Silvia Sardone

Lega e FdI chiedono la revoca degli spazi concessi al Lambretta senza bando

“Dopo i vergognosi fatti di via Padova il Comune di Milano deve assolutamente revocare la concessione dell’immobile di via Rizzoli al centro sociale Lambretta”  lo chiede Silvia Sardone Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega,  Secondo cui “il limite è stato ben oltrepassato” e “Gli scontri con la polizia non possono essere compatibili con una legittimazione istituzionale”. “Già è stato molto grave sedersi attorno a un tavolo insieme agli allora abusivi, ma ora basta – continua la Sardone – Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico” .Il sindaco Sala, “non vuole urtare la sensibilità dei suoi amichetti del Lambretta? Deve continuare a proteggerli e coccolarli?” si chiede quindi la Sardone, concludendo “Le trame tra Comune e centri sociali devono essere spezzate al più presto”. Dello stesso avviso l’Europarlamentare Carlo Fidanza e il Consigliere Comunale Francesco Rocca, entrambi di FdI, che affermano “solo nella Milano governata dal centrosinistra può capitare di vedere i centri sociali che si rendono protagonisti di scontri come quelli di domenica in via Padova ottengano dal Comune spazi comunali senza passare per alcun bando”. Anche secondo i due meloniani “per gli ‘amici’ dei collettivi, le regole non esistono”  per poi elencare alcuni degli spazi occupati abusivamente dove in barba a tutte le regole vengono organizzati  “ristoranti, cinema, mercatini, corsi, manifestazioni e molto altro. Tutto senza un briciolo di permesso e senza che nessuno dica loro niente”. “In seguito agli scontri di domenica, generati dal centro sociale Lambretta, è necessaria una riflessione sul e trattamento che il Comune ha riservato all’associazione Mutuo Soccorso Milano Aps, creatura del collettivo Lambretta” concludono Fidanza e Rocca “Sala e la sua Giunta dovrebbero prendere una posizione chiara, togliendo la concessione”.

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Sinistra a lezioni di Democrazia dalla Lega

C’era da aspettarselo che quanto accaduto in via Padova avesse un’eco anche in Consiglio Comunale, altrettanto probabile era che sarebbe stato assai rumoroso e così è stato.  Il primo a parlarne è stato il Consigliere Carlo Monguzzi (verdi), che insieme al collega d’aula Tommaso Gorini era presente alla contromanifestazione.  “In via Padova vincono la tolleranza, la coesistenza e il rispetto Perdono il razzismo e la Lega. La situazione era difficile, ci sono voluti anni di lavoro appassionato e paziente delle associazioni di cittadini, dei commercianti e, grazie anche al contributo delle forze dell’ordine, ora è diventata un modello di vivibilità. Il problema non è la sicurezza ma le case che costano troppo, non ci sono medici di base. L’iniziativa della Lega che cerca di rispolverare la vecchia cultura contro gli immigrati era fuori dal contesto reale”  ha detto Monguzzi ribadendo quanto scritto sui social. Non sta a noi contraddire il Consigliere, ma sembra una visione alquanto ottimistica delle condizioni in cui versa via Padova, che potrebbe essere facilmente contraddetta sfogliando le pagine della cronaca milanese o consultando l’anagrafica locale o gli iscritti nelle scuole della zona, da dove appare evidente che più che di integrazione si possa parlare di sostituzione etnica, termine odioso, ma che per alcuni lo è solo se si parla di colonizzazioni da parte dei bianchi e non di quanto sta accadendo in molte periferie delle città europee. Monguzzi ha quindi concluso accennando ai disordini che hanno portato al ferimento di due agenti definendoli “trenta secondi di tafferugli” per poi sottolineare “il minuto che c’è stato di manganelli è sempre da evitare, come ci ha ben spiegato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. Ci chiediamo se l’avrebbe pensata così anche se a tentare di bloccare un loro presidio fossero stati dei militanti di destra? E’ stato poi il turno del Consigliere Comunale della Lega Silvia Sardone prendere la parola. Il suo è stato un intervento molto accorato che, premettiamo, avremmo apprezzato molto di più se non si fosse concluso con uno dei tanti teatrini irrispettosi delle istituzioni cui ci ha abituati la Lega, ma le candele accese in aula e consiglieri imbavagliati, non lo hanno reso meno efficacie, solo meno serio. La Sardone ha esordito dicendo che “un’analogia con i fatti di Firenze non sta in piedi” sottolineando “La nostra era una manifestazione autorizzata, e la differenza tra noi e voi è che non andremmo mai a bloccare una vostra iniziativa, lotterò sempre perché possiate dire la vostra, questa è la democrazia. Anzi, ci siamo fermati con la fiaccolata lungo il percorso concordato e siamo tornati indietro perché chiesto dalla polizia, per evitare scontri con gli antagonisti” aggiungendo “I centri sociali hanno provato a sfondare, prendendo giustamente le manganellate. C’è un clima d’odio contro chi non la pensa come la sinistra, è questo il fascismo”. Insomma, sembra che questa volta sia stata la Sardone a dare una lezione di Democrazia al professor Monguzzi e noi, nel nostro piccolo, per l’ennesima volta, abbiamo cercato di spiegare a lei come non ci si comporta nei luoghi preposti ad amministrarla.

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Via Padova: ha ragione Sardone o i commercianti?

Via Padova: ha ragione Sardone o i commercianti? In questi giorni è tornata alla ribalta la questione via Padova. Da sempre è una delle vie di Milano di cui si denuncia il degrado e l’ultimo intervento della Lega ha riaperto il tema: Silvia Sardone, notissimo volto leghista su Milano, ha organizzato la presentazione di un libro e il suo partito una fiaccolata per chiedere più sicurezza per via Padova. Durante la serata un altro corteo ha cercato di marciare verso i leghisti con lo scopo di bloccare la presentazione del libro e contestare la manifestazione. Perché secondo alcuni continuare a parlare di via Padova come di un luogo di degrado e insicurezza è ingiusto e sbagliato. Ingiusto perché negli anni la situazione sarebbe molto migliorata in generale dal punto di vista della sicurezza (anche se nessuno nega che ci siano dei problemi), sbagliato perché se si continua il racconto negativo sulla via non si farà altro che tenerla ai margini dello sviluppo cittadino. E infatti va ammesso che non erano tanti i commercianti aderenti alla manifestazione della Lega o alla presentazione del libro di Sardone. Invece erano più numerosi i contestatori. Forse solo una questione di organizzazione, forse i leghisti soffrono del calo degli iscritti registrato su Milano e provincia negli ultimi anni. Ma il dato numerico dell’altra sera è innegabile. E allora su resta il dubbio su via Padova: ha ragione Sardone o i commercianti? Perché alcuni di loro sostengono che non servano gli appelli a più sicurezza e controlli, ma sarebbe più utile invece iniziare a lavorare in positivo sulla via. Creare uno storytelling positivo come si usa dire nel presente. Il dubbio resta aperto e potrebbe essere un’idea creare un evento pubblico in cui discutere seriamente del tema, sia con chi la pensa in modo che con chi la pensa in un altro. Così sicuramente via Padova non avrebbe nulla da perdere e in fondo la questione importante dovrebbe essere proprio il destino di questa parte di città, non del singolo personaggio che ne parla.

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Autonomi assaltano la presentazione del libro di Silvia Sardone e si scontrano con la Polizia

Al termine del corteo/fiaccolata organizzato dalla Lega in via Padova per chiedere “sicurezza”, Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega, doveva presentare il suo libro “Mai sottomessi – Cronache di un’Europa islamizzata” in una bocciofila della zona, ma gli antagonisti dei centri sociali Transiti, T28, Panetteria, Lambretta e Les Gallipettes hanno cercato di andare verso le persone che prendevano parte al corteo della Lega per bloccare l’evento. Fortunatamente, la Polizia, già presente sul posto in tenuta antisommossa, si è frapposta fra i due gruppi bloccando i tentativi di sfondamento per poi effettuare due cariche di alleggerimento e allontanare i facinorosi. Due gli agenti contusi, l’auspicio è che questa volta nessuno accusi le Forze dell’Ordine di avere usato i manganelli a sproposito. A raccontare quanto accaduto che ha parlato di  “scontri durissimi” fra Polizia e antagonisti, per poi ringraziare e manifestare “solidarietà agli agenti di Polizia e Carabinieri intervenuti“. Sardone ha poi definito “Una vergogna quanto successo” e chiedendo al Sindaco “che di recente ha regalato un immobile proprio al Lambretta, si dissoci immediatamente da queste violenze”. La leghista ha poi sbottato “Basta favori ai centri sociali, basta illegalità, basta estremisti di sinistra padroni dei quartieri” concludendo “Non ci facciamo intimidire, continuerò con le presentazioni e insieme alla Lega Milano a supporto dei cittadini delle periferie”.

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Sardone (Lega): Lambretta la fa da padrone e si schiera contro i cittadini che manifestano

“Il centro sociale Lambretta, cui il Comune di Milano ha ‘regalato’ un immobile in via Rizzoli nonostante undici anni di abusivismo in città, ha indetto un presidio contro la fiaccolata per la sicurezza che come Lega faremo insieme ai cittadini in Via Padova, ormai esasperati per la deriva del quartiere multietnico” lo denuncia in una nota Silvia Sardone Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega. “Spaccio, risse, rapine, prostituzione anche di giorno – elenca la Sardone, continuando – gli antagonisti vogliono che tutto resti uguale, solo così si spiega la loro protesta. Ovviamente non poteva mancare il riferimento al razzismo e addirittura all’islamofobia: se per loro difendere i pochi italiani rimasti in via Padova dal degrado e dalla realizzazione di un ghetto islamico con la grande moschea di via Esterle significa essere razzisti, vadano a spiegarlo ai cittadini. Da quando il Pd li ha regolarizzati, concedendogli uno spazio di 400 metri quadrati senza bando, quelli del Lambretta si sentono ancora più padroni della città”. “Ringraziamo Beppe Sala e la sua giunta per aver elevato a interlocutori istituzionali questi sinceri democratici…” conclude la Sardone.

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Buche nelle strade. Centrodestra all’attacco di Sala

Dopo poco meno di una decina di giorni di pioggia le strade di milano sono ridotte come una forma di gruviera. Una situazione la cui responsabilità non può essere certo demandata al clima, visto che a Milano piove da sempre e nonostante questo in passato le strade non si riducevano in queste condizioni. E’ evidente che a dovere essere messe sotto accusa sono la scarsa manutenzione stradale e la pessima qualità dei materiali utilizzati per asfaltare le strade. A Milano “l’unica calamità é la cronica sciatteria con cui la sinistra ignora da anni la manutenzione ordinaria della città, inseguendone poi i numerosi danni con toni emergenziali da catastrofe, che sarebbero invece stati tranquillamente evitati con una corretta cura di strade e tombini” fa  infatti notare il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia Marco Bestetti. “Fino ad oggi mi ero astenuto dal denunciare l’indecente condizione delle strade di Milano, perché i cittadini se ne erano già ampiamente accorti da soli – spiega Bestetti – ma la nota diffusa dal Comune é un’indecente presa in giro che merita di essere denunciata nella sua imbarazzante ridicolaggine”. Il meloniano sottolinea quindi “le nostre strade vengono asfaltate male, con materiali scadenti, solo per risparmiare soldi, a discapito della sicurezza dei cittadini. Basta infatti uscire da Milano per rendersi conto che questa indecenza si vede solo da noi”. “Sta piovendo acqua, non meteoriti!” ironizza bestetti, per poi concludere “La Giunta la smetta di addurre scuse patetiche, si vergogni e si metta al lavoro senza piagnucolare. Della loro imbarazzante incapacità ne abbiamo le buche piene” conclude Bestetti”. “Il fallimento dell’amministrazione comunale, anche in materia di manutenzione stradale, é sotto gli occhi di tutti”  denunciano anche i Consiglieri Comunali della Lega Silvia Sardone e Samuele Piscina, chiedendo che “l’Assessore Censi e al Sindaco Sala” diano spiegazioni “sulla malagestione delle strade milanesi”. I due leghisti denunciano inoltre che”MM, società in house che ha già dimostrato a piú riprese di avere molte carenze” nella manutenzione delle strade e chiedendosi “per quale motivo vengano spesi solo 10 milioni contro i 150 milioni in multe che dovrebbero essere destinati per la manutenzione strade e che tipo di asfalto stiano utilizzando visto che si sgretola a vista d’occhio”. “Chiediamo al Comune un Consiglio straordinario sulla gestione delle strade e presenteremo un esposto alla Procura delle Repubblica poiché tutta la città è un vero colabrodo con l’amministrazione immobile”, concludono Sardone e Piscina.

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