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Sala: a San Vittore situazione indegna per i detenuti

“Le carceri sono sempre nei nostri pensieri, anche se il sindaco non ha responsabilità diretta sulle carceri. Conosco San Vittore dal 2009, quando l’ho visto per la prima volta dall’interno da direttore generale del Comune di Milano. Da sempre c’è un dibattito sul senso di un carcere di questo tipo al centro della città. Io penso che abbia assolutamente senso che un carcere come San Vittore, con la sua lunga storia, sia collocato qui, al centro della città, non è questo il punto. Il punto è che le condizioni di vita dei detenuti a San Vittore oggi sono indegne; è indegno che una detenuta, magari incinta, debba vivere in una cella con un bagno che è una turca. È semplicemente indegno”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, alla presentazione del progetto del Politecnico di Milano Off Campus, proprio nella casa circondariale. “Con più energia del passato – ha aggiunto Sala – interverrò con il nuovo ministro della Giustizia. Così, basandosi solo sulla buona volontà delle persone che ci lavorano, non è possibile andare avanti. Io vorrei che i milanesi sentissero l’urgenza di questo tema, sul quale non ci può schierare solo ideologicamente o emotivamente. C’è una questione vera, che riguarda i diritti delle persone, ed è una questione urgente. Non si può continuare a vivacchiare, io cercherò di fare la mia parte”. [the_ad id=”36270″]

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Più verde e nuove pavimentazioni nell’area di San Vittore

È stato presentato in Municipio 1 dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli il progetto di riqualificazione complessivo dell’area limitrofa alla stazione M4 di S. Ambrogio. L’ambito dei lavori presentati interessa piazza e via San Vittore e le vie limitrofe, compresa via Carducci, via Olona, via Modestino e il Museo nazionale della scienza e tecnologia, collegandosi all’intervento di riqualificazione di piazza Sant’Agostino. Il progetto nel suo complesso è già stato condiviso e approvato dalla Soprintendenza con cui si è lavorato anche ai fini di garantire l’accessibilità. Tutti i lavori sono realizzati a cura della società concessionaria M4 S.p.A. e dal Comune di Milano. “Il progetto prevede di aumentare di 5.700 metri quadri il verde in tutta l’area, anche con il ripristino del filare di alberi in via San Vittore e nella piazza omonima che ospita il Museo della Scienza, per un totale di 200 alberi – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità -. Pur garantendo la mobilità anche dei veicoli a motore, l’allargamento importante di molti marciapiedi e il rifacimento delle pavimentazioni accentueranno la vocazione pedonale e monumentale di queste strade, arricchendole di un’importante offerta in termini di mobilità sostenibile e accessibilità, a cominciare dalla nuova linea metropolitana, e valorizzando il profilo storico e artistico dell’area. Una cornice perfetta per la Basilica di Sant’Ambrogio, la Pusterla, l’Università Cattolica e il Monumento ai caduti”. Si tratta di una serie di interventi che integrano il progetto, già presentato circa un anno fa, della grande scalinata che caratterizza l’uscita della linea blu nei pressi della Pusterla della Basilica ambrosiana e si collega alla piazza e all’Università Cattolica. Nel dettaglio, per via San Vittore è previsto il mantenimento del doppio senso di marcia nel tratto da via De Togni a via degli Olivetani (garantendo l’accesso all’ospedale ai mezzi di soccorso provenienti sia dal centro che dalla periferia). In questo tratto sarà inserito il limite di velocità a 30 km/h, verranno eseguiti la riqualificazione delle pavimentazioni dei marciapiedi con l’allargamento degli stessi, il ripristino delle fermate del trasporto pubblico nelle due direzioni e il mantenimento degli stalli taxi sul lato dell’ospedale. Il progetto prevede anche una riqualificazione complessiva di piazza San Vittore con una maggiore accessibilità al museo rivolta alle persone con difficoltà motorie e con una forte presenza di alberature, con essenze che non copriranno le facciate storiche degli edifici sulla piazza. Previsti una nuova pavimentazione e l’inserimento di un pilomat. Nel tratto successivo della via San Vittore, da via De Togni a via Carducci, è previsto un senso unico di marcia con corsia riservata in direzione periferia con accesso bici, il ripristino del filare alberato, un notevole allargamento dei marciapiedi che potranno così contenere dehors, la riqualificazione delle pavimentazioni degli stessi e una ciclabile in sede propria in direzione centro. Infine, per quanto riguarda il tratto da via Carducci a via Lanzone di via San Vittore, è previsto il mantenimento del doppio senso di marcia (limite velocità 30 km/h) con l’ottimizzazione delle corsie e la riqualificazione e l’allargamento del marciapiede in modo da dare spazio ai dehors. Il progetto prevede anche interventi sull’asse via Carducci-via Olona. Oltre alla riqualificazione complessiva dell’area della Pusterla, strettamente connessa al nuovo progetto dell’uscita della metropolitana M4, in via Carducci il Comune prevede di realizzare due piste ciclabili e l’allargamento dei marciapiedi. Nel tratto d’intersezione tra via Carducci e via Olona è prevista una riqualificazione complessiva con un nuovo profilo del marciapiede e relativo allargamento (attraversamenti facilitati e la chiusura della corsia di svolta separata). È in elaborazione anche il progetto di una complessiva riqualificazione di via Olona che comporterà nuove alberature, l’allargamento dei marciapiedi e la riqualificazione della pista ciclabile in continuità con il percorso di via Solari. Su via Olona va ricordato che il progetto prevede anche l’istallazione dell’uscita dell’ascensore che facilita l’accesso alla stazione della metropolitana in corrispondenza del collegamento tra la M2 e la M4. Per quanto riguarda il tema della sosta va ricordata la presenza del parcheggio interrato Sant’Ambrogio con circa 230 posti auto e 55 moto a rotazione con convenzioni per residenti.

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Detenuto rompe il naso a un agente a San Vittore

Un agente di Polizia Penitenziaria, in servizio nella Casa circondariale San Vittore di Milano, è stato aggredito da un detenuto e ha riportato fratture alle del naso, con una prognosi di 15 giorni di guarigione. A darne notizia è Pietro Coscarelli, Segretario USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria) nell’Istituto milanese, che racconta così l’episodio: mentre l’agente si apprestava ad aprire la cella per l’ora d’aria il detenuto, nordafricano, si è scagliato contro di lui colpendolo al volto; lo ha trascinato all’interno della cella, scaraventandolo sul pavimento. Sono stati altri detenuti a bloccarlo, evitando il peggio. Sull’episodio interviene anche il segretario regionale dell’USSP, Gian Luigi Madonia che prende posizione rispetto al fenomeno delle aggressioni nelle strutture penitenziarie: “Le aggressioni in carcere ai danni della Polizia Penitenziaria e degli operatori in genere sono ormai diventati una costante che, probabilmente, non fa più notizia, o meglio, sembra non interessare nessuna Autorità politica, soprattutto quelle del Ministero della Giustizia che non affronta il problema con un serio piano di intervento o adottando misure idonee a mettere in sicurezza il personale e nelle condizioni di potersi difendere da simili gesti”. “Da tempo l’USPP chiede dotazioni e strumenti utili ad evitare che uomini e donne dello Stato possano “prendere botte” da chi, viceversa, dovrebbe essere tenuto a rispettare le regole e la disciplina all’interno dei nostri penitenziari. Il Taser potrebbe rappresentare un importante ed efficace strumento di difesa”, conclude Madonia. ANSA

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San Vittore, la sinistra chiede l’indulto e gli autonomi attaccano la Polizia (VIDEO)

A fare da contorno alla rivolta nel carcere di San Vittore, la proposta del Senatore Mirabelli di procedere con un indulto per ridurre la popolazione carceraria, accolta per niente bene dall’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato (FdI): “Mai mi sarei immaginato che la sinistra, con la scusa del Coronavirus, pensasse ad un indulto per coloro a cui manca da scontare un residuo di pena“, ha commentato l’ex vice-sindaco, aggiungendo, “Qui, più della metà dei beneficiari dell’indulto sarebbero extracomunitari, visto che nelle carceri lombarde è questa la proporzione tra i detenuti. Magari si tratta anche di criminali clandestini. Per la sinistra rimane sempre prioritaria la difesa dei delinquenti, mentre le vittime possono sempre aspettare“. Ad aggiungere benzina sul fuoco della rivolta, l’arrivo di un gruppo di esponenti dei centri sociali che, contravvenendo al divieto di radunarsi, si sono riuniti all’esterno delle mura della casa circondariale per manifestare la loro solidarietà ai detenuti in rivolta, per poi tentare di impedire l’ingresso del carcere a un pullman di agenti di Polizia Penitenziaria innescando uno scontro con la Polizia di Stato. L’episodio è stato commentato dal Sindacato Autonomo di Polizia con un post su Facebook: “Questo è ciò che è successo oggi all’esterno della Casa Circondariale di Milano San Vittore e causato dai professionisti del disordine urbano. Onore ai ragazzi del III Reparto Mobile di Milano che con professionalità, hanno saputo gestire una situazione tesissima non cedendo alle provocazioni di questi personaggi che nulla di meglio hanno da fare durante queste giornate difficili se non supportare una criminale rivolta carceraria. Strumentalizzare la paura di essere contagiati da un virus e scatenare rivolte al fine di ottenere indulti, amnistie, pene alternative al carcere fa parte del mestiere. Non fa parte del mestiere cedere ai ricatti di questi personaggi. Restiamo in attesa di vedere che misure vorrà adottare chi ha il Dovere di far rispettare le regole. Nel frattempo massima solidarietà al personale della Polizia Penitenziaria ed alle Forze dell’ordine impegnate a ripristinare la legalità nelle varie Case Circondariali“.  

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Rivolta a San Vittore, in 15 sul tetto

Da questa mattina è in corso una rivolta al carcere di San Vittore e alcuni detenuti sono saliti sul tetto della casa circondariale. Sul posto sono arrivate le volanti di Polizia. Dalla strada adiacente al carcere si vedono carta e stracci a cui è stato dato fuoco attaccati alle grate di una finestra e getti d’acqua per contenere le fiamme. Sono almeno una quindicina i detenuti visibili sul tetto che urlano e alzano le braccia al cielo, buona parte con il cappuccio della felpa alzato, o il volto nascosto da una sciarpa. “Libertà, vogliamo la libertà“, hanno urlato i detenuti – in tutto una quindicina – che sono saliti sul tetto della casa circondariale di San Vittore a Milano, da cui proviene una colonna di fumo nero. ANSA  

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Rivolta a San Vittore: fiamme nelle infermerie

Rivolta a San Vittore: fiamme nelle infermerie. Mentre tutto il sistema sanitario è concentrato a tentare di salvare tutti, compresi quelli che all’epidemia non credono, i detenuti del carcere di San Vittore hanno pensato bene di rivoltarsi contro le restrizioni imposte a tutti. Hanno devastato e dato alle fiamme proprio i locali destinati alle loro cure e ora un buon numero di detenuti si trova sul tetto. Le risorse preziosissime per contenere il contagio vengono ignorate ancora una volta in nome dei diritti dei singoli, presi pure questa volta come esseri che possono vivere lo stesso anche senza comunità intorno. Sarebbe allora il caso di utilizzare i sistemi che si utilizzano in guerra? Perché se il triage di guerra viene applicato negli ospedali, forse anche per i carcerati andrebbero applicate norme da trincea. Chi si ribella, devastando le strutture che dovrebbero proteggerlo merita di essere considerato un cittadino come gli altri? Le ambulanze oggi bloccate a San Vittore poteva servire a curarsi di chi sta male, salvando magari qualche vita. Invece sono bloccate a causa di una rivolta di chi già era in debito con la società. Come dovrebbe comportarsi ora la società stessa? Una ripresa di quanto sta accadendo la rende disponibile il noto fotografo Andrea Fasani sulla sua pagina Facebook da dove ha lanciato il video: lo trovate CLICCANDO QUI. Non è nemmeno il primo caso in cui a Milano si sollevano problemi a causa di detenuti, come riportato dall’Osservatore poco tempo fa.

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