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Ennesimi scontri a San Siro. Forse è meglio che il calcio lasci la città

Nel mentre la discussione sulla futura destinazione d’uso dello stadio Meazza tiene banco fra i politici milanesi, ieri sera si sono verificati gli ennesimi episodi di violenza legati alla rivalità fra tifoserie opposte. Un fenomeno che si ripete da decenni, cui sono legati anche episodi luttuosi, che va a discapito di tutti i tifosi per bene e della tranquillità dei residenti in zona. Senza contare i costi che comporta arginarlo e riparare i danni che provoca. I fatti sono avvenuti al termine della partita “Inter – Juventus” quando, mentre la Polizia scortava i tifosi juventini verso i pullman che li attendevano all’esterno dello stadio nel parcheggio riservato agli ospiti, giunti in via Harar, all’altezza di via Pinerolo, un gruppo di tifosi interisti li ha fatti oggetto di un fitto lancio di bottiglie e di bombe carta che hanno danneggiato un mezzo del Reparto Mobile della Polizia di Stato. La Questura ha immediatamente inviato dei rinforzi per contenere i facinorosi, che sono stati bloccati in via Pinerolo con il conseguente fermo di 50 di loro nei pressi dei quali gli agenti hanno rinvenuto bastoni, cinture e tirapugni gettati in un’area verde nei pressi di via Ippodromo. Tutti  i 50 sono stati accompagnati in Questura dove per due di loro è scattato l’arrestato mentre 48 sono stati denunciati per resistenza, violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Il Questore ha anche emesso un DASPO nei confronti di tutti i fermati. Resta la questione di come impedire che episodi del genere si ripetano anche in futuro e la soluzione migliore sembra essere lasciare che le squadre calcistiche che attualmente utilizzano l’impianto di San Siro si trasferiscano dove meglio credono, almeno per qualche decennio a doversi preoccupare per le intemperanze delle loro tifoserie saranno i sindaci e i cittadini di altre città.

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Stadio: volano gli stracci fra De Chirico (FI) e Piscina (Lega)

Le diverse posizioni espresse da alcuni esponenti del centrodestra milanese sul “progetto” (non ce ne voglia il Consigliere De Chirico) di ristrutturazione dello Stadio Meazza, che avevamo evidenziato nel nostro articolo “Centrodestra quasi d’accordo sulla ristrutturazione del Meazza“, sono inaspettatamente uscite dalle stanze della politica per sfociare in una lite sui social. E’ successo la sera 2 Febbraio quando, commentando un post in cui Samuele Piscina (Lega) ribadiva la sua posizione critica, Alessando De Chirico (FI) lo ha attaccato scrivendo: “Ti esprimi su cose che non conosci perché lo studio (non un progetto come scrivi) non lo hai nemmeno sfogliato” e sottolineando che “riscaldamento”, “copertura retrattile” e “parcheggi” sono citati nel documento al contrario di quanto scritto dal leghista. La risposta di Piscina non si è fatta attendere “… la cosa bizzarra è stata vederti al fianco di Sala. Magari condividendolo prima la prossima volta potremmo trovare soluzioni migliorative” ha attaccato il leghista, ricevendo in risposta un laconico “leggere la parola condivisione su un tuo scritto è davvero buffo“. Piscina non si è però dato per vinto e ha insistito con l’accusa “hai fatto tutto da solo con Sala…”, cosa che ha indotto De Chirico a formularne una a sua volta “Avrei dovuto continuare a criticare senza provare a trovare una soluzione come fai tu?”. Dopo questo scambio di battute iniziale i due contendenti sono passati a confrontarsi su cose più concrete, senza però rinunciare a lanciarsi frecciatine, “in realtà la soluzione l’ho data e l’abbiamo approvata con un ordine del giorno. Forse sei stato poco attento, ma lo studio presentato non va nella direzione di quello che abbiamo approvato” , ha infatti scritto Piscina, accusando l’azzurro di non fare gli interessi dei cittadini e di promuovere un progetto plurimilionario che diventerà una cattedrale nel deserto e invitandolo a “fare una proposta seria come centrodestra invece di schiantarti sempre da solo”. De Chirico deciso a non retrocedere di un passo ha subito ribattuto sottolineando “talmente utile quell’ODG che è rimasto in fondo a un cassetto” e accusando a sua volta ” hai fatto schiantare il tuo gruppo e tutte le richieste dei tuoi colleghi di partito nelle trattative all’approvazione del bilancio per i tuoi piccoli interessi di bottega” e ancora “Non ho bisogno di apparire sui giornali quotidianamente come fai tu con le tue polemiche sterili” invitandolo infine a dormirci sopra in cerca di migliori consigli. Piscina ha quindi ribaltato su De Chirico l’accusa di presenzialismo “in realtà quello che stai facendo ha lo scopo di farti apparire sui giornali” e negato di aver fatto saltare gli accordi presi da altri esponenti del suo partito, con i quali ha detto di fare squadra e dopo una breve risposta di De Chirico “è evidente che quello studio non verrà realizzato, ma dà la possibilità di far sedere le squadre intorno al tavolo della trattativa”, complice anche l’ora tarda, la discussione si è spenta e con essa, probabilmente, anche la speranza di vedere tutti i partiti del centrodestra collaborare per trovare una soluzione condivisa all’annoso problema dello Stadio di san Siro.

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Centrodestra “quasi” d’accordo sulla ristrutturazione del Meazza

E’ stato presentato ieri a Palazzo Marino il progetto di riqualificazione dello stadio Meazza che prevede l’inserimento di un quarto anello destinato a ospitare ristoranti, bar e sale eventi e un nuovo edificio perimetrale dedicato  ad accoglienza, vendita merchandising e servizi vari. Un progetto che, secondo il Sindaco Sala, dovrebbe mettere Inter e Milan in condizione “di comunicare le loro decisioni sulla proposta del 2019” o se è loro intenzione rinunciare a utilizzare l’impianto di San Siro. L’iniziativa non è stata accolta in modo totalmente sfavorevole dagli esponenti del centrodestra milanese, che ne hanno però aspramente criticato la tempistica. Il “progetto presentato dal centrosinistra ci fa fare un salto indietro nel passato di diversi anni” commenta infatti Riccardo Truppo, Capogruppo di fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, sottolineando “altro non è, che quanto noi di Fratelli d’Italia avevamo sempre detto, forse unici, e proposto, ovvero il fatto di valorizzare l’attuale struttura esistente senza abbatterla“. “A distanza di 8 anni…  sembra che in molti, anche i più insospettabili, si siano finalmente convinti della bontà di questa soluzione, della quale sono da sempre orgoglioso sostenitore” gli fa eco il collega Marco Bestetti, Consigliere regionale e comunale di Fratelli d’Italia, che da Presidente del Municipio 7 fu il primo a presentare pubblicamente il primo progetto di ammodernamento. Anche se dispiaciuto che siano passati tanti anni per essere ancora al punto di partenza, si dice  però ottimista e auspica che se il progetto vedrà la luce sia riservata la massima attenzione alla “realizzazione delle necessarie funzioni a supporto dello stadio, riservando grande attenzione al quartiere circostante e al minor impatto ambientale possibile degli interventi“. “Ho raccolto il guanto di sfida lanciato dal sindaco circa un anno fa, quando chiese a tutti i consiglieri di farsi avanti e proporre una soluzione per riqualificare lo stadio San Siro. Ed eccoci qua. Oggi abbiamo presentato uno studio realizzato da un pool di professionisti, capitanati dall’arch. Giulio Fenyves di Arco Associati“commenta soddisfatto Alessandro De Chirico, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, uno dei principali fautori del progetto di ristrutturazione. “Siamo giunti a un documento che è la base di partenza per un nuovo dialogo con Milan e Inter, un progetto che si spera possa coniugare gli interessi di Milano e delle società di calcio” aggiunge l’azzurro, sottolineando “i milanesi non necessitano di un mausoleo da mantenere con le proprie tasse, ma hanno bisogno di sicurezza, di servizi, di più verde e di una riqualificazione delle aree in declino del quartiere” e annunciando di aver pronto un ordine del giorno che prevede le ipotesi avanzate da Sala e che potrà essere votato dall’aula consiliare di Palazzo Marino già in questi giorni. Non è dello stesso parere Samuele Piscina, segretario della Lega Milano e consigliere comunale secondo cui “Quanto proposto è un progetto incompleto e senza futuro che non risolve il problema della fuga di Milan e Inter dalla città”. “Da novembre l’aula attende la convocazione delle squadre” rimarca Piscina e ora “il Comune tira fuori un progetto solo ora quando la partita è già persa a tavolino”. Secondo il segretario leghista il Milan ha già deciso di realizzare uno stadio a San Donato “per evidenti questioni economiche derivanti dalle maggiori entrate che ne derivano” mentre l’Inter sembra oramai orientata verso il trasferimento a Rozzano. Piscina evidenzia inoltre alcune criticità, “il progetto, non condiviso con le squadre, sembra fine a se stesso e senza una logica viabilistica” inoltre “spariscono tutti i parcheggi di superficie e non vengono neanche progettati i parcheggi sotterranei” e ancora “non garantendo l’accesso attraverso un tunnel al di fuori dell’area stadio, come peraltro stavano studiando le squadre, non si riuscirà ad alleggerire la viabilità” tutte questioni che avrebbero un notevole impatto sul benessere dei residenti. Infine, dopo aver fatto anche presente che mancando  “la copertura totale con l’impianto di riscaldamento” non sarà possibile utilizzare lo stadio tutto l’anno, Piscina conclude invitando il Sindaco a “pensare a un progetto serio per il futuro del Meazza”.

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Pnrr, 4mln per playground. Lega: “Spreco di soldi”

Quattro milioni di euro, dai fondi europei del Pnrr, per panchine, playground, tavoli per il pic nic nel quartiere San Siro. La ‘denuncia’ arriva dalla Lega, che lunedì ha protestato in piazzale Selinunte (‘cuore’ del quartiere popolare) contro la scelta del Comune di Milano di destinare 4 milioni a questo tipo di attrezzature e iniziative mentre, secondo i leghisti, sarebbe necessario scegliere interventi che migliorino la sicurezza. I quattro macro-interventi già pensati da Palazzo Marino riguardano il playground di via Zamagna, il mercato di via Paravia e via Zamagna, viale Aretusa e la cascina di via Paravia. Per il playground di via Zamagna si prevede tra l’altro di creare aree gioco sull’area pedonale (con pavimentazione anti-trauma) e di inserire elementi di arredo urbano, oltre a eliminare le barriere architettoniche. Per il mercato di via Paravia e via Zamagna, Palazzo Marino ha progettato l’inserimento di 43 alberi e 48 panchine, con aree attrezzate per il gioco, inserendo due nuovi attraversamenti pedonali e la messa in sicurezza di altri 9 attraversamenti. Verrà, naturalmente, adeguato il mercato. Per viale Aretusa, si prevede la pedonalizzazione del parcheggio tra via Civitali e l’ex mercato comunale con 49 alberi, 47 panchine e 2 tavoli per il pic nic, con nuovi attraversamenti pedonali. Infine, per la cascina di via Paravia, si prevedono 23 alberi, 21 panchine, 3 tavoli per il pic nic e 4 rastrelliere, con 930 mq di aree attrezzate per il gioco e nuovi attraversamenti pedonali. Inoltre sarà pedonalizzata via Paravia tra via Capecelatro e via Gianicolo. La cascina verrà riqualificata da un operatore che ha vinto un bando del Comune in merito. Progetti che, come detto, non piacciono alla Lega: alcuni esponenti si sono dati appuntamento lunedì mattina in piazzale Selinunte per protestare contro le idee messe in campo da Palazzo Marino, parlando di vero e proprio spreco di 4 milioni di fondi del Pnrr. “In uno dei quartieri più difficili e degradati di Milano”, commentano Alessandro Verri e Francesco Giani, capigruppo in Comune e nel Municipio 7, “il Comune spreca risorse strategiche che avrebbero lo scopo di rigenerare le periferie. Il quartiere ha bisogno di sicurezza, presidi e più cura, non di opere che porteranno ulteriore degrado e bivacchi”. La contro-proposta della Lega? “Chiediamo un’assemblea pubblica in quartiere con la giunta comunale, e che le risorse siano destinate all’installazione di telecamere, a spazi di socializzazione e al contrasto del degrado”, dicono Verri e Giani. Intanto un altro progetto finanziato dal Pnrr punta a portare a San Siro (per la precisione in via Newton 15) la sede del commissariato San Siro, oggi inattivo e un tempo in via Novara.

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Lo stadio di San Siro entrerà nella campagna per la Regione?

Lo stadio di San Siro entrerà nella campagna per la Regione? Perché nella rincorsa a decidere come Attilio Fontana rischia seriamente la riconferma, si stanno perdendo i temi importanti della campagna elettorale. O meglio degli schieramenti, posto che abbiamo differenze  significative sulle loro proposte come governanti. Perché lo stadio è qualcosa  di più di un prato verde con del cemento intorno. E’ l’anima della Milano che sa a malapena leggere e scrivere o distinguere un libro da un giornale. Quei sentimenti e pensieri di base di cui c’è bisogno tanto quanto delle vie luccicanti del centro cittadino e del palazzo comunale. Senza stadio l’anima di Milano è se non indefinita, almeno incompleta. Allora lo stadio di San Siro entrerà nella campagna per la Regione? E se sì, come? Perché tra Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Italia Viva, Azione, non sembra che ci siano tante differenze. Qualcuno seriamente si vede una Moratti o un Calenda sdraiati davanti alle ruspe per impedire la costruzione di un quartiere chic? Pare improbabile. Però in tanti si stanno opponendo e la  situazione più probabile pare la stabilizzazione del problema come da tradizione italiana: di solito per evitare di ricevere troppe critiche o scontentare qualcuno, si preferisce aprire tavoli infiniti che rendono stabili le soluzioni temporanee. Anche perché quanti nel Comune sono pronti ad avallare progetti su cui poi pioveranno denunce con nomi e cognomi? Giuseppe Sala può contare su amici nelle Procure stando agli ultimi libri e articoli sull’argomento. Ma i vari dirigenti o dipendenti pubblici? E allora serve che anche da Palazzo Lombardia qualcuno si faccia sentire. In fondo sono in arrivo le Olimpiadi Invernali 2026 e a giudicare dalla scritta che campeggia sul palazzo regionale l’argomento sport pare interessare.

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