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Sardone: per Sala giusto regolarizzare luoghi culto abusivi

“Perché Sala non pensa a chiudere la decine di luoghi di culti abusivi presenti in città anziché ad aprirne di nuovi? Di fatto, secondo il sindaco è sacrosanto regolarizzare chi negli anni ha trasformato scantinati in moschee abusive con irregolarità edilizie conclamate”. Lo ha scritto in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega a Milano, in relazione al bando per i luoghi di culto e alla possibilità che l’immobile di via Esterle 15/17 venga assegnato alla Casa della Cultura musulmana. “Legalità e sinistra si confermano due mondi distanti e di ciò ne pagano le conseguenze i milanesi. Tra l’altro esiste una legge regionale molto chiara nei suoi contenuti e non è possibile che il Comune continui a considerarla carta straccia chiudendo entrambi gli occhi di fronte ai soprusi della comunità musulmana milanese” ha aggiunto. “Non dimentichiamo che la nostra città è stata crocevia per diversi terroristi che guarda caso frequentavano moschee abusive, pertanto la sicurezza e la trasparenza non possono finire in fondo alla lista delle priorità di Palazzo Marino. Tirare in ballo la Costituzione e la libertà di culto è ridicolo se vengono sistematicamente calpestate tutte le leggi e le norme in vigore” ha concluso l’esponente della Lega.

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Sardone: nei ghetti di periferia immigrati presto maggioranza

“A Milano continua a crescere la percentuale di cittadini stranieri: nel 2018 erano 276.000 mentre oggi sono 281.000, ovvero il 20,2% della popolazione milanese”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega, cita i dati appresi, afferma in un comunicato, “dalla risposta a una mia interrogazione comunale: in città ci sono periferie dove, continuando a questo ritmo, gli stranieri saranno maggioranza”. Nel Municipio 2, ovvero la zona di via Padova, viale Monza, Loreto, stazione Centrale, “gli immigrati sono il 29%: in pratica, un residente su tre non è italiano. Stesso discorso per il Municipio 9 – Niguarda, Dergano, Maciachini, Comasina – dove gli stranieri sono il 24,7% della popolazione. Sopra la media cittadina c’è anche il Municipio 8 – Quarto Oggiaro, Villapizzone, Bovisa – con il 20,4% di immigrati e l’incremento maggiore rispetto al 2018 (+1%). Vicinissima a superare la media cittadino ci sono il Municipio 4 – Corvetto, Rogoredo, Calvairate – e il Municipio 7 – San Siro, Baggio, Quinto Romano – rispettivamente col 19,9% e il 19,6% di cittadini non italiani”. “Dopo il Municipio 8 – prosegue Sardone – quello in cui si registra il maggior aumento di stranieri rispetto a tre anni fa è il 6 – Giambellino, Lorenteggio, Barona – che passa dal 16,3% al 17,2%. Ovviamente stiamo parlando dei residenti regolari a Milano, senza contare le centinaia e centinaia di clandestini che in questi stessi quartieri occupano abusivamente edifici dismessi e vivono ai margini delle strade”. Secondo l’esponente leghista “questi numeri, chiaramente, sono gli effetti delle politiche immigrazioniste tanto care alla sinistra che finiscono per creare quartieri ghetto dove in negozi, scuole e piazze ormai non si parla più italiano”. “Le nazionalità più rappresentate sono quella egiziana e quella filippina, che formano quasi il 3% della popolazione milanese, seguite da quella cinese (2,36%). L’aspetto più grave è che a questa immigrazione di massa non corrisponde nei fatti un accettabile integrazione. È solo un caso che in queste periferie siano da bollino rosso, in quanto a occupazioni abusive, aggressioni, rapine, spaccio e micro-criminalità?”, conclude Sardone.

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Sardone (Lega): sinistra divisa sulla Brigata Ebraica

“Nella seduta di lunedì del Consiglio comunale la Lega, appoggiata da tutto il centrodestra, ha presentato una mozione nella quale chiedeva la condanna dei numerosi recenti attentati nello Stato di Israele, una ferma presa di posizione contro il gruppo terroristico Hamas, una piena solidarietà a Israele, unico Stato democratico in tutto il Medio Oriente e infine l’impegno a contrastare gli episodi di antisemitismo ed antisionismo al corteo del 25 aprile e in altre occasioni. Incredibilmente il Pd ha preteso una emendamento (poi approvato a maggioranza nonostante il nostro voto contrario) che ha cancellato la dicitura “Israele, unico stato democratico in Medio Oriente” senza addurre motivazioni valide per questa scelta. La mozione così modificata è stata approvata grazie ai voti dell’opposizione perchè la sinistra si è spaccata, con l’imbarazzante voto contrario di alcune parti della sinistra e soprattutto dei consiglieri della Lista Sala. È francamente sconcertante che ancora oggi ci siano posizioni anti israeliane e ambiguità sul terrorismo e sugli insulti alla Brigata Ebraica e allo Stato di Israele da parte delle frange estremiste della sinistra. Chiediamo al Sindaco di spiegare la sua posizione, tenuto conto dell’incredibile voto della sua lista che a tutti gli effetti risulta molto simile a quella espressa dai centri sociali e da certi ambienti islamici non moderati. La Lega continuerà a esprimere vicinanza a Israele, al popolo ebraico e alla comunità ebraica milanese. Milano non merita questi spettacoli irrispettosi della storia; inoltre gli episodi di sangue recenti non possono essere sottovalutati ma anzi devono essere condannati con forza dalle istituzioni” Così in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega, prima firmataria della mozione su Israele.

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Sardone e De Corato attaccano Bertolè

Scontro tra maggioranza e opposizione sul forum ‘Milano città giusta’ organizzato dall’assessorato al Welfare. La polemica è incentrata sulla campagna pubblicitaria in cui l’evento viene promosso con manifesti sui quali campeggia il volto dell’assessore Lamberto Bertolè. Prima a contestarlo l’Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega, Silvia Sardone che ha dichiarato: “Milano è tappezzata ovunque di manifesti, cartelloni pubblicitari e led che ritraggono l’assessore al Welfare per sponsorizzare l’evento ‘Milano citta’ giusta’. Il comune si sta facendo pubblicità con i soldi dei milanesi”. Bertolè si è difeso su Facebook scrivendo: “La campagna non è costata un centesimo alle casse del comune. E’ stata realizzata da personale comunale, viene esposta in spazi riservati all’amministrazione” e “anche l’organizzazione si avvale del lavoro dei dipendenti dell’assessorato”. L’evento, ha aggiunto Bertolè, “non è una vetrina per questa giunta ma un’occasione vera di confronto di cui, propria ora e come non mai, la città sente il bisogno”. Ma la Sardone non si è data per vinta e ha ribattuto: “L’Assessore non ha colto il problema di opportunità di questa esagerata pubblicità per un evento fintamente istituzionale ma chiaramente politico. Il suo enorme ‘faccione’ in ogni strada e piazza di Milano cosa aggiunge a questo evento?”. A fare da sponda alla Sardone, l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato che ha scritto in una nota: “Non voglio discutere se la pubblicità sia costata o meno, ma discuto sull’opportunità di mettere in risalto il volto dell’assessore. Forse avrebbe fatto più bella figura a mettere una foto di gruppo, di tutti i dipendenti comunali che si sono prodigati per mettere in piedi il Forum”.

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Sardone (lega): no al senso unico in via Padova

“Questa settimana in Municipio 2 si voterà per istituire il senso unico in via Padova, tra via Giacosa e via Cavezzali, in modo da creare una corsia preferenziale per il bus 56: una richiesta arrivata direttamente dal Comune che rappresenta l’ennesimo sfregio della sinistra al quartiere”. Lo ha scritto in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. “Non bastavano l’insicurezza galoppante, lo spaccio, le occupazioni abusive, la prostituzione, le risse e gli accoltellamenti, i negozi italiani soppiantati da quelli stranieri: ci mancava solo questo colpo di genio che cancellerà oltre cento posti auto, ammazzerà i commercianti, contribuirà a ingolfare ancora di più viale Monza e renderà via Padova un ghetto senza controllo sociale” ha aggiunto l’esponente del Carroccio. Il provvedimento, a suo parere, “non servirà a nulla se non a piantare la solita bandiera ideologica finto-ambientalista. Mi auguro che chi continua ad amministrare la nostra città come fosse un paesino di campagna si ravveda e ascolti le istanza di residenti ed esercenti. Se vogliono pedonalizzare tutta via Padova lo dicano chiaramente, ma sappiano che faremo barricate ovunque possibile affinché queste scellerate decisioni finiscano chiuse in cassetto”. Sul tema è intervenuta anche Vanessa Ragazzoni, consigliere della Lega in Municipio 2: “Ci opporremo con forza a questa ennesima follia della sinistra che non potenzierà certo il trasporto pubblico ma anzi congestionerà il traffico nelle vie limitrofe. Si otterrà un effetto contrario a quello desiderato, pertanto il senso unico in via Padova non servirà a nulla tranne che a far impazzare residenti, commercianti e automobilisti. Ho avuto modo di confrontarmi coi negozianti del tratto interessato e sono tutti contrari a questa proposta: in un periodo di crisi economica come questo la ricetta del Comune non può quella di eliminare parcheggi e chiudere al traffico in una via così importante della città. Le priorità per via Padova dovrebbero essere altre, come la lotta al degrado e una maggior sicurezza, mica queste inutili battaglie ideologiche”.

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Sardone: Comune incapace di garantire la sicurezza intorno alla Bocconi

“Parco Ravizza è diventato negli ultimi anni l’ennesimo fortino d’illegalità, un’area verde requisita da extracomunitari e balordi così come tante altre in città”. Lo ha scritto in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega a Milano, dopo che ieri il gruppo studentesco della Bocconi B.Lab-Unilab Network ha riferito che l’ateneo di via Sarfatti, su sua richiesta, ha deciso di attivare un servizio di accompagnamento per chi attraversa lo stesso Parco Ravizza diretto alle residenze universitarie Spadolini, Dubini e Isonzo e viceversa. Un servizio, attivo dal lunedì al sabato dalle 18 alle 00:30 con partenze ogni trenta minuti, attivato per fare fronte ai problemi di insicurezza all’interno dell’area verde. “La denuncia degli universitari della Bocconi sull’insicurezza del Parco Ravizza è significativa dell’incapacità del Comune di Milano nel trovare soluzioni concrete a problemi reali. Solo a Milano, capitale del crimine in ogni classifica sui reati, un’università può essere costretta a scortare a casa gli studenti. Siamo veramente a un punto di non ritorno. I fallimenti della sinistra buonista e accogliente solo a parole sono più evidenti che mai” ha osservato Sardone. “Gli studenti avevano più volte segnalato aggressioni e criticità, ma da Palazzo Marino nessuna risposta. Dopo questo servizio di scorta della Bocconi, l’assessore Granelli ha un motivo in più per dimettersi dopo le note e vergognose vicende di Capodanno” ha concluso l’esponente della Lega.

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