Silvia Sardone

Lega: Comune ascolti la petizione del Comitato Basmetto

“Siamo al fianco del Comitato Basmetto che giustamente denota l’imbarazzante stato del trasporto pubblico milanese nella zona sud. Ma non solo, visto che ben 31 linee hanno subito tagli per la mancanza di personale Atm” così in una nota, Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega, e Andreana De Franceschi, Consigliere Municipale di Zona 5.. “La sinistra con una mano ha alzato il biglietto dei mezzi a 2.20 euro e con l’altra ha ridotto le corse – continuano le leghiste – Ci auguriamo che il Comune accolga positivamente la petizione del Comitato per evitare che Gratosoglio sia ancora più isolato dal resto della città. Sala parla ancora di città a 15 minuti ma per aspettare che passi un bus in periferia servono anche più di 20 minuti. Con che coraggio poi la giunta finto green chiede ai cittadini di abbandonare l’auto per non inquinare?”. “Nel quartiere in questione sono saltate 15 corse al giorno da novembre e lo stesso accade anche altrove. Sala e Censi intervengano subito e relazionino in aula cosa intendono fare per risolvere i problemi” concludono Sardone e De Franceschi.

Lega: Comune ascolti la petizione del Comitato Basmetto Leggi tutto »

Casa della Comunità di Gorla riqualificata grazie alla Lega

“La Casa di Comunità a Gorla è un progetto interamente targato Lega che entrambi abbiamo promosso e avviato sin dalla scorsa consiliatura. Il nostro grazie va a Regione Lombardia che, sostituendosi alla malagestione comunale, riqualificherà un’area degradata, una vera ferita nel quartiere di Gorla”, evidenziano Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e Segretario cittadino della Lega, e Silvia Sardone, Europarlamentare e consigliera di Palazzo Marino. “È bello vedere che i grandi sforzi del lavoro che abbiamo svolto sul territorio stiano portando i loro frutti. Nel precedente mandato, quando la Lega governava il Municipio 2 (con Piscina Presidente e Sardone in Comune) fummo entrambi promotori del recupero dell’ex Mercato di Gorla al fine di realizzare servizi sanitari di prossimità. Fummo noi a chiedere a Regione Lombardia l’intervento già nel lontano 2016, quando ancora si pensava a semplici poliambulatori, e la risposta di ATS e della Giunta regionale. Quindi organizzammo riunioni con gli assessorati competenti per iniziare l’iter. Alla fine dello scorso mandato era già tutto definito nei dettagli, ideando la realizzazione della Casa di Comunità, la prima pensata nel territorio milanese” spiegano Piscina e Sardone. “L’ex mercato comunale era stato abbandonato dal Comune da almeno un paio di lustri, in uno stato fatiscente con continue occupazioni abusive che portavano degrado e problemi sanitari nel quartiere. Più volte abbiamo fatto intervenire la Polizia Locale per sgomberare quel luogo dimenticato dall’istituzione meneghina. Ringraziamo Regione Lombardia, ATS e ASST che, attraverso questo intervento, portano a compimento il progetto che avevamo ideato come Lega, riqualificando un’area totalmente dimenticata dal Comune da almeno un decennio. Ancora una volta la Lega e Regione Lombardia sono presenti al fianco dei cittadini, portando benefici su un territorio degradato dimenticato dalla sinistra”, concludono i leghisti.

Casa della Comunità di Gorla riqualificata grazie alla Lega Leggi tutto »

Sardone (Lega): in alcune scuole italiani in netta minoranza

“In 108 scuole di Milano, tra elementari e medie, su un totale di 239 si supera il tetto del 30% di alunni stranieri” lo scrive in una nota l’Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega Silvia Sardone. Dati appresi attraverso un’interrogazione presentata al Comune che però “ha evitato di fornirmi le percentuali precise per ogni istituto”. “E’ un fatto noto che nelle periferie ad alta densità di immigrati – continua la Sardone –  via Padova, Corvetto, Comasina, San Siro, si arriva comodamente al 70, 80 e anche 90% di non italiani in classe. La sinistra esulterà, lodando il multiculturalismo, ma in realtà una situazione di questo tipo impone serie riflessioni sulla preparazione di bambini e ragazzini, il futuro della nostra società. Se siamo in questa situazione è anche a causa della creazione di quei quartieri ghetti prima sotto Pisapia e poi sotto Sala che hanno fatto scomparire la lingua italiana da strade, scuole e negozi. “In queste condizioni è difficile parlare di modello d’integrazione come fa certa sinistra – attacca la leghista – Ritengo folle che in alcune classi la quota di stranieri superi quella dei nostri connazionali, soprattutto alla luce del fatto che molti di questi scolari extracomunitari sono abituati a parlare la lingua d’origine in famiglia e dunque non apertamente disposti a integrarsi tra i banchi. Giusto per rendere l’idea, lo scorso anno scolastico 1.477 studenti stranieri hanno partecipato a corsi di italiano; 1.513 hanno beneficiato di ore di mediazione; 206 hanno beneficiato di ore di tutoring; 66 scuole sono state coinvolte, praticamente un quarto dei plessi ha avuto bisogno di rinforzi per aumentare lo standard di qualità delle lezioni. Senza adeguati correttivi, di anno in anno rischiamo di precipitare in un tunnel senza vie d’uscita: non è razzismo – conclude la Sardone – ma volontà di evitare che siano bambini e ragazzini italiani a doversi integrare nel loro Paese di nascita”. 

Sardone (Lega): in alcune scuole italiani in netta minoranza Leggi tutto »

In Consiglio Comunale cala il sipario sulla Lobby Nera

Lo scandalo conseguente a un’inchiesta giornalistica riguardante quella che poi si è rivelata una inesistente Lobby Nera, scoppiò tre giorni prima del voto per il Consiglio Comunale di Milano, coinvolgendo anche uno dei futuri eletti. A pochi giorni dalla decisioni dei magistrati di archiviare il procedimento perché “dalle indagini svolte non sono emersi elementi in grado di confermare quanto emerso dai video che gli hanno dato origine”, con conseguente assoluzione di  tutti gli imputati, compresa la Consigliera Comunale di Fratelli D’Italia Chiara Valcepina, era prevedibile che la vicenda trovasse la sua conclusione anche a Palazzo Marino. Ad affrontare l’argomento, felicitandosi e solidarizzando con la Consigliera meloniana, sono stati prima alcuni suoi colleghi d’aula (quasi esclusivamente appartenenti all’opposizione) e poi la Valcepina stessa ha ricordato quanto accaduto in quei giorni, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa. Il primo (e l’unico) esponente della maggioranza a prendere la parola per commentare la vicenda è stato Gianmaria Radice (I Riformisti) “sono molto contento che la collega e Consigliera Chiara Valcepina sia stata definitivamente archiviata” ha detto, sottolineando che tutto nacque da “un’inchiesta giornalistica” e che la Procura ha fatto al meglio il suo dovere per poi giungere a una conclusione “univoca” e favorevole per tutti gli indagati. “Questa famosa Lobby Nera è stata un colpo d’ingegno giornalistico” ha aggiunto, invitando quelli che la cavalcarono ad avere “più equilibrio” perché “credo che il nostro sistema, della giustizia, dei media dei social stia prendendo una china purtroppo drammatica” per poi condannare la poca rilevanza che viene data alle assoluzioni rispetto alle notizie di reato, sottoponendo gli indagati a una gogna mediatica durante a indagini che spesso si concludono in un nulla di fatto, invitando infine tutti a meditare su cosa sia il “garantismo” visti molti casi simili a questo che si sono conclusi nello stesso modo. A esprimere il proprio pensiero in proposito è poi stato il  Capogruppo di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che, oltre ad esprimere la propria solidarietà a Valcepina, ha voluto citare “altri ex colleghi” coinvolti nell’indagine, in particolare Carlo Fidanza e Massimiliano Bastoni. L’azzurro a poi definito l’inchiesta “l’ennesimo episodio di sciacallaggio mediatico” paragonando il comportamento dei giornalisti a quello di “chi anche in quest’aula ha puntato il dito contro la collega” ed elencando le accuse che le erano state fatte poi rivelatesi “una bolla di sapone“. Spero che qualcuno che allora aveva gridato allo scandalo oggi intervenga per dire qualche cosa o almeno per esprimere solidarietà alla collega” ha aggiunto De Chirico. Speranza rivelatasi vana aggiungiamo noi. Francesco Rocca (FdI) ha iniziato a parlare rinnovando la sua “vicinanza e solidarietà all’amica e collega Chiara Valcepina” che sedeva al suo fianco “per la gogna mediatica cui è stata sottoposta” insieme a Carlo Fidanza, sottolineando “noi lo sapevamo fin dall’inizio che si trattava di una pericolosa bufala lanciata tre giorni prima delle elezioni”, ribadendo a sua volta che è necessario riflettere su come vengono usati media e social che “possono distruggere un individuo e danneggiare la salute di una persona”. Silvia Sardone (Lega) invece, che fu coinvolta nell’indagine giornalistica, ma non indagata dalla Procura, ha detto che ci teneva particolarmente ad essere presente per “manifestare, più che solidarietà, gioia” per l’archiviazione di Chiara Valcepina e tutti le altre persone coinvolte nell’indagine, ricordando quando la Valcepina “invece di essere contenta per l’elezione” usciva da Palazzo Marino cercando di dribblare i giornalisti “per difendersi da un attacco mediatico, che si è poi verificato in modo sproporzionato e ingiusto” e rammaricandosi perché “la giustizia ha fatto il suo corso, ma un certo giornalismo no” tant’è che “Piazza Pulita” pochi giorni fa ha riproposto gli stessi servizi di tre anni fa. L’ultima ad intervenire sul tema, è stata proprio Chiara Valcepina che, dopo avere ringraziata quanti l’avevano preceduta manifestandole solidarietà, ha poi ricordare “la lettera” che scrisse subito per spiegare “chi era e cosa aveva fatto” prima di candidarsi per il Consiglio Comunale e in cui affermava che le immagini trasmesse erano state “rubate in contesti privati e montate in modo artificioso”, confidando che la verità sarebbe venuta a galla, fidando nella giustizia che avrebbe cancellato l’immagine negativa di lei che davano quei servizi. Valcepina ha poi aggiunto di essere stata  “consapevole fin da subito” che “nessuna archiviazione avrebbe potuto cancellare le sofferenze e le umiliazioni” subite in quei momenti. “Immaginatevi cosa succede nei contesti scolastici” ha poi sottolineato come “mamma”. Fatto un breve excursus su come Fanpage e Piazza Pulita hanno realizzato i loro servizi, probabilmente inventandosi centinaia di ore di girato che non esistevano e usando un metodi che ha preferito “non commentare”, ha voluto rivendicare la sua “onorabilità”, spiegando che “in nessun atto processuale… non c’è nessun elemento, nessun fatto, nessuna frase, nessuna allusione che la colleghino ai reati oggetto di quell’indagine” invitando chi volesse a “leggere la richiesta di archiviazione” dove il suo nome appare solo nell’elenco degli indagati senza che nel successivo impianto accusatorio sia mai collegato a qualche reato. La meloniana, da avvocato, ha quindi detto che indagarla è stato “un atto dovuto” da parte della magistratura, che ha poi fatto un ottimo lavoro, ma non poteva sottrarsi perché allora vi fu un “esposto, non lo possiamo dimenticare, partito proprio da una parte politica” che ha reso inevitabile l’apertura delle indagini.  Valcepina ha quindi rigettato il tentativo di inserirla “in un contesto politico contaminato da ideologie e da comportamenti intolleranti e razzisti” perché “provo una viscerale repulsione verso ogni genere di discriminazione” avendo sempre avuto ben presente il “valore assoluto e irripetibile di ogni persona e avendo sempre agito nell’ambito della difesa dei più deboli”. Valcepina si è infine rammaricata per la poca solidarietà ricevuta dalla maggior parte dei Consiglieri Comunali, cui ha voluto lanciare un monito invitandoli a riflettere “sulla potenza dirompente che hanno i media e sulla potenza che hanno i politici quando li usano come clava” perché “potrebbe capitare a ognuno di voi” di essere annientati come persone. Cala così il sipario sulla brutta vicenda della Lobby Nera e su quelli che l’hanno cavalcata sperando di ottenerne vantaggi politici

In Consiglio Comunale cala il sipario sulla Lobby Nera Leggi tutto »

Sardone (Lega): nuova moschea abusiva con Imam estremista

Nel corso dell’intervento in articolo 21, svolto ieri in Consiglio Comunale, Silvia Sardone Lega, ha denunciato “In via degli Umiliati a Ponte Lambro, è spuntata l’ennesima moschea abusiva all’interno di un condominio”. La leghista ha poi spiegato che “La comunità musulmana che ha preso in affitto questi spazi non si è presentata nel migliore dei modi: ci sono stati danneggiamenti nelle parti comuni, casino a tutte le ore, un via vai di gente che entra ed esce e nessuno conosce. – accusando – Uno schema già visto e rivisto a Milano senza che voi abbiate mai mosso un dito per migliorare la situazione”.  “Anzi, avete regolarizzato quattro moschee abusive – ha aggiunto – e avete deciso di fare realizzare la grande mosche di via Esterle” per poi leggere  un messaggio scritto su Facebook dall’Imam della “moschea” di via degli Umiliati il 7 ottobre, giorno dell’attacco terroristico di Hamas a Israele: “Allah proteggi noi e nostri fratelli mujahedin da ogni male, concedici una vittoria decisiva e fai scendere la tua ira e la tua forza sul popolo criminale aggressore e stupratore”. “Capisco – ha continuato –  che all’interno del Partito Democratico siano presenti anime pro Gaza e anti sioniste, però forse questo è un po’ troppo. Cosa ne dite?” ha concluso interrogando la maggioranza.

Sardone (Lega): nuova moschea abusiva con Imam estremista Leggi tutto »

Sardone (Lega): incassi delle multe usati per moltiplicarle

“Grazie a una mia interrogazione comunale ho scoperto che su gli oltre 150 milioni di euro raccolti dal Comune di Milano nel 2022 attraverso le multe appena 10 sono stati investiti per migliorare la sicurezza delle nostre strade, tra buche coperte, marciapiedi riparati, semafori e segnaletica stradale sostituita” lo scrive in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega. “Una cifra bassissima – sottolinea la Sardone – che denota un aspetto molto chiaro: autovelox e sanzioni a raffica servono solo ed esclusivamente a rimpinguare le casse comunali”. “Alla voce  – continua la leghista fornendo alcuni dati –  ‘Interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali’ si trovano 6.698.475,96 euro per la manutenzione ordinaria delle strade; alla voce ‘Interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica’, invece, si trovano 1.095.205,97 euro per la manutenzione ordinaria della segnaletica verticale e 2.119.622,29 euro per la manutenzione ordinaria degli impianti semaforici. Praticamente – commenta – le briciole vengono impiegate per evitare l’effetto groviera nelle strade piene di buche e migliorare la segnaletica troppo spesso ingannevole: i milanesi servono solo per essere spremuti come limoni, per di più usando la falsa scusa della sicurezza stradale visto che lo scopo delle sanzioni non è certo quello di ridurre morti e feriti ma semmai di fare cassa”. “Di contro – spiega la Sardone – sono stati stanziati 17.321.956,30 euro per il ‘potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale’: praticamente i soldi delle multe vengono usati per moltiplicare le multe. Ormai siamo alla tassazione occulta. Infine, al Nuir, il Nucleo di intervento rapido del Comune di Milano che si occupa soprattutto di copertura delle buche, ripristino dei masselli, manutenzione dei marciapiedi e dei tratti stradali contigui ai binari dei tram, sono stati destinati la miseria di 32.882,34 euro. Questa è l’indegna rappresentazione della sinistra da ztl milanese e degli ambientalisti da strapazzo che la tengono ostaggio: senza automobilisti da spolpare come farebbero a chiudere il bilancio? Le multe infatti – conclude – valgono il 7 per cento dell’intero bilancio”.

Sardone (Lega): incassi delle multe usati per moltiplicarle Leggi tutto »