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Salvini: c’è il nome per Milano

“C’è il nome per Milano? Sì. Martedì ho chiamato gli amici del centrodestra a Roma perché ormai ci sono poche città in cui la squadra va completata, fra cui Milano, Bologna e Napoli. Nel resto d’Italia il centrodestra è già al lavoro. A Milano tra i tanti ha dato la sua disponibilità anche questo primario di pediatria di uno storico ospedale, insieme ad altri, uomini di cultura, delle imprese e delle istituzioni e ad Albertini. Conto che nelle prossime ore presenteremo la squadra”. Lo ha detto Matteo Salvini a Skytg24. ANSA

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Salvini: nel weekend candidato per Milano

Di settimana in settimana fino al weekend, vantando ottimismo. Si sposta di giorno in giorno l’accordo sul candidato sindaco del centrodestra a Milano. Ma all’inizio del suo tour al sud (72 ore fra Campania, Basilicata e Puglia), Matteo Salvini accelera e rivela che “questo fine settimana” si avrà la squadra al completo, non solo il potenziale successore di Beppe Sala. Lo ripete più tardi a Sorrento: “Entro il fine settimana chiudiamo la squadra”. In pole ci sarebbe Andrea Farinet, professore universitario e presidente della Fondazione Pubblicità progresso, seguito da Luca Bernardo, primario di pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Insomma, è rush finale per il leader della Lega, ma sulle agende degli altri due alleati non c’è traccia di incontri o intese a brevissimo. E’ più probabile, allora, che entro 48 ore possa arrivare il sì definitivo di chi accetta la corsa, rimandando alla prossima settimana l’annuncio ufficiale. ANSA

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Salvini boccia anche Lupi

“La squadra penso che la presenteremo a brevissimo, ce l’ho già in testa al 90 per cento. La squadra compreso il sindaco. A brevissimo vuol dire a inizio settimana prossima”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando della scelta del candidato sindaco del centrodestra in vista delle comunali di Milano. Salvini ha spiegato che “assolutamente si” il tutto è condiviso con gli alleati e l’ex sindaco Gabriele Abertini “dal mio punto di vista sì, farà parte della squadra. Se lui volesse sarebbe un perno assolutamente fondamentale della squadra”. Per quanto riguarda il possibile candidato sindaco “c’è qualche nome che non è assolutamente uscito, ma che poi ci sarà. Lo tengo per me – ha aggiunto – . Sarà un civico, la scelta è quella, per Torino, Roma, Napoli e Milano. Mi piacerebbe che fosse del mondo delle professioni, dell’impresa, con legami con il sociale, con esperienza di docenza universitaria, con una bella famiglia”. Alla domanda se pensa ancora che la coalizione possa candidare Maurizio Lupi il leader della Lega ha risposto: “Ho scelto di non candidare parlamentari in carica”. ANSA

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Sarà una calda estate

Sarà una calda estate. Matteo Salvini ha appena acceso i fornelli contro la magistratura con i referendum lanciati con i radicali. La vittima di un errore potrà chiedere un risarcimento ai giudici, per dirne una. Come reazione ci aspettiamo a breve tornate di arresti. Ma non è l’unico tema sul tavolo: a settembre si va a votare a Milano e dunque chiunque sia il candidato del centrodestra, dovrà farsi sentire anche durante i mesi più caldi. Per questo sarà una calda estate, perché la politica non andrà in vacanza e la politica non è mai stata così forte come oggi. Per assurdo, dopo trent’anni di guerra totale alla politica, la politica si è rigenerata con nuovi protagonisti, in grado di stare con le vecchie generazioni, ma anche con le nuove. Salvini passo dopo passo ha soppiantato Silvio Berlusconi come leader del centrodestra. Dunque la politica, che è quella che decide in nome del popolo, si è riattivata e ora vuole mettere mano alle regole della magistratura. Ma ancora non è riuscita a dare a Milano un candidato convincente. Anzi proprio non c’è. E questo è un grosso limite, perché Milano non è solo una capitale economica, è un brand internazionale. Un contrappeso positivo allo stereotipo degli italiani mafiosi e mangiatori di pizza che va comunque per la maggiore. Controllare Milano dunque è importante anche a livello nazionale e internazionale. Persino uno scarso come Sala grazie a Milano si è costruito una reputazione internazionale. Si spera solo che nella calura estiva Salvini e Meloni riescano a trovare un nome forte per non lasciare la città a quelli come Sala.

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Comunali. Salvini: mercoledì vertice ma non è detto che si faranno nomi

Mercoledì ci sarà il vertice tra i partiti di centrodestra per parlare del prossimo turno di elezioni amministrative. Lo ha confermato il leader della Lega Matteo Salvini nel corso di un incontro con la stampa oggi fuori da Palazzo Lombardia. “L’abbiamo chiesto noi – ha spiegato il numero uno del Carroccio -, ne parleremo, poi se i candidati ci saranno tra una o due settimane non è un problema, visto che si vota a ottobre quindi l’importante è che prima o poi ci ci siano”. “Se non c’è nessun veto su Bertolaso a Roma e Albertini a Milano sono la persona più felice del mondo, da milanese di nascita e romano di residenza – ha aggiunto Salvini -. Chiederemo a tutti un gesto di amore per queste città e un passo indietro ai partiti. Io lo faccio anche domani mattina. Faccio parte di una squadra e serve il consenso di una squadra non nascondo che io sarei già in piazza a sostegno di Guido a Roma e Gabriele a Milano da ieri, non da domani. Detto questo, se non ci fossero le condizioni siamo in grado di fare scelte altrettanto importanti, rimango convinto che siano due grandi risorse”. ANSA

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Albertini rinuncia. Ira di Salvini verso gli alleati

Grazie, ma no grazie: è questo il succo della lettera aperta pubblicata oggi su Libero indirizzata al direttore Pietro Senaldi, a Vittorio Feltri, a Pino Farinotti, e ai milanesi con cui Gabriele Albertini si è sfilato dalla corsa a sindaco di Milano per il centrodestra per motivi familiari. C’è stata, ha spiegato, la tentazione di accettare ma “mi sono fermato davanti alla mia famiglia ‘bicellulare’, (siamo solo in due a vivere insieme) ed a mia moglie non potevo infliggere un disagio, per Lei così insopportabile, per un terzo quinquiennio! Ecco allora, che, dopo averVi ringraziato, Vi chiedo scusa, miei Cari Concittadini!”. L’ex sindaco però non ha rinunciato a un colpo di scena: “se fossi stato candidato e se fossi stato eletto – ha rivelato -, ecco il mio primo atto, da sindaco di Milano: chiedere a Beppe Sala, d’entrare nella Giunta Municipale, come vicesindaco, d’unirsi a me nel Governo della Città, magari, accompagnato da alcuni assessori, suggeriti da Lui e/o dalle forze politiche responsabili che lo sostengono” perché siamo in “tempi particolari” e “gravi”. Secondo Albertini la città “sempre, anticipatrice di ogni ‘nuovo corso’, per l’Italia deve vivere la sua, immancabile rinascita, con una ritrovata, inusitata, potente, implacabile concordia delle Sue forze politiche e sociali, delle Sue imprese e dei Suoi lavoratori e di tutti i Suoi cittadini”. Rivelazione per cui il sindaco Sala ha ringraziato. “E’ un gentiluomo e non lo scopriamo certamente oggi. Ora però – ha aggiunto – mi attende una sfida impegnativa: convincerlo a votare per il suo futuro, mancato vice 🙂 “. “Sono mesi che cerco di costruire e unire il centrodestra in vista delle amministrative. A Roma e Milano avevamo i candidati giusti: Bertolaso e Albertini, ma altri hanno detto No per settimane e mesi e loro hanno perso la pazienza”: così il segretario della Lega Matteo Salvini ha commentato il passo indietro dell’ex sindaco di Milano. “Ora spero che chi non era d’accordo – ha aggiunto – abbia proposte alternative, perché sia nella Capitale che nel capoluogo lombardo possiamo e dobbiamo vincere. Entro poche settimane dobbiamo decidere”.

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