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Spaccia davanti alla Scala con la droga nascosta nelle mutande, arrestato

Un uomo di 55 anni è stato arrestato per spaccio dopo essere stato fermato mentre consegnava due dosi di cocaina (per un peso complessivo di un grammo) nascosta nelle mutande a un 18enne in piazza della Scala. Antonio Sansone, che ha numerosi precedenti specifici, è stato sorpreso dagli agenti della Squadra mobile alle 18 e 15 di ieri dopo un pedinamento iniziato alle 12 davanti al suo portone di casa in corso XXII Marzo. Gli investigatori lo hanno seguito a bordo del tram della linea 73 che conduce in Duomo. Lungo il percorso ha sempre parlato al cellulare e una volta raggiunta la piazzetta di fronte al teatro lirico ha consegnato le dosi al ragazzo diventato maggiorenne tre giorni fa. Il giovane acquirente, che vive in Germania e che ha doppia nazionalità, ha raccontato di essere in vacanza e di dormire con amici in un campeggio a Castelletto Ticino (Novara). E’ da chiarire in che modo sia entrato in contatto col pusher, che in tasca aveva quattro grammi di cocaina. Altri 31 erano nascosti in un calzino arrotolato nelle mutande. Nel suo appartamento sono stati recuperati altri 250 grammi di cocaina gia’ suddivisi in circa 400 dosi. ANSA  

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Sala: “Ci aspettano dieci anni di crescita”

Sala: “Ci aspettano dieci anni di crescita”. L’annuncio è stato stato dato dal sindaco di Milano alla cerimonia per la consegna degli ambrogini delle imprese di Confcommercio. “Ho visto i dati e dicono tutti che ci aspettano almeno dieci anni di crescita, certo poi può succedere di tutto”. L’ottimismo non è mai mancato a Sala e questa volta dice il vero anche quando parla delle possibilità aperte della digitalizzazione: cancellerà molti posti di lavoro, ma se sfruttata al meglio ne creerà molti di più. L’ottimismo è poi d’obbligo per Sala. A breve a Losanna ci sarà la decisione per le Olimpiadi invernali, un tema su cui il primo cittadino ha puntato molto. Avendo mancato tutti i grandi obbiettivi, vedasi Ema e affini, ne ha bisogno per ricordare a tutti nei fatti che lui è l’uomo Expo. Non a caso ha ricordato subito proprio l’esposizione e i suoi effetti miracolosi. Basterà a convincere la giuria di Losanna? Per ora secondo Sala siamo al 50 e 50. Già buono, ma non ancora vendibile. Se dovesse fallire anche questo obbiettivo finirà la narrazione dell’uomo Expo?

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CDA della Scala il 18 giugno per decidere il sovraintendente

Per il nome del nuovo sovrintendente della Scala bisognerà aspettare anche se il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in qualità di presidente del teatro, assicura che “prima delle vacanze una decisione verrà presa“. Nel cda convocato oggi una scelta definitiva non è stata ratificata e una nuova riunione è stata fissata per il 18 giugno. Il sindaco vuole infatti parlare prima con il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. “Mi pare una cosa di garbo” ha detto ai giornalisti. Già domani il sindaco sentirà Bonisoli al telefono. Il lavoro della società di selezione Egon Zehnder, chiamata a fornire una rosa di candidati, “è ufficialmente finito” e “a questo punto la rosa è molto ristretta“. Probabilmente più ristretta dunque dei tre nomi che giravano ultimamente (Fortunato Ortombina dalla Fenice, Carlos Fuortes dall’opera di Roma e Dominique Mayer da Vienna) a cui si aggiunge la possibilità di una conferma per uno o due anni di Alexander Pereira dopo la fine del suo contratto nel 2020. ANSA  

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Scala, Pereira per ora resiste nonostante tutto

Il sovrintendente della Scala Alexander Pereira prende un altro respiro. Dopo le polemiche per l’ingresso di capitali sauditi nelle casse della Scala, la sua posizione vacilla. Ma per ora può tirare un sospiro di sollievo perché la decisione sulla sua sostituzione è rimandata di almeno un altro mese. “Se non è maggio è giugno. A questo punto per un’operazione di chiarezza bisogna dire cosa vogliomo fare, sia per dare una programmazione futura, sia per rispetto al soprintendente attuale – ha affermato il sindaco Giuseppe Sala –  Che lo si confermi, lo si proroghi a tempo o che non lo si confermi per nulla, bisogna senz’altro dirglielo, quindi io sono dell’idea di accelerare la riflessione, a maggio o giugno”. A margine del Cda della Fondazione Teatro alla Scala, Sala ha risposto così ai cronisti che gli chiedevano conferme sui tempi per la scelta della nuova governance del Piermarini”.  La questione non è di poco conto se si pensa che c’è in ballo la l’approvazione della programmazione 2020 del Teatro, proposta dall’attuale soprintendente. Il primo cittadino di Milano però non ci sarà alla prossima riunione del 13 maggio, che potrebbe essere decisiva: il sindaco sarà infatti negli Stati Uniti. Non è il primo viaggio di Sala, che sembra sempre meno affezionato alla città di cui è primo cittadino: basta vedere la quantità di viaggi iscritti nel suo calendario dall’inizio del mandato. Viaggi che non sembrano avere uno scopo visto che da EMA in poi Sala non ha portato a casa nulla per la città che amministra. E ora non presenzierà nemmeno alla riunione della Scala, pur non essendo il Piermarini un teatro di second’ordine.

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CDA Scala, Sala: restituiremo i fondi ai sauditi

“La decisione di oggi del Consiglio è netta e precisa. I fondi che sono arrivati senza che il Consiglio ne fosse al corrente, sia chiaro, saranno restituiti e questo automaticamente stoppa qualsiasi discussione sull’ingresso dei sauditi nel Cda della Scala“: lo ha riferito il sindaco e presidente del cda della Scala Giuseppe Sala, al termine del cda del teatro. “Con la stessa fermezza noi diciamo che non è che con i sauditi non si parla perché se facessimo l’elenco di una serie di Paesi con in quali non si parla per queste ragioni sarebbe probabilmente un elenco lungo – ha precisato poi Sala -. Quando e se ci sarà una proposta di collaborazione tecnico artistica tale per cui il Consiglio la valuterà e il sovrintendente la porterà, noi la esamineremo. In questo momento l’ingresso nel Cda dei sauditi non lo riteniamo fattibile, se si riparte si riparte dalla collaborazione tecnico artistica“. E ancora, ha proseguito il sindaco “non abbiamo preclusioni nei confronti dei sauditi” perché “o il Governo ci dà una blacklist di Paesi con cui non parlare o noi come consiglieri non ci sentiamo in condizioni di dire che che con i sauditi non si parla”. Sala ha ammesso che la questione “è stata gestita male” e che “certamente è sotto gli occhi di tutti che è stata fatta tanta confusione“. “Le responsabilità sono di tutti anch’io non mi tolgo mai dal novero dei potenziali responsabili – ha detto – ma rimane il fatto che guardiamo avanti e vediamo se qualcosa di buono si potrà ancora ottenere, certo è che con oggi la possibilità di un ingresso nel Cda non è più all’ordine del giorno“. Infine, ha spiegato il sindaco in merito alla donazione “nel mio ruolo di presidente del Cda della Scala ho proposto e tutti hanno accettato che questi 3 milioni” depositati a favore della Scala presso un notaio milanese “vengano restituiti“, sottolineando che per una donazione di tale entità viene solitamente chiesta l’autorizzazione a chi la riceve e viene indicata una causale, mentre in questo caso non c’è stata né l’una né l’altra cosa.

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CDA Scala, nuove accuse di Sala a Fontana

Il Sindaco Sala è tornato sulla questione del CDA della Scala lanciando nuove accuse alla Lega e a Fontana:  “In questo momento è chiaro che i leghisti stanno dando molte falsità su questa storia. Il cda precedente è stato l’11 febbraio e oggi è l’11 marzo. Ora, in un mese, con i verbali che sono circolati per approvazione dei consiglieri, è impensabile che il presidente della Regione non sappia cosa sta succedendo. Stanno mettendo in giro tantissime falsità, questa è la realtà“. “Questo svilimento del ruolo del cda – ha aggiunto Sala – il non capire cos’è un cda dà la misura di cosa sono questi signori, tutte dichiarazioni, nella pratica difficoltà a prendere decisioni” ribadendo “Il cda regna sovrano e non si farà condizionare dalla politica. Per cui dico lo deciderà il cda. Da presidente del cda non posso dire in anticipo qual è il mio orientamento“- Infine quanto alla valutazione di una possibile contropartita’ da parte dei sauditi “si discuterà se c’è un gradimento o meno all’ingresso del cda. Se non c’è gradimento non ci sarà contropartita – ha chiarito Sala – Non c’è un prezzo all’ingresso nel cda“. Sulla questione è intervenuto anche il Ministro degli Interni matteo Salvini attaccando il Sindaco: “Osservo che il sindaco di Milano ha diverse versioni a seconda dei giorni e speriamo si arrivi ad una finale, io continuo a ribadire che se sia può garantire il più grande teatro del mondo con forze interne io sono contento“. “Preferirei che non ci fossero alcune presenze e che la Scala fosse libera, indipendente“, ha proseguito Salvini e a chi gli chiedeva se il ragionamento valga per tutte le potenze straniere, il ministro dell’interno ha replicato: “se gli svizzeri vogliono investire nella Scala noi non avremmo problemi”. Dal Legista Alessandro Morelli e dal Consigliere Comunale della lista Sala Enrico Marcora, è quindi venuta la richiesta di discutere la questione in Consiglio Comunale.

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