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Riparte il progetto Quartiere Adriano, Sardone: solo annuncite

La Giunta del Comune di Milano ha approvato lo sdoppiamento di due  dei progetti riguardanti il Quartiere Adriano, gli studi di fattibilità di bonifica (2 milioni e 250mila euro) e la realizzazione della Scuola secondaria di I grado (12 milioni e 750mila euro), così da permettere un’accelerazione dei tempi necessari per avviare le due operazioni. Dopo l’adeguamento dell’importo da 10 a 15 milioni di euro approvato in Giunta lo scorso giugno oggi è stato compiuto un passo avanti che consentirà di avviare al più presto la gara d’appalto per la bonifica e, contestualmente, l’iter per l’ottenimento dei fondi dedicati alla costruzione della scuola dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nei prossimi giorni gli uffici approveranno il progetto esecutivo. Pochi giorni fa inoltre l’Amministrazione ha approvato anche il progetto esecutivo del secondo lotto del parco, per un importo di 2 milioni di euro. L’intervento prevede la posa di alberi e la realizzazione di viali e un’area giochi per bambini; dopo la gara, l’avvio dei lavori è previsto nella seconda metà del 2019. Novità anche per quanto riguarda l’interramento degli elettrodotti. Dopo i lavori di scavo e di posa dei nuovi cavi interrati effettuati quest’estate da Terna tra il parco di via Adriano e il parco rurale di Cascina Gatti, nei prossimi giorni verranno avviate le attività necessarie per l’attivazione delle nuove tratte in cavo e successiva demolizione delle tratte aeree,  mentre è gà stata conclusa la demolizione dell’elettrodotto dismesso di via Vipiteno, per eliminare l’interferenza con il progetto di prolungamento tranviario Anassagora-Quartiere Adriano. Sono in corso anche i lavori per trasformare la struttura abbandonata della RSA in una nuova struttura polivalente a servizio del quartiere. Non è però convinta della bontà degli annunci fatti dalla pubblica amministrazione, Silvia Sardone, Consigliere Comunale e Regionale del Gruppo Misto, che commenta: “Per l’ennesima volta il Comune di Milano vende nuovi annunci agli abitanti del quartiere Adriano. In questi anni hanno disatteso tutte le promesse precedenti mentre ultimamente hanno usato il momentaneo stop dal Governo per giustificare i ritardi nei lavori. La verità è sotto gli occhi di tutti, l’area comunale di Adriano 60 è l’emblema del fallimento operativo del Comune. Qui non ci sono mai stati lavori e l’area è costantemente oggetto di occupazioni da parte di clandestini, sbandati e drogati“. Inoltre, prosegue la Sardone: “I progetti esecutivi ancora non ci sono ed è incredibile perché sulla scuola media, da farsi proprio in questa area degradata, la sinistra vende la futura realizzazione da anni. Anche sul tram 7 i ritardi sono evidenti così come sulla nuova Rsa, ad opera di privati, per la quale addirittura il Comune è arrivato a fare una doppia inaugurazione con tanto di taglio di nastro a cui sono seguiti mesi di nulla“. “Insomma – conclude l’ex azzurra –invece di continuare ad annunciare e moltiplicare i comunicati stampa sul nulla, i cittadini del quartiere Adriano vogliono vedere fatti e lavori“.

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Sardone: come a Roma, in via Zama, giovanissima in mezzo agli spacciatori

“L’orrore dello spaccio nell’ex scuola abbandonata” è il titolo che, Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto, ha dato al video pubblicato su Facebook del suo sopralluogo in via Zama. “A distanza di un paio di mesi sono tornata a fare un sopralluogo nell’ex scuola comunale abbandonata di via Zama” racconta la Sardone, denunciando che “nulla è cambiato, anzi la situazione è addirittura peggiorata.Gli immigrati nordafricani che occupano lo stabile sono sempre al loro posto, ma quello che fa più preoccupare è il viavai di giovani ragazze denunciato dai residenti della zona“. Li ha fatto la preoccupante scoperta che racconta così:  “Ho incontrato una ragazza italiana molto giovane al secondo piano in compagnia di un algerino e in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’assunzione di droga. Una situazione che non vorrei diventasse esplosiva come quella di via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo di Roma dove qualche giorno fa è stata stuprata e uccisa la povera Desirée“. L’ex azzurra si chiede: “Vorrei capire cosa sta aspettando il Comune a intervenire con lo sgombero e la messa in sicurezza dell’edificio: serve qualcosa di ancora più grave prima che Sala e la sua giunta si diano una svegliata? I residenti sono esasperati ogni giorno vedono gente entrare nell’ex scuola e poi bivaccare nei vicini giardinetti di via Berlese“. Conclude la Sardone : “I clandestini e gli spacciatori che occupano lo stabile di via Zama devono essere subito rispediti nei propri paesi d’origine: è inaccettabile che a Milano il Comune tolleri un buco nero del genere“.

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Sicurezza: Sala chiede aiuto a Salvini, reazioni e commenti

Come era prevedibile, la richiesta d’aiuto in tema di sicurezza, rivolta dal Sindaco Sala al Ministro Salvini, ha causato molte e contrastanti reazioni. “E’ milanese e conosce la città, quindi conto su un aiuto” sono state le parolepronunciate ieri mattina il primo cittadino, riferendosi all’esponente leghista e prima di sera in molti hanno espresso loro opinone su questa affermazione. Riccardo De Corato, Assessore a Sicurezza di Regione Lombardia, esordisce con ironia “Ogni tanto Sala pensa di essere ancora direttore generale del centro destra” probabilmente perché la stessa “allucinazione che ha colpito Marcora ha colpito anche lui”.  Per l’ex vicesindaco è assurdo che Sala chieda aiuto al ministro degli Interni, quando lui è “il diretto responsabile della Polizia Locale, che in prima persona ne nomina il Comandante”, un atteggiamento che “sancisce il deprofundis sulla sicurezza“. L’esponente di fratelli d’Italia conclude sostenendo che oggi secondo il Sindaco la sicurezza si affronta “con 4 concerti qualche dibattito e una salamella. Probabilmente per evitare di inimicarsi sindacati amici si preferisce ignorare i propri poteri e le proprie prerogative, alzando bandiera bianca e chiedendo aiuto a Roma”. Secondo Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto, Sala “ammette candidamente il suo fallimento sulla questione“. L’ex forzista continua spiegando che per constatarlo “basta farsi un giro nelle periferie della città che sono allo sbando per toccare con mano i problemi della gente“, per poi chiedersi come mai in passato Sala non abbia rivolto lo stesso appello a Minniti e sottolineare “in Consiglio comunale il tema sicurezza non è praticamente mai stato affrontato“. La consigliera conclude quindi dicendo: “Mi fa piacere che si svegli ora e dica apertamente di aver trascurato la sicurezza di Milano nonostante le mille promesse e i mille annunci, ossessioni per le periferie incluse“. Meno severo invece il vicecapogruppo Forza Italia a Palazzo Marino, Alessandro De Chirico, secondo cui “È apprezzabile che finalmente il sindaco di tutti i milanesi chieda un aiuto in fatto di sicurezza” riconoscendo al sindaco di mettere “in luce una questione politica che il centrodestra ripete da anni: il problema della sicurezza“. L’azzuro è invece meno generoso con gli rappresentanti della sinistra a palazzo marino, cui si rivolge domandando: “chiederanno anche al sindaco di spostarsi nei banchi dell’opposizione?” per poi concludere “Noi invitiamo il sindaco ad andare avanti, certi che Salvini recepirà la richiesta di aiuto“. Il Consigliere Comunale e Regionale del Carroccio Massimiliano Bastoni, non offre invece nessun alibi: “La sinistra milanese è in cortocircuito, prima fa danni poi chiede aiuto a Salvini“. Il leghista quindi riassume, “Prima Marcora che si appella al ministro degli Interni per sgomberare il centro sociale Leoncavallo, poi Mirabelli che chiede aiuto a Salvini per il boschetto della droga, feudo di bande di spacciatori marocchini e infine lo stesso sindaco Sala che chiede al ministro di avere più vigili per strada” concludendo con il dire che la sinistra “si è finalmente resa conto che i suoi rappresentanti hanno miseramente fallito. Meglio tardi che mai. Peccato che a farne le spese, in tutti questi anni, siano stati in cittadini”. Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale dichiara invece:  “Ammettere i propri limiti è certamente un gesto che denota maturità, tuttavia crediamo che il problema stia nell’approccio ideologico e partigiano che questa maggioranza ha sempre adottato”. Per Comazzi “se si chiude un occhio di fronte alle occupazioni abusive dei centri sociali, se si lasciano interi quartieri in balia di bivacchi e degrado e non si dà mandato alle forze dell’ordine di intervenire in maniera decisa per paura che l’ala sinistra possa storcere il nas fare appello al buon cuore del ministro dell’Interno lascia il tempo che trova” concludendo  “E’ l’approccio che deve cambiare radicalmente, se si tiene alla sicurezza e al benessere dei milanesi”. A chiudere la carrellata, l’unica esponente di sinistra che si è espressa in proposito, la Consigliera Regionale del Pd Carmela Rozza, secondo cui  “Il centrodestra è per la sicurezza solo a parole, perché gli atti concreti non si vedono”. L’esponente del PD ha quindi aggiunto  “Ci saremmo attesi che nel decreto Sicurezza ci fosse un potenziamento del piano di assunzioni per le forze dell’ordine. Di tutto questo non c’è traccia. Assistiamo però a continue promesse del Ministro Salvini di nuovo personale, una per ogni città in cui va” concludendo “nella prossima finanziaria ci attendiamo un piano che sia almeno dieci volte quello che ha approvato il Governo precedente. La sicurezza non si fa con le chiacchiere, ma con i fatti”.

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Ricettatore arrestato nuovamente due ore dopo essere stato liberato

Un 18enne di origine algerina, già noto alle forze dell’ordine come ricettatore, aveva trascorso la notte di martedì in Questura perché trovato in possesso di alcuni cellulari rubati. Uscito alle 12 da via Fatebenefratelli, il giovane è stato fermato da due agenti per un controllo alla stazione Garibaldi alle 13.50 e nuovamente denunciato perché nelle tasche gli è stato trovato uno smartphone, il cui furto era stato denunciato appena venti minuti prima. Sull’episodio è intervenuta Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto: “Siamo alla follia” ha commentato la Sardone, auspicando “Mi auguro che il ladro seriale venga espulso immediatamente, Milano non ha certamente bisogno di personaggi del genere“. L’ex azzurra ha quindi ringraziato e accusato “per colpa del lassismo della sinistra si conferma capitale dei reati in tutte le classifiche. La depenalizzazione di alcuni reati voluta dalla sinistra purtroppo favorisce situazioni grottesche come questa“. Dello stesso tenore il commento di Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia che, dopo avere a sua volta ringraziato le Forze dell’Ordine, ha dichiarato “la certezza della pena, che in Italia è ormai una chimera  i delinquenti vengono rilasciati nel giro di poche ore. Un’enorme farsa che vede ogni giorno da una parte gli agenti scendere in campo e lavorare duramente per fermare i criminali, dall’altra questi ultimi che nel giro di breve tempo sono di nuovo liberi di continuare a delinquere“. Concludendo “positivo che si stia pensando all’espulsione di questo individuo. Ritengo infatti che gli stranieri, spesso anche irregolari, con precedenti che vengono sorpresi nuovamente a delinquere e che qui finirebbero per fare qualche ora o, al massimo, qualche giorno di galera, debbano essere rimpatriati per scontare la pena nel loro Paese“.

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Piazza Duca D’aosta dalla riqualificazione ai bivacchi

Oltre a piazza Duca d’Aosta, il degrado è arrivato anche a piazza Luigi di Savoia. Questo in sintesi il pensiero espresso da Silvia Sardone, Consigliere Regionale e Comunale del Gruppo Misto, che ha realizzato le immagini. “Oltre a piazza Duca d’Aosta, dove gli immigrati sono padroni delle aiuole e spacciano a cielo aperto, i bivacchi toccano anche la vicina piazza Luigi di Savoia, affianco alla stazione Centrale”  denuncia Sardone presente sul posto “Proprio in questo momento si possono notare decine di immigrati sdraiati in mezzo al verde della piazza con tanto di teli, coperte, cuscini, valigie e sacchetti“. “Le aiuole di piazza Duca d’Aosta, comprese quelle appena riqualificate dalla sinistra, sono così piene che i nuovi immigrati sono costretti a trovare altre aree dove poter fare i propri comodi. Una situazione inaccettabile” continua la Sardone “per una città come Milano. I turisti che arrivano in stazione Centrale non possono fare lo slalom tra venditori abusivi, spacciatori, ubriachi“. Quindi l’ex azzurra conclude, “Mi piacerebbe capire come intenda intervenire il Comune, visto che col passare del tempo i bivacchi si espandono a macchia d’olio. Nei giorni scorsi sono stati emessi tre daspo urbani proprio in questa zona verso dei parcheggiatori abusivi, una misura giustissima per carità, ma perché se ci sono di mezzo gli immigrati il Comune continua a far finta di nulla?“.

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Sardone: 72% delle bebé card andate a mamme straniere

Su 2.600 richieste arrivate finora al Comune ne sono state accettate 1.826 e di queste 1.307 sono finite a mamme extracomunitarie, il 72% del totale. Lo dichiara in una nota Silvia Sardone, consigliere regionale e comunale del Gruppo Misto in merito alla bebè card introdotto dal Comune nell’ottobre del 2017. “Dopo due mesi di attesa finalmente l’assessore Majorino ha risposto alla mia interrogazione sulla misura della Bebè Card introdotto dal comune nell’ottobre del 2017 – ha spiegato la Sardone – un contributo mensile di 150 euro per 12 mesi destinate alle neo mamme italiane o extracomunitarie con un Isee inferiore a 16.954 euro per quanto riguarda il 2017 e 17.141 per quanto riguarda il 2018. Su 2.600 richieste arrivate finora al Comune ne sono state accettate 1.826 e di queste 1.307 sono finite a mamme extracomunitarie: il 72 per cento del totale. Il resto, ovvero 519 Bebè Card, sono andate a mamme comunitarie, ma l’assessore Majorino non è stato in grado di specificare quante italiane come avevo chiesto nell’interrogazione“. “Queste percentuali fanno il paio con quelle del Rei creato dal passato governo targato Pd – prosegue quindi Sardone – a Milano il 67-68 per cento del Rei è finito a famiglie extracomunitarie. Per quanto riguarda le misure di sostegno al reddito per le famiglie la percentuale, per il 2016, era del 65 per cento per famiglie extracomunitarie. Sono numeri che ancora una volta confermano l’ossessione della sinistra per gli immigrati e il fatto che le misure di sostegno contro la povertà sono scandalosamente orientate a favorire gli stranieri. La Bebè Card si è rivelata il solito strumento ad hoc che finisce sempre nella stessa direzione, penalizzando gli italiani. Tanto ormai si sa, con Sala e Majorino i milanesi vengono sempre dopo“.

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