Domani Riesame per Pietro Tatarella, i politici contestano la lunga detenzione preventiva
E’ stata fissata per domani mattina, alle 10:30, l’udienza davanti al Tribunale del Riesame per Pietro Tatarella, l’ex Consigliere Comunale di Forza Italia finito in carcere il 7 maggio nel maxi blitz della Dda su un giro di tangenti, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti. In particolare, i legali Nadia Alecci e Luigi Giuliano, che lo difendono, puntano ad ottenere la scarcerazione con un ricorso contro una precedente ordinanza del gip Raffaella Mascarino che aveva bocciato a luglio un’istanza di revoca della misura cautelare, presentata dai difensori dopo un interrogatorio dell’arrestato davanti ai pm. Nell’udienza la difesa dell’ex consigliere milanese, accusato di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito, discuterà il ricorso contro la decisione del gip e poi i giudici si riserveranno e depositeranno il provvedimento nei prossimi giorni. Qualche settimana fa Tatarella aveva ricevuto la visita del deputato di FdI Marco Osnato che lo aveva definito “molto provato” dai tre mesi di carcere, di cui due in isolamento, riportandone il desiderio di ” tornare a casa da sua moglie e da suo figlio“. In seguito, anche da sinistra sono arrivati interventi a sostegno dell’ex Consigliere Comunale in carcere da oltre tre mesi. “E’ inaccettabile – ha detto il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati – perché sia che Tatarella sarà ritenuto colpevole che innocente si tratta di una detenzione preventiva senza che il processo sia nemmeno iniziato“. il Consigliere Comunale del PD Alessandro Giungi, ha scritto invece invece: “Dove siete garantisti a corrente alternata? Dove siete per le migliaia di persone detenute nelle stesse condizioni di Tatarella? Il carcere come strumento di pena preventiva a me fa orrore“. Intanto, dal 14 agosto Tatarella è nel carcere di Busto Arsizio, dopo essere stato per due mesi ad Opera. Un trasferimento che la difesa e i familiari del politico hanno critico per le modalità con le quali è avvenuto. Il Riesame già nei mesi scorsi aveva rigettato una richiesta di scarcerazione di Tatarella che davanti ai pm a fine giugno ha sostenuto di aver preso soldi dall’imprenditore Daniele D’Alfonso della Ecol-service non in cambio di una corsia preferenziale negli appalti, ma per la sua reale “attivita’ di consulenza” in campo ambientale, tecnologico e nel settore fieristico.