso sembra proprio arrivato il canto del cigno di Matteo Salvini. Come Matteo Renzi prima di lui per il centrosinistra, anche Salvini ha cercato di traghettare il centrodestra nell’epoca contemporanea. E per un pezzo c’è riuscito. Come si dice in questi casi “aveva in mano il Paese”. Poi una sequela di errori di valutazione l’hanno portato a diventare il principale responsabile di ciò che non va. Di quasi vittoria (tipo l’Emilia) a sonore sconfitte (vedi Milano) Salvini alla fine ha portato a casa poco o nulla. Nel tanto vituperato governo con i 5 Stelle aveva avuto l’occasione di far passare i decreti sicurezza, rendendo reali le promesse di un’impostazione diversa sulla gestione della sicurezza. Ma ebbro di potere ha preferito lasciar stare e dedicarsi ai mojito. Si illudeva, proprio come Renzi, che lo avrebbero lasciato indire altre elezioni nazionali nel momento in cui era più forte. Ma i poteri romani sanno che non serve vincere una battaglia, basta non combatterla quando vuole l’avversario e le sue forze scemeranno. E così Salvini è scemo, potremmo dire in stile farsesco. Ma al di là dell’ironia è successo proprio questo: di passaggio in passaggio Salvini non ha fatto nulla di significativo. E a furia di non avere bottino, l’armata di scompagina e i colonelli tramano per avere la testa del generale. Forse però con la sua caduta si apre tutta un’altra stagione? Potrebbe essere, soprattutto se Giorgia Meloni saprà sfruttare bene il momento. Se no presto vedremo Salvini come Renzi in un partito del 2 per cento, magari chiamato Viva l’Italia.

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