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Contro Meloni Salvini schiera 100 milioni di persone

Contro Meloni Salvini schiera 100 milioni di persone. Il nuovo vertice con i sovranisti alla Orban è un gesto che più di tutti sembra diretto contro Giorgia Meloni: Salvini infatti ha creato ufficialmente uno schieramento sovranista anti Europa, almeno anti questa Europa, che conta “più di cento milioni di persone” ha detto il leader leghista. Una risposta alla mossa di Meloni che mentre lui parlava di governi in patria era riuscita a diventare capo dei conservatori europei. Lei così lo aveva spiazzato, lasciandolo da solo nella lotta al super Stato europeo. Dal vertice europeo invece Meloni ha potuto elevarsi un gradino sopra ai politici nazionali e cercare di condizionare anche la politica nazionale sia dall’esterno che dall’interno. Salvini invece rimaneva solo un leader noto, ma chiuso dentro la corona delle Alpi. Ecco dunque che sistemate le cose in Patria con il rientro nel governo del tutti insieme, Salvini ha potuto organizzarsi con il nuovo fronte sovranista. Parliamoci chiaro, non è un granché perché anche il Duce prima ostacolò la Germania ponendosi come difensore degli Stati piccoli come l’Austria. E questa mossa ne sembra una riedizione perché più di metà di quei cento milioni sono italiani, ma nel breve periodo può servire a Salvini per rilanciarsi come leader internazionale assumendo un peso diverso da quello di un’isolata forza parlamentare a Bruxelles. E cento milioni di europei bastano a spaccare il fronte europeo, una situazione che interessa molto russi e cinesi: un’Europa divisa è un’Europa che non può competere né reggere a tutti i livelli un confronto con i giganti asiatici.

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Quel silenzio della Lega sui suoi commercialisti

Quel silenzio della Lega sui suoi commercialisti. Il nome di Michele Scillieri e compagnia nessuno lo sta nominando da Salvini in giù. Eppure si tratta proprio del cuore amministrativo della Lega ex Nord. Manzoni e gli altri sono i gestori della cassa della Lega, ma quel silenzio della Lega sui suoi commercialisti continua. Ma adesso stanno patteggiando, dunque sulla sede della Lombardia Film Commission il reato c’è stato. Quindi chi tiene la cassa leghista ha truccato le carte grazie a un finanziamento pubblico varato dall’allora presidente della Lombardia Roberto Maroni. Non bruscolini: un milione di euro. Di cui si sono intascati netti 400mila euro i commercialisti leghisti. Ma allora come tengono i conti del partito? Perché il gruppo era in posti molto importanti, Arexpo compresa, l’azienda che dovrebbe gestire il futuro dell’area Expo. Miliardi, dunque. E se hanno truccato le carte su un milione è lecito farsi venire il dubbio sulla gestione di partite molto più importanti? Secondo noi sì. A meno che la Lega non inauguri una nuova era di trasparenza. Perché no Matteo? Pubblica tutto, prendi le distanze dai furbetti. Potrebbe essere la mossa giusta per guadagnare credibilità invece di perderla.

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La lunga corsa a breve

La lunga corsa a breve. Da mesi ormai Salvini annuncia “a breve” la nomina dello sfidante di Giuseppe Sala per la poltrona di sindaco di Milano. Rasia dal Polo zitto zitto continua a presentarsi qui e lì, perché se i leghisti sono convinti del suo nome, non lo sono altrettanto gli alleati. Lui intanto è partito con la corsa, alla peggio avrà stretto molte amicizie e conoscenze in più. Intanto Simone Crolla avanza e potrebbe togliergli la sedia da sotto il sedere ancora prima di esserci accomodato. Il profilo è senza dubbio di livello e a differenza di Roberto Rasia può vantare un’esperienza amministrativa notevole. Ma la lunga corsa a breve deve iniziare perché entrambi devono avere il tempo di costruire un’idea alternativa di città e comunicarla, oppure si risolverà tutto con la consueta corsa impazzita dell’ultimo mese in cui la città viene tapezzata di manifesti elettorali e le caselle di posta, digitali e non, si intasano di messaggi di illustri sconosciuti. Alle parole del Capitano è meglio non dare credito, perché il concetto di “a breve” evidentemente è molto ampio. E poi ora la Lega è di nuovo al governo e dunque ha di meglio da fare che amministrare una città da rifondare come Milano. La lunga corsa a breve dunque potrà partire solo se saranno gli altri a spingere i leghisti. Ma hanno Forza Italia e Fratelli d’Italia le energie per farlo?

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Bretella Valtrompia, Onlit: “Salvini i lavori sono già partiti a costi doppi”

Bretella Valtrompia, Onlit: “Salvini i lavori sono già partiti a costi doppi”. Matteo Salvini, dal presidente incaricato Mario Draghi, chiede che si realizzino opere e progetti. Tra questi è stata citata la bretella della Valtrompia. Peccato che il “pragmatico” Salvini non sappia che i lavori siano già cominciati. Ciò dimostra che per lui le opere sono solo un ritornello, buono in ogni occasione pubblica, se sapesse poi che il distretto industriale della Valtrompia si è svuotato negli anni con la delocalizzazione delle imprese nella bassa bresciana e all’estero, si chiederebbe a cosa servano questi 12 km di asfalto di cui 8 in galleria. Inizialmente la galleria doveva essere a doppia canna (due gallerie separate). Ciò significa che i costi avrebbero dovuto dimezzarsi ed invece sono restati gli stessi, 200 milioni. Saremmo curiosi di sapere se, a casa sua ,i soldi si spendono con la facilità con cui si spendono quelli pubblici. Senza una analisi dei costi e dei benefici delle opere previste con i 209 miliardi del NextgenerationEU, al netto di ogni valutazione ambientale, si rischia di farne solo la metà. Anche il moltiplicatore occupazionale verrebbe dimezzato. E’ questo che vuole Salvini? Nelle parole del leader della lega sono emerse ipotesi e speranze difficili da conciliare con le abitudini della scuola di Draghi di valutare attentamente costi e benefici. In una relazione, da Governatore della Banca d’Italia, disse:”In assenza della valutazione costi-benefici dei singoli progetti, non c’è garanzia che quelli approvati rappresentino la soluzione più ottimale e funzionale al conseguimento degli obiettivi pubblici”.

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Regione: Salvini parla al posto di Fontana che intanto assume un ex senatore DS

“Entro qualche ora o al massimo qualche giorno avrete una squadra di eccellenza. Si va verso una Lombardia che corre, non do giudizi sui singoli. Anche come Lega porteremo in Regione Lombardia qualcuno che ha ricoperto incarichi di Governo nei mesi scorsi”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, a proposito del probabile rimpasto di giunta in Regione. “Per noi se la Lombardia corre, corre tutta Italia, quindi punteremo tantissimo sul rilancio della Regione”, ha aggiunto Salvini, che nel corso della gionata non ha perso occasione per rilasciare dichiarazioni su regione Lombardia, mentre il Governatore Fontana Manteneva il silenzio. “Non do nomi e cognomi, se pazientate avrete le risposte”, ha detto Salvini sui possibili sostituti di Giulio Gallera, per cui si fanno i nomi dell’ex ministro ed sindaco di Milano Letizia Moratti e del medico Gian Vincenzo Zuccotti, prorettore dell’università Statale di Milano. “Zuccotti è un bravissimo medico, primario del Buzzi e preside di Medicina della Statale. È una eccellenza lombarda, è utilissimo per quello che sta facendo” ha detto Salvini del primo. “Non do giudizi sui nomi – ha aggiunto – però stiamo lavorando per avere entro la settimana una Lombardia che corre, che cura, che investe. Mi fermerò tutti i giorni necessari, la Lombardia è il motore dell’Europa. Cerchiamo di fare le scelte migliori nei tempi più brevi possibili senza dibattiti e teatrini romani che in questo periodo sono stucchevoli”. Nel frattempo è giunta la notizia che il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha nominato come consulente in ambito sanitario Emanuela Baio. Ex senatrice di Margherita e Pd-Ulivo, candidata ma non rieletta con Scelta civica e presidente di Salute&Benessere, fondazione per il diabete, le malattie croniche e degenerative.

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Salvini-City Angels, Nuovademocrazia: “Non strumentalizzare il volontariato”

Salvini-City Angels, Nuovademocrazia: “Non strumentalizzare il volontariato”. Il segretario della Lega si è infatti attirato molte critiche per una consegna di pacchi natalizi con Daniela Iavarone. La madrina dei City Angels non aveva infatti avvertito il presidente Mario Furlan che si è irritato per il coinvolgimento della sua associazione. Una delle voci critiche viene da Movimento di pensiero La Nuova Democrazia.it: “Matteo Salvini, a quel che pare, ha utilizzato l’Associazione City Angels per simulare il suo afflato umanitario, consegnando pacchi regalo ad anziani non abbienti”. “E’ ben evidente agli occhi di molti la mancanza in tale gesto della buonafede.  E’ ben evidente che si tratti di un gesto tipico di un politico mestierante, che umilia l’impegno solidale, in quanto è conosciuto lo scarso amore di Salvini per le persone bisognose di solidarietà. Non si deve strumentalizzate l’impegno umanitario al fine di trarne unicamente il beneficio del consenso politico. Certo, tutti possono fare volontariato, anche Salvini. Faccio fatica, tuttavia, a pensare che il  gesto compiuto da Salvini sia stato sorretto dal senso di una reale solidarietà per i bisognosi, che nasce dal cuore e non certo da disegni di natura politica. E’ ben nota, difatti, l’avversione, più volte manifestata da Salvini, per coloro che chiedono accoglienza provenendo da lontane terre devastate dalla povertà”.

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