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Ancora sangue a San Siro, De Chirico: quartiere senza regole

“Continua il bollettino di guerra proveniente da San Siro. Dopo l’accoltellamento di via Morgantini del 28 luglio e la baby gang sgominata il giorno seguente, ieri notte ennesimo episodio di sangue nel quadrilatero della paura” denuncia il Consigliere comunale Alessandro De Chirico . “Un giovane magrebino è stato ferito con un coccio di bottiglia da un gruppo di uomini mentre percorreva il parchetto di piazza Selinunte. – Spiega De Chirico – auspico che la Polizia di Stato che sta seguendo le indagini individui gli aggressori e che venga applicato il DASPO urbano visto che nella delibera approvata settimana scorsa si fa esplicito riferimento ai parchi pubblici di qualsiasi dimensione”. “I residenti del quartiere sono stufi di vivere segregati in casa 365 giorni all’anno. – continua – Visto che il sindaco Sala e la sua vice non spenderanno una sola parola di condanna – concludendo – i milanesi perbene del quartiere, dopo avere votato in massa Salvini, pretendono che almeno il ministro dell’Interno dia loro delle risposte e magari dia il via agli interventi che aveva promesso“.

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Sala: se non ci occupiamo di sicurezza perderemo

“Se ci convinciamo che solo gli elettori di destra pensano al tema della sicurezza, allora perdiamo. La sicurezza è un tema che sente piu’ del 50% dei cittadini. Chi si lamenta di chi occupa il parchetto non necessariamente vota dall’altra parte“. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel corso del suo intervento all’incontro pubblico sul tema del daspo urbano organizzato ieri sera dal gruppo consiliare di Milano Progressista. La questione della sicurezza, ha spiegato Sala, “non appartiene agli altri, ma eniversale. Chi vota porta nella cabina elettorale la propria frustrazione, la propria rabbia e condizionamento. Quindi non vorrei perdere Milano” ha detto il sindaco che, come esempio, ha fatto quello del quartiere di Baggio, è dove “posso dimostrare che noi perdiamo per la presenza di Rom che noi facciamo spostare e che tornano. Di questo sono certo“. Sul tema specifico del daspo urbano, il sindaco ha affermato che “cosi com’è oggi, non funziona. Non è una ricerca del consenso. Io non scappo, non voglio lasciare che gli avversari dettino l’agenda. L’accusa che faccio alla sinistra e a me stesso, è di non riuscire a tirare fuori la nostra agenda, perchè non c’è tema che non ci debba vedere presente“.

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Commissione comunale a San Siro. Bestetti: lo stadio gode di buona salute

Si è svolta ieri la Commissione consiliare del Comune di Milano, tenutasi presso lo Stadio Meazza per valutare le presunte criticità del terzo anello e dell’intera struttura, cui ha partecipato anche il Presidente del Municipio 7 Marco Bestetti che ha commentato così il sopralluogo: “I tecnici intervenuti hanno chiarito che lo stadio di San Siro gode di sana e robusta costituzione. In particolare, le approfondite rilevazioni scientifiche condotte dal Politecnico di Milano dimostrano, numeri alla mano, che lo stadio è assolutamente sicuro e la struttura si conferma idonea ad ospitare i tifosi al massimo della sua capienza. Le oscillazioni riscontrate al terzo anello durante la partita Inter/Atalanta – prosegue Bestetti – non solo sono assolutamente fisiologiche, ma dimostrano proprio la capacità dello stadio di assorbire correttamente la pressione di un grande afflusso di persone“. “Ringrazio i Presidenti Ceccarelli e Fumagalli per aver consentito di sgombrare il campo da qualsiasi dubbio sulla stabilità dello stadio. Chi pensava di spaventare la città con inesistenti rischi per la sicurezza delle persone, magari per sostenere la proposta di abbattere San Siro – conclude Bestetti – dovrà cambiare i suoi piani. San Siro esiste, resiste e scoppia di salute”. Nel merito i tecnici hanno desico di chiudere sei settori sugli spalti del terzo anello, per circa 2.350 posti a sedere in meno rispetto alla capienza massima del Meazza. Nella prossima stagione sarà impossibile comprare biglietti nei settori 349, 351 e 352 del terzo anello verde e nei settori 307, 309 e 310 del terzo anello blu. La decisione, spiega Palazzo Marino, serve a contenere l’eventuale panico dei tifosi perché quelle sono le zone dello stadio in cui le normali vibrazioni dell’impianto sono più avvertibili. Per il comune di Milano non si tratta quindi di una misura di sicurezza, ma appunto di una scelta “anti-panico” che riguarderà solo le zone più centrali del terzo anello. “Non esiste un problema di sicurezza – fanno sapere da da Palazzo Marino – il fatto che San Siro vibri è fisiologico. Una soluzione ipotizzabile c’è: potrebbero essere sistemati dei cubi di acciaio all’esterno del terzo anello che facciano da contrappeso e che siano in grado di annullare l’effetto vibrazione“.

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Inter e Milan presentano progetto nuovo stadio di San Siro, ma Bestetti non è d’accordo

Inter e Milan hanno presentato al Comune il masterplan per la realizzazione del nuovo stadio di San Siro. Si tratta di un progetto da 1,2 miliardi di investimenti privati per una nuova e moderna area sportiva nel quartiere. Il nuovo stadio di Milano potrebbe vedere la luce già nel 2023. Si è trattato del primo passo ufficiale dei due club per ”avviare un percorso condiviso verso la costruzione, nell’area di San Siro, di un distretto urbano, moderno, sostenibile e accessibile, che ruoti intorno a un impianto sportivo innovativo dai più elevati standard internazionali”, si legge nel comunicato congiunto di Inter e Milan. All’interno sorgerebbero un nuovo impianto ”da circa 60mila posti a sedere, nell’area contigua a quella dell’attuale stadio” e ”un distretto multifunzionale nell’area del Meazza dedicato allo sport, all’intrattenimento, allo shopping e al divertimento”, uno spazio che dovrebbe rappresentare ”un luogo di aggregazione in grado di accogliere cittadini, tifosi e turisti 365 giorni all’anno, dando occupazione a oltre 3.500 persone’‘. La realizzazione di questo progetto è ritenuta ”essenziale” dai due club ”per riportare il calcio di Milano tra l’élite del calcio europeo e mondiale”. Gli investimenti per 1.2 miliardi di euro saranno sostenuti dalle due società ”a fronte della concessione di un diritto di superficie a 90 anni, da assegnarsi tramite gara pubblica, per la quale i due club, in qualità di proponenti, avranno un diritto di prelazione”. Per niente d’accordo con la proposta Marco Bestetti, Presidente del Municipio 7 . “Lo stadio di San Siro è un monumento nazionale, un simbolo di Milano e dell’Italia nel mondo che non può essere cancellato con un colpo di ruspa” commenta Bestetti, aggiungendo, “Il futuro dello stadio, che è di proprietà dei milanesi, – prosegue Bestetti – lo devono decidere i milanesi. Da settembre, con il Comitato No demolizione di San Siro, presentato lo scorso marzo a Palazzo Marino, promuoveremo una grande mobilitazione popolare in  difesa dello stadio per raccogliere le firme previste per l’indizione di un referendum cittadino su San Siro. Milan e Inter investano nell’ammodernamento di San Siro senza distruggere la Scala del calcio. La Milano calcistica – conclude l’azzurro – è sempre stata ai massimi livelli mondiali giocando a San Siro. Prima di costruire uno stadio, forse è bene che comincino a costruire una squadra“.  

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Demolizione stadio, Bestetti: la parola ai milanesi

“Lo stadio di San Siro è un monumento nazionale, un simbolo di Milano e dell’Italia nel mondo che non può essere cancellato con un colpo di ruspa“. Così Marco Bestetti, Presidente del Municipio 7 di Milano, commentando le dichiarazioni da Losanna del Presidente del Milan Paolo Scaroni sul futuro dello stadio. “Da milanese e da milanista, – continua Bestetti – spiace molto che non ci si renda conto di cosa rappresenti lo stadio di San Siro per milioni di tifosi e di cittadini. Se qualcuno pensa di cancellare con cinica disinvoltura il monumento più iconico della storia calcistica italiana, troverà la nostra ferma opposizione. Lo scorso marzo, insieme a Consiglieri comunali di diversi schieramenti politici e calcistici, abbiamo presentato alla città il Comitato ‘No demolizione di San Siro’, al quale chiediamo a tutti i cittadini di aderire, per promuovere una grande mobilitazione pubblica a difesa dello stadio. Siamo pronti ad avviare la raccolta firme prevista per l’indizione di un referendum cittadino su San Siro. Il futuro dello stadio, – conclude Bestetti – che è di proprietà dei milanesi, lo devono decidere i milanesi“.  

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Milan Lazio 1-0, rossoneri quarti in classifica

A oltre quattro mesi dall’ultima volta, il Milan ottiene un rigore, trasformato da Kessie nel gol vittoria nello scontro diretto per la Champions con la Lazio, che rimane a -6 punti, con una partita da recuperare ma alle spalle della Roma e dell’Atalanta, che nel Monday Night avrà la possibilità di riagganciare i rossoneri al quarto posto. Non proprio spettacolare ma dura e intensa, la partita si è conclusa con una zuffa fra i giocatori delle due squadre, con Milinkovic-Savic, Luis Alberto e Kessie fra i più esagitati. Con in palio tre punti che possono cambiare il senso di una stagione, il nervosismo si è fatto sentire in coda a un match deciso a 11′ dal novantesimo. Poco prima, al 31′ della ripresa, Rocchi assegna al Milan un rigore per fallo di mano di Acerbi, ma riguardando l’episodio al video cambia decisione, coerentemente con quanto spiegato dal designatore Rizzoli lunedì. Ma due minuti più tardi, al 33′ l’arbitro non ha dubbi su un goffo intervento di Durmisi, entrato da poco, su Musacchio. E’ rigore: come l’ultima volta, il 2 dicembre contro il Parma va sul dischetto Kessie che spiazza Strakosha e segna il suo quinto gol in campionato.Dopo la settimana surriscaldata dalle proteste post Juventus, il Milan esce soddisfatto e vincente da San Siro, a differenza di Inzaghi, espulso poco dopo il gol per le proteste relative all’ammonizione di Luis Alberto. E nel recupero ancora più eclatanti sono le protesta di tutta la panchina laziale per un contatto fra Milinkovic-Savic e Rodriguez, che sfiora la palla prima dell’avversario, come conferma il Var a Rocchi. La trasferta con il Milan a San Siro resta un tabù trentennale per la Lazio, che davanti a 61mila spettatori ha più occasioni e a tratti gioca meglio, ma non va oltre le insidie create da Immobile, che impegna Reina e prima dell’intervallo colpisce l’ottavo palo in campionato. L’attaccante, sotto gli occhi del ct Mancini, mette non poco in difficoltà la difesa dei rossoneri, che invece sono più prevedibili quando costruiscono, e commettono diversi errori con Calhanoglu, Kessie e Suso, mentre Piatek ha pochi palloni, e in un paio di occasioni è pericoloso di testa. Nella ripresa cala il ritmo ma non l’aggressività. Dopo 2′ la Lazio perde Correa, sostituito da Caicedo, ed a metà tempo nel Milan vanno ko Calabria (ginocchio) e Romagnoli (guaio muscolare): Gattuso inserisce Laxalt e Zapata, varando la difesa a tre e affidando la fascia di capitano a Suso, contestato poco prima dal pubblico per un paio di errori. Non sbaglia invece Kessie dal dischetto in un finale rovente, come si annunciano le ultime sei partite della corsa alla Champions.

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