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Petizione per cambiare il nome della fermata MM San Siro

Lanciata oggi una petizione per cambiare il nome della fermata MM San Siro, a promuoverla il Consigliere Comunale Alessandro De Chirico che spiega così la sua iniziativa: “Milano deve molto al grande genio di Leonardo da Vinci. Uno dei migliori modi per celebrare il cinquecentesimo anniversario della scomparsa del Maestro è quello di valorizzare maggiormente la statua di bronzo, realizzata dal progetto originale di Leonardo su impulso di Charles Dent politico statunitense e di Frederick Meijer magnate del Michigan, che domina uno degli ingressi dell’Ippodromo del Galoppo“. “Il Comune di Milano deve realizzare un percorso turistico ad hoc che possa attrarre maggiormente i viaggiatori in visita alla nostra città e i milanesi. Un semplice accorgimento per far conoscere il Monumento potrebbe essere l’aggiunta “Cavallo di Leonardo” alla fermata della M5 San Siro Ippodromo, come fu fatto per Cairoli Castello e Conciliazione Cenacolo Vinciano, e la brandizzazione della stazione metropolitana. Valorizziamo le nostre bellezze!“. Se volete firmarla andate al link: Ippodromo – Cavallo di Leonardo

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San Siro, scritte ingiuriose contro la DIGOS

“Questa mattina mi sono accorto che sui muri di una palazzina in via Paravia angolo piazzale Segesta è comparsa una scritta ingiuriosa contro la DIGOS“. Lo riferisce Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia. “Invito Sala a farsi un giro nel mio quartiere – prosegue De Chirico –  perché, al di là delle merende, della tinteggiatura dei marciapiedi e delle pulizie straordinarie quando lui arriva a tagliar nastri, la situazione è ormai fuori controllo. Oltre ad esprimere la mia solidarietà a tutti i ragazzi delle Forze dell’Ordine, con il rammarico per non aver potuto vedere approvato un mio emendamento al bilancio di un milione di euro proprio per gli interventi di pulizia dei muri, chiedo che l’amministrazione comunale intervenga oggi stesso. Sarebbe il miglior modo per far vedere che le Istituzioni sono presenti sul territorio“.

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Inter sconfitta a San Siro, Icardi fuori per comportamento

Milinkovic-Savic batte di testa Handanovic al 13′ e mette il sigillo su una vittoria importante della Lazio a San Siro contro l’Inter ancora, stavolta per scelta, priva di Icardi. I biancocelesti salgono a 48 punti in classifica, scavalcando la Roma, e con una gara da recuperare sono in piena corsa per la Champions League. Il secondo tempo della partita è un assedio nerazzurro, ma del tutto sterile. “Mediare con un giocatore per farlo giocare e fargli vestire la maglia dell’Inter è umiliante. Oggi Mauro Icardi deve stare fuori per come si è comportato, è giusto giochino gli altri“. Lo ha detto ail tecnico dell’Inter, Luciano Spalletti, commentando l’esclusione di Icardi dalla partita persa con la Lazio. “Icardi poteva giocare dieci minuti, venti. Anche un tempo, ma oggi è giusto che giochino gli altri. Gli eventi ed i loro sviluppi sono facili da interpretare“, ha aggiunto Spalletti, che si è inalberato quando gli è stato chiesto se la presenza in campo dell’argentino avrebbe evitato il koo. “Quante partite come questa abbiamo perso con Icardi in campo? Poi al giorno d’oggi sono solo Messi e Ronaldo che fanno al differenza. La mediazione – ha insistito – è una cosa umiliante per i tifosi interisti, che si debba intervenire per convincere uno a vestire la maglia dell’Inter. Allora adesso cosa dovrei fare? Scrivo 20 mail a ciascuno degli avvocati dei giocatori per capire se posso convocarlo o meno?“.

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De Chirico fuori dal coro: San Siro non è il Colosseo

Alessandro De Chirico, Consigliere comunale di Forza Italia, ha una posizione diversa rispetto a quella dei suoi colleghi sulla vicenda del nuovo stadio: “Come tutti i milanesi sono affezionato allo Stadio di San Siro e al bagaglio di ricordi in esso contenuti, ma un buon amministratore deve essere pragmatico. Stiamo parlando di un manufatto in cemento del 1926 non del Colosseo e se è stato demolito lo stadio di Wembley, che non era certo da meno quanto a memoria storica, può esserlo anche il nostro se le condizioni pratiche ed economiche fossero favorevoli a questa scelta“. “Condizioni pratiche ed economiche che però devono essere note – spiega quindi De Chirico –  perché sia possibile fare una scelta di campo e a oggi non mi è possibile prendere una posizione in assenza di un progetto e un’analisi dei costi e benefici derivanti dall’operazione. Quando tutte le parti in campo avranno soddisfatto queste richieste, rendendo possibile valutare se quanto intendono realizzare in un’area estesa come quella dello stadio, compreso il parcheggio e l’ex trotto, dirò la mia”. “Fino a quando si continuerà a parlare di proposte campate in aria – conclude l’azzurro – di cui si conosce a malapena la provenienza, l’unica cosa che posso fare è mettere da parte il romanticismo calcistico per dedicarmi a cose più concrete in attesa di quando, carte alla mano, si potrà affrontare la questione in modo compiuto. Per il momento, evidenzio che l’atteggiamento del sindaco non aiuta minimamente nella piena comprensione della vicenda” .

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Nasce comitato per salvare San Siro

Raccogliere in tempi brevi le firme necessarie per indire il referendum sulle sorti del Meazza. Nasce con questo obiettivo il comitato ‘No demolizione San Siro’. L’iniziativa lanciata da Forza Italia Milano ha già raccolto adesioni bipartisan e alla presentazione a Palazzo Marino con gli azzurri, Fabrizio De Pasquale, Pietro Tatarella, Luigi Amicone e il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti, erano presenti anche i consiglieri comunali Luigi Abbiati (Lega), Matteo Forte (MP) ed Enrico Marcora (Lista Sala). Tra le adesioni, inoltre, è stato riferito, anche quella di Basilio Rizzo. “Iniziamo a raccogliere le prime mille firme per proporre il quesito contro la demolizione al garante“, ha spiegato Tatarella, “poi per il referendum serviranno 15 mila firme e pensiamo di riuscire a raccoglierle nel giro di 30 giorni“. “Se qualcuno della società civile vuole unirsi siamo lieti di portare avanti insieme questa battaglia“. Ad esempio, ha detto Tatarella “ci piacerebbe coinvolgere un tifoso come Diego Abatantuono”. Oltre alla raccolta delle firme per il referendum, ha spiegato Tatarella “faremo anche un’ osservazione al Pgt in modo che ci sia una discussione in Aula, noi siamo a favore dello sviluppo di spazi commerciali, ma la struttura dello stadio resti quella“. E De Pasquale ha chiarito “vogliamo che tra i paletti che il Comune mette ci sia il mantenimento della sagoma dell’ edificio storico di San Siro“. Per il presidente del Municipio 7, Marco Bestetti l’area di San Siro “ha rilevanza nazionale” e “stupisce che su un tema così rilevante ci sia apparente indifferenza da parte del sindaco“. “Sembra che si parli di area privata – ha detto – invece è area comunale e vorremmo che il sindaco esprimesse un’ idea chiara“. Luigi Abbiati (Lega) ha poi sottolineato che la demolizione di San Siro sarebbe “poco funzionale alla città” e secondo a Matteo Forte (Mp) sulla questione “manca totalmente il progetto del Comune“. Luigi Amicone (Forza Italia) ha infine denunciato che “sembra indifferente il rapporto con la storia e con il tifo della città“.

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Demolizione di San Siro, l’opinione dei politici

Il primo a sollevare la questione della demolizione di San Siro è stato il Presidente del Municipio 7 Marco Bestetti con un post sulla sua pagina Facebook : “Le società AC Milan e Inter sembrano ormai indirizzate verso la costruzione di un nuovo stadio proprio accanto al Meazza, demolendo La Scala del calcio. Pur aspettando di vedere quanto prima il progetto che le società presenteranno al Comune di Milano, vorrei essere chiaro fin da subito: per me San Siro è Milano, e Milano non si può demolire.“ Dopo qualche ora sul tema è intervenuto anche il Sindaco Sala: “”La soprintendenza sta verificando che non ci siano vincoli su San Siro, a me ad oggi non risultano. Io ribadisco la mia posizione: preferirei che si lavorasse su San Siro ma se le squadre per il timore di dover giocare in un cantiere, mentre c’è il campionato, preferiscono un progetto diverso, sanno quali sono i limiti che noi possiamo concedere in termini di edificazione. È chiaro a loro e a noi che uno stadio senza ulteriori sviluppi è difficilmente sostenibile. Io non ho fretta ma vorrei che venissero da noi con proposta chiara. In un modo o nell’altro sarebbe una buona cosa per Milano” che ha poi concluso “Devo veramente ragionare da sindaco più che da tifoso. Io sono affezionato a San Siro però da sindaco devo dire che è un problema solo di rispetto delle regole quindi vediamo un po’ cosa succederà“. Infine, l’opinione di Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia che ha dichiarato: “Da milanese, da residente del quartiere di San Siro, da tifoso del bel giuoco e da appassionato di musica il solo pensare che San Siro, gloriosa Scala del Calcio conosciuta in tutto il mondo, potrebbe essere demolito mi fa soffrire. Non sono per il sì o per il no, voglio valutare capendo di cosa stiamo parlando. Voglio farlo però nelle sedi competenti e non sui giornali, rincorrendo le squadre di calcio di Milano e il Sindaco“. “Meno di un mese fa abbiamo adottato il PGT con un emendamento che dà la possibilità di un maggior indice edificatorio nell’area dell’ex-Trotto – ha spiegato   De chirico, proseguendo – . Tre giorni dopo quel voto abbiamo letto sui giornali che l’AC Milan è interessata all’area del parcheggio, di proprietà comunale. Poi l’Inter si accoda. Il sindaco tentenna. La soprintendenza non sa se ci sono vincoli. Nessuno si preoccupa dei parametri UEFA che in fatto di distanze di sicurezza dall’abitato sono molto chiari. – concludendo – Chiarezza che manca dall’inizio del percorso. Per questo sarebbe opportuno giocare in maniera corretta e chiedere che venga rispettata l’intera città“.  

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